16 Mar 2023

Progetto Appennino: fondi e formazione per sostenere i giovani imprenditori delle aree marginali

Le aree interne, montane e marginali hanno dei potentissimi alleati per rivalorizzare territori dimenticati e lasciati a loro stessi. Sono i giovani imprenditori, che a loro volta trovano supporto e sostegno nei programmi di Fondazione Garrone, come Progetto Appennino, che prevede un campus residenziale, percorsi di accelerazione e laboratori di rete per dare corpo e valore alle idee imprenditoriali che insistono su queste terre.

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Formazione, progettualità e competenza al servizio del territorio. Sono questi gli obiettivi del Progetto Appennino, ideato e promosso da Fondazione Edoardo Garrone, che dal 2014 – tramite campus, percorsi di accelerazione e laboratori di rete – contribuisce allo sviluppo economico e sociale delle aree interne realizzando un nuovo modello di riqualificazione dei territori. Una strategia efficace che punta alla nascita di giovani imprese, al consolidamento di quelle esistenti e a una sinergia tra loro e, più in generale, alla messa in rete di competenze e risorse per estendere il valore di una imprenditorialità sostenibile a favore dello sviluppo complessivo del territorio e della comunità.

L’edizione del 2023 si svolgerà sull’appennino ligure, a Sassello, in provincia di Savona, e sarà come sempre promossa da Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo, capofila di un partenariato composto da Ente Parco del Beigua, Comune di Sassello (SV), Comune di Campo Ligure (GE), Coopfond Spa, Lega Ligure delle Cooperative e Fondazione De Mari, con un contributo di Fondazione Carige.

«Il tema delle aree interne è molto ampio e richiede la cura di molti attori con competenze diverse. Mancano spesso i bisogni primari, dalle infrastrutture fondamentali ai collegamenti, dai presidi civici ai servizi sanitari, che possano permettere alle famiglie di restare a vivere in questi territori. Noi ci siamo concentrati sui giovani e sullo sviluppo di queste aree grazie alle loro idee e alle loro iniziative imprenditoriali», spiega Francesca Campora, direttrice generale di Fondazione Edoardo Garrone.

San giovanni Sassello autunno light
San Giovanni, Sassello

L’obiettivo è rivalutare le risorse ambientali, materiali e immateriali in maniera innovativa e con un occhio contemporaneo per permettere ai giovani di fare impresa in questi territori e esprimere più liberamente tutte le potenzialità esistenti: «La mancanza di un tessuto economico – prosegue Francesca Campora – fa di questi luoghi un vero e proprio laboratorio di sperimentazione di cui la vera transizione ecologica ha bisogno. Lo dimostrano le idee e i progetti dei ragazzi, aspiranti imprenditori, che abbiamo accompagnato nel corso di questi anni». 

Il cuore di Progetto Appennino è il campus residenziale gratuito ReStartApp dedicato a 15 giovani aspiranti imprenditori under 40 provenienti da tutta Italia, in possesso di idee d’impresa, e startup innovative nelle filiere produttive tipiche della montagna: agricoltura, allevamento, agroalimentare, gestione forestale, turismo, artigianato, cultura, manifattura e servizi. Per candidarsi a ReStartApp c’è tempo fino al 12 maggio. 

Gli aspiranti imprenditori selezionati, dal 26 giugno al 6 ottobre 2023, parteciperanno a dieci settimane di formazione intensiva per acquisire e perfezionare conoscenze e competenze necessarie per l’avvio di imprese attive in ambito montano. Il programma prevede attività di formazione in aula, laboratorio di creazione e sviluppo d’impresa, esperienze, testimonianze, casi di successo. La formula residenziale offre un’esperienza di socialità e di confronto con il territorio e la comunità locale. Per agevolare la realizzazione dei tre migliori progetti, Fondazione Edoardo Garrone metterà a disposizione tre premi di startup per un valore complessivo di 60.000 euro e un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di un anno per i più meritevoli.

