La Corsa Contro la Fame, il progetto che sensibilizza bambini e famiglie sulla malnutrizione
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Genova - «A scuola mi hanno dato un passaporto solidale, sai? Perché qualche giorno fa ho fatto una corsa per aiutare i bambini malnutriti del Bangladesh». Guardo Giulia, sette anni, mentre sta seduta sul divano e sfoglia un libretto con foto di bambini e penso: cosa c’entra una corsa con la fame nel mondo? Mi spiega con un filo di emozione che lei e i suoi compagni, insieme ad altre quattordici classi della primaria e a tredici della secondaria del suo istituto, l’IC Prà, l’8 maggio alle 10 si sono incontrati al parco Dapelo di Genova e hanno preso parte alla decima edizione de La Corsa Contro la Fame, un’iniziativa che intreccia sport e solidarietà.
COME FUNZIONA LA CORSA CONTRO LA FAME
Ogni partecipante, nelle settimane precedenti alla corsa, si mette alla ricerca di finanziatori della propria impresa podistica, raccontando il progetto a chi conosce. I nonni, gli zii, gli amici e i vicini di casa che vengono coinvolti aderiscono all’iniziativa attraverso una “promessa di donazione” per ogni giro percorso. «Se per esempio il nonno promette di darmi un euro a giro e io li percorrerò tutti e dieci, donerà dieci euro». E così tutti coloro che desiderano appoggiare quest’avventura.
La raccolta fondi de La Corsa Contro la Fame ha un obiettivo preciso, che conoscono bene tutti i corridori: «Serve ad aiutare i bambini a uscire dalla malnutrizione», chiarisce Giulia, mostrandomi la brochure del progetto e un cartoncino, il MUAC, che misura la circonferenza del proprio braccio per valutare rapidamente lo stato di nutrizione. «Vedi? Il mio misura 17 centimetri, quindi io sto bene, ma la salute di chi ce l’ha di 11 o 12 centimetri è a rischio, perché è troppo stretto, è pericoloso».
Ecco perché lo scopo è acquistare il maggior numero possibile di confezioni di cibo terapeutico pronto all’uso – il RUTF, Ready-to-Use Therapeutic Food –, un alimento a base di pasta d’arachidi e arricchito con vitamine per la riabilitazione nutrizionale di bambini a partire dai sei mesi che non ha nemmeno necessità di acqua. Giulia, grazie alla sua corsa, ha la percezione di aver concretamente fatto qualcosa di buono per chi vive dall’altra parte del mondo: «Lì non hanno cibo, ma sono riuscita a raccogliere 200 euro quindi, visto che ogni confezione costa 28 euro, ho salvato la vita di sette bambini», mi dice fiera.
DI CHE SI TRATTA E COME FARE PER ADERIRE
La Corsa Contro la Fame è un progetto gratuito di educazione civica e alla cittadinanza globale rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che vuole divulgare consapevolezza tra bambini e ragazzi rispetto a tematiche sociali e di attualità, con un focus sul tema della malnutrizione. Promossa da Azione contro la Fame, un’organizzazione umanitaria che lavora da più di quarant’anni nell’ambito cooperazione internazionale, è un’iniziativa che fa entrare in classe la solidarietà e stimola la conoscenza nei confronti di realtà di paesi lontani, in contesti di guerra, povertà e cambiamenti climatici.
«Prendiamo parte a questa iniziativa da dieci anni – sottolinea il dirigente scolastico dell’IC Prà Luca Goggi – perché ci piace molto l’idea di unire sport, solidarietà e legame con il proprio territorio. Sapere, poi, che con il proprio sforzo si può dare una mano concreta a chi ha bisogno è impareggiabile». I bambini, infatti, sono tutti molto orgogliosi di partecipare: «Sono anche felici di coinvolgere parenti e amici in una raccolta fondi che premia i loro risultati di corsa aiutando gli altri».
Le scuole che si iscrivono ricevono materiale didattico e l’accesso a diverse ore di webinar per gli insegnanti e aprono le porte a un dialogatore che tra febbraio e aprile conduce un’ora di attività interattiva in ogni classe iscritta. Ogni anno i contenuti sono sempre diversi e, attraverso testimonianze, foto e video vengono esplorate le abitudini, i paesaggi e le sfide principali del Paese a cui vengono indirizzati i proventi delle corse.
Quest’anno è stato il Bangladesh, mentre nel 2025 protagonista sarà la Costa d’Avorio. «La presentazione è molto visuale e d’impatto – mi racconta un’insegnante di sostegno in una classe terza –; i bambini hanno seguito rapiti tutta la spiegazione dell’esperto a cui hanno poi rivolto tantissime domande». Le iscrizioni alla prossima edizione sono già aperte: fame di vincere, fame da vincere!
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