24 Feb 2022

Fratelli Barbera: gli artigiani che recuperano l’arte delle calzature fatte a mano

Scritto da: Lorena Di Maria

Stefano e Andrea Barbera sono due fratelli accomunati da una passione: quella di fare scarpe attraverso un lavoro artigianale. Ma le loro non sono scarpe qualunque. Da tempo ricercano modi innovativi per sostenere il loro territorio e promuovere il rispetto dell’ambiente attraverso accessori di moda fatti a mano, duraturi ed eco-sostenibili. Oggi vi portiamo in un viaggio all’interno della loro azienda.

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Biella - Ci sono mestieri che non muoiono mai. Mestieri che profumano di vita e di vecchie tradizioni, capaci di resistere al passare del tempo. Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di due fratelli diversi per carattere, aspetto ed età, ma accomunati sin da piccoli da una passione che li ha sempre visti fianco a fianco: quella per l’artigianato. Sono loro, Stefano e Andrea, ma tutti a Biella li conoscono come i Fratelli Barbera.

Per raccontarvi la loro storia andiamo a trovarli nel laboratorio in cui ci aspettano, che non è altro che il cuore pulsante della piccola azienda di famiglia. Dentro al laboratorio tutti i nostri sensi si risvegliano. Possiamo dire che entrare nella bottega di un artigiano sia già di per sé un’esperienza unica: sentire l’odore dei materiali di lavoro, vedere le loro mani armeggiare tra pennelli, pinze, tomaie, martelli e attrezzi professionali di ogni forma e dimensione, ma anche prendere tra le mani quelle scarpe che di lì a poco saranno pronte per un uso che – ci auguriamo – durerà il più a lungo possibile.

Questa esperienza ci fa fare da subito un salto nel passato; noi però vogliamo toccare con mano la tradizione e anche un po’ farcela raccontare. Così in questo piccolo laboratorio, circondati da scatole e scarpe di ogni materiale e colore, ci facciamo accompagnare in un’avventura di due fratelli sognatori che sono stati capaci di trasformare i loro sogni in realtà.

«Quella dell’artigianato è una passione che ci accomuna sin da piccoli, perché noi nasciamo letteralmente in laboratorio: i nostri genitori hanno iniziato più di cinquant’anni fa e inizialmente venivamo qua per giocare con le forbici e con le scarpe rotte. Poi, crescendo, ce ne siamo appassionati sempre di più». Possiamo dire che il piccolo laboratorio di famiglia è sempre stata una casa per Andrea e Stefano.

In questa storia, caratterizzata da quel saper fare trasmesso di padre in figlio, da subito notiamo un elemento centrale nella visione di Andrea e Stefano, ovvero che l’innovazione non può esistere senza il rispetto e gli insegnamenti dettati dalla tradizione. Come raccontato nel video infatti, «l’azienda nel tempo è cresciuta e si è evoluta grazie al fatto che nostro padre è sempre stato capace ad accettare l’evoluzione delle cose e a spronarci».

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IL CALZOLAIO, UN MESTIERE IN VIA D’ESTINZIONE

«Per una ventina d’anni quella del calzolaio è stata una professione in via d’estinzione», ci racconta Stefano. Questo perché era considerato da molti un lavoro “brutto e sporco”, com’erano sempre brutte e sporche le mani di chi lavorava e riparava le scarpe. «A me però questa attività piaceva e vedevo che a mio padre, prima di me, questa professione dava grandi soddisfazioni. Possiamo dire che già dal periodo degli studi sapevo che avrei fatto questo lavoro. Dopo la terza media e un giorno, me lo ricorderò sempre, sono entrato subito in laboratorio. E ora sono passati 35 anni».

Un aspetto su cui ci soffermiamo con Andrea e Stefano è la lenta riscoperta di antiche professioni in atto. «In seguito agli ultimi cinque o dieci anni c’è stata una controtendenza e in moltissimi, anche diplomati e laureati, hanno iniziato a dedicarsi a questo lavoro. Pensiamo che ora anche il piccolo artigiano debba essere al passo con i tempi. Deve assorbire le notizie, le tendenze e farne un proprio bagaglio».

Forse il segreto del successo dei nostri fratelli artigiani sono proprio le differenze che li contraddistinguono: il carattere più tranquillo di Stefano a fianco di quello più esuberante di Andrea sono gli strumenti vincenti che, bilanciandosi, continuano a far vivere tutti i giorni un’attività di famiglia lunga decenni. «Non siamo solo fratelli, non siamo solo colleghi: noi condividiamo una passione in comune che non significa soltanto fare scarpe ma fare continuamente ricerca. La nostra maggior capacità infatti è non sentirci mai arrivati. Nel momento in cui raggiungiamo un obiettivo stiamo già pensando a quello successivo».