Chi resta sul territorio e sceglie di viverci deve avere gli strumenti, le conoscenze e le competenze giuste per fare in modo che il proprio lavoro generi innovazione e sostenibilità

Alla prima edizione del campus residenziale gratuito ReStartApp del 2014 partecipò Giorgio Masio, all’epoca studente di ingegneria ambientale all’Università di Savona, con un business plan dedicato a una delle sue più grandi passioni: la birra. Un progetto che basava la propria attività principale sull’intera filiera produttiva, dalla coltivazione di luppolo e orzo alla lavorazione e trasformazione della materia prima in birra. Il progetto vinse e diede a Giorgio la possibilità di realizzare il primo agribirrificio ligure, il Birrificio dell’Altavia, che oggi conta dieci tipologie di birre differenti e oltre cinque ettari di terreno coltivati a luppolo e orzo. 

«È stata un’esperienza fondamentale che mi ha permesso di concretizzare il mio sogno», racconta Giorgio. «Quando si intraprende un percorso professionale ci sono tante difficoltà da affrontare ed è importante capire se, al di là della passione, andando avanti quell’idea può trasformarsi in una scelta di vita oltre che una scelta imprenditoriale. Il campus è l’unica realtà italiana che ha captato la necessità di fornire una formazione imprenditoriale anche per quei settori marginali al livello economico nei territori delle aree interne».

«Di solito gli incontri di impresa sono sempre incubatori che hanno a che fare con il digitale, qui, invece, ci si scontra con dinamiche sociali ed economiche di marginalità. L’Appennino è ricco di esperienze valide che, senza un supporto dal punto di vista economico e culturale, rischiano di perdersi. Grazie alla Fondazione non mi sono sentito solo. Io non avevo alcuna formazione imprenditoriale, partecipando al campus ho avuto modo di acquisire nozioni determinanti per arrivare fin qui», conclude Giorgio Masio.  

ReStartApp Giorgio Masio Birrificio Altavia
Giorgio Masio

Progetto Appennino ha accompagnato la nascita di più di cinquanta realtà, lavorando anche accanto a quelle già esistenti sul territorio con la creazione di rete tra imprese. «La differenza è data dal trasferimento e dalla costruzione di competenze. Chi resta sul territorio e sceglie di viverci deve avere gli strumenti, le conoscenze e le competenze giuste per fare in modo che il proprio lavoro generi innovazione, sostenibilità per l’impresa stessa, faccia rifiorire un tessuto economico, riattivi intere filiere e altre realtà che fanno parte dell’area. Imprese che abbiano la capacità di generare impatti positivi a livello sociale su un tessuto territoriale comunitario. E l’inserimento dei ragazzi è determinante in questo processo, è la chiave del vero successo», commenta Francesca Campora.

Le altre iniziative complementari di cui si compone Progetto Appennino sono il percorso di accelerazione per imprese locali Vitamine in Azienda e i laboratori di creazione di reti di imprese locali Imprese in Rete. Il primo – c’è tempo per candidarsi fino al 14 aprile – è un percorso gratuito di accelerazione dedicato a 15 imprese locali, interessate e motivate a beneficiare di un servizio di consulenza e coaching personalizzato. Il secondo invece è un percorso gratuito di consulenza e accompagnamento alla nascita o al rafforzamento di progetti di rete tra imprese insediate sul territorio appenninico dell’area del Parco del Beigua. Per questo percorso la scadenza è fissata al 21 aprile. 

Le call per partecipare alle diverse iniziative di Progetto Appennino sono pubblicate nell’area bandi del sito di Fondazione Edoardo Garrone. Insieme a quest’ultima condividono l’impegno per la riqualificazione delle aree interne del territorio italiano anche Fondazione Symbola, Legambiente, UNCEM, Alleanza Mobilità Dolce, Fondazione CIMA, Open Fiber, Tiscalie PEFC Italia.

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