4 Mag 2023

Vescera: a Corleone si punta sulla pasta artigianale e sui grani antichi siciliani

La famiglia Vescera, con una tradizione antichissima di panificazione, è diventata negli anni ambasciatrice dei grani antichi siciliani. E mentre a Carlentini si continua a realizzare il pane con le farine di perciasacchi e tumminia dalle proprie coltivazioni, da