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VALSAAR, LA SCARPA 100% NATURALE E REALIZZATA CON SCARTI VEGETALI

Una delle scarpe che più ci colpisce è Valsaar, risultato della sensibilità ambientale che Andrea e Stefano hanno saputo trasformare in calzatura. Ma ciò che ci colpisce ancor più è la storia nascosta dietro a questa scarpa: «Valsaar nasce in un momento molto particolare per il nostro territorio, che lo scorso anno è stato colpito da una forte alluvione. Durante questo evento drammatico cade un ponte ultracentenario dell’alta Valle Cervo, un ponte per noi molto importante perché ci ricorda la nostra infanzia. Così abbiamo deciso di fare qualcosa per aiutare l’Alta valle Cervo e raccogliere fondi».

L’idea iniziale dei due fratelli artigiani è creare una sneaker tinta con gli estratti naturali delle piante. In seguito però si trasforma in un più ampio progetto che, secondo i fratelli, “tocca tutti i punti giusti” della sostenibilità: dalla sostenibilità del prodotto a quella delle persone. «Pian piano riusciamo a riunire dieci realtà biellesi completamente diverse tra loro che vanno dall’industria, all’arte, all’artigianato. Tutte realtà legate all’idea della sostenibilità; insieme creiamo Valsaar, una eco sneaker in cotone organico eco-friendly e tinto totalmente con gli estratti naturali delle piante, grazie alla Tintoria Iride».

Fratelli Barbera

Ma c’è di più. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, tutte le componenti della scarpa sono attente all’ambiente: «Vogliamo che sia una calzatura che duri nel tempo, perché il primo passo verso la sostenibilità è superare il concetto di usa e getta e di accessori moda pensati per un’unica stagione». Infatti, come ci raccontano, le suole sono in materiale 100% riciclato e riciclabile, mentre la fodera interna è in pelle micro-forata con concia naturale metal-free.

Grande attenzione è stata riposta anche al sottopiede, che è in bio elastopan, e alle anime interne (contrafforti), che sono in bio-materiale certificato. Anche l’etichetta è pensata ad hoc ed è in poliestere riciclato (Met – Manifattura Etichette Tessute). Insomma, Valsaar è una scarpa totalmente naturale che ha saputo unire le aziende del territorio in difesa del territorio stesso.

Grazie a Valsaar e al suo successo il progetto è stato menzionato da Vogue tra le 8 eco sneaker di tendenza. E tendenza per i fratelli Barbera significa innanzitutto rispetto. «Non crediamo che un prodotto sostenibile possa essere realizzato dove non c’è rispetto per le persone. Noi abbiamo voluto fare prodotto 100% made in Italy, pur sapendo che oggi è meno concorrenziale perché le componenti sostenibili sono più costose di quelle che non lo sono». 

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LE COLLABORAZIONI SUL TERRITORIO

I fratelli Barbera, nel loro percorso in continua crescita, non smettono di fare ricerca e impegnarsi a collaborare con le realtà del territorio perché sanno che la collaborazione è l’ingrediente segreto per un progetto di successo. Un evento cruciale è stata la vittoria del concorso “Artigiano del Cuore, un premio nazionale che ha permesso loro di essere protagonisti di un docufilm dedicato alla loro attività.

E nessuna occasione poteva essere migliore che girarlo a Biella, la loro città natale, alla quale sono fortemente legati. «In quell’occasione la comunità ha risposto in maniera positiva, con messaggi di condivisione e vicinanza. Diciamo che, grazie all’aiuto di tutti e tutte, abbiamo vinto ancor prima di aver vinto e se siamo quello che siamo oggi è proprio grazie alla nostra città». 

Il primo passo verso la sostenibilità è superare il concetto di usa e getta e di accessori moda pensati per un’unica stagione

Agli esordi la produzione di Andrea e Stefano era limitata a quattro modelli. Poi è arrivato il momento della svolta, che «è stata una scarpa multicolor che oggi è completamente tinta a mano ed è il modello che meglio rappresenta la nostra storia». Pian piano è avvenuto il passaggio dal formale classico al formale moderno e oggi i fratelli Barbera collaborano con diverse grandi aziende biellesi, proprio come Reda, azienda tessile che da 150 anni porta avanti la sua grande tradizione sartoriale. Insieme realizzano Wooly, una linea di sneakers in lana merino, innovativa per le sue capacità antibatteriche e termoregolatrici e di comfort.

Alla fine della nostra chiacchierata è arrivato il momento di salutare Andrea e Stefano. Il loro entusiasmo e la passione che trasmettono ci dà speranza per un futuro in cui il lavoro artigianale sia realmente riconosciuto per il suo grande valore. E andiamo via, con un’ultima frase che ci lasciano e che rimane impressa nella nostra mente. «Per noi il mestiere che ci ha insegnato nostro padre sta proprio nel sapere come funziona una scarpa e conoscere un prodotto anche nell’anima, ovvero al suo interno. Noi nasciamo come calzolai e siamo orgogliosi di essere ancora oggi calzolai».

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