20 Gen 2023

#BastaVaschette, la campagna per dire no agli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura

Scritto da: Redazione

Ogni cittadino europeo produce circa mezzo chilo al giorno di rifiuti plastici derivanti da imballaggio. Questa cattiva pratica ha un impatto devastante sulla nostra salute e su quella dell'intero ecosistema. Per questo Marevivo e Zero Waste Italy hanno lanciato la campagna #BastaVaschette.

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In linea con la proposta di regolamento della Commissione europea, che intende limitare il ricorso agli imballaggi in plastica monouso, promuovendone il riuso e il riciclo, e con l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2023 dell’etichettatura ambientale, che impone l’obbligo di comunicare ai consumatori la destinazione finale di una confezione e i materiali di cui è composta, Marevivo lancia l’iniziativa #BastaVaschette, in collaborazione con Zero Waste Italy.

La campagna nazionale, che come immagine di lancio rielabora provocatoriamente il noto capolavoro di Caravaggio “Giovane con canestra di frutta”, su gentile concessione della Galleria Borghese, intende sensibilizzare l’opinione pubblica, invitando i consumatori all’introduzione di abitudini di acquisto consapevoli che possano andare nella direzione di una vera e propria economia circolare.

BastaVaschette ant

Non solo. L’associazione ambientalista, che da quasi quarant’anni si batte per la tutela dell’ambiente e del mare, chiede una legge anche in Italia che vieti utilizzo di confezioni in plastica monouso per l’ortofrutta, settore in cui ogni anno solo nel nostro paese vengono utilizzati oltre 1,2 miliardi di vaschette in plastica. In Francia ad esempio l’utilizzo di imballaggi in plastica è già vietato per una trentina di tipologie di prodotti ortofrutticoli freschi la cui confezione non superi il peso di 1,5 chili.

«Sicuramente è un segnale molto positivo che l’Unione Europea abbia proposto misure concrete per contrastare il problema, ma nonostante questo, gli obiettivi non sono abbastanza ambiziosi», dichiara Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionale Marevivo. «Il volume degli imballaggi è in costante crescita e la riduzione deve essere il primo passo».

Non c’è più tempo: «Non ci basta sapere che la plastica è stata trovata nei tessuti della placenta umana e nel sangue?», chiede Raffaella Giugni. «L’ambiente, la salute e la qualità della vita di noi tutti sono ancora una volta messi in secondo piano rispetto alle esigenze commerciali di un mercato distorto che ci sta portando verso un punto di non ritorno. Dobbiamo attuare una vera transizione ecologica: ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede la natura, ce lo chiedono i nostri figli».

L’obiettivo della campagna #BastaVaschette è ridurre l’utilizzo di queste confezioni, molto spesso non riciclabili, dannose per l’impatto ambientale dato dalla produzione e dallo smaltimento dei materiali di imballaggio, che spesso finiscono in mare dove rimangono per sempre, sminuzzandosi e rappresentando una minaccia per gli animali che lo abitano. Non solo: questi contenitori possono contaminare gli alimenti, rilasciando sostanze dannose per la salute dell’essere umano, secondo quanto emerso da uno studio pubblicato sull’Environmental Health Journal.

«Occorre passare dalla insensatezza dell’usa e getta e dello spreco legato a un modello economico lineare non più sostenibile a un modello circolare, a partire dalla immissione sul mercato di imballaggi durevoli e riusabili o almeno riciclabili. Per salvare la biodiversità marina ed evitare le micro-plastiche», dichiara Rossano Ercolini, Presidente di Zero Waste Italy.

Dobbiamo attuare una vera transizione ecologica: ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede la natura, ce lo chiedono i nostri figli

Attualmente, gli imballaggi sono tra i principali prodotti a impiegare materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati in tutta l’Unione Europea sono destinati esclusivamente all’imballaggio. Non c’è più tempo: se non si agisce in fretta, entro il 2030 l’UE vedrebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti provenienti da imballaggi e, in particolare, del 46% dei rifiuti provenienti da imballaggi di plastica.

È necessario che la riduzione parta da ognuno di noi e dalle nostre scelte: ogni cittadino europeo genera infatti quasi 180 chilogrammi di rifiuti di imballaggio l’anno, circa mezzo chilo al giorno, e scegliere di acquistare prodotti sfusi ridurrebbe dell’80% l’utilizzo della plastica per questa categoria di prodotti.

Per approfondire il tema dei rifiuti, ascolta le puntate di Rifiuti: ri-evoluzione in corso condotto da Manuela Leone, referente della rete Zero Waste Italy.

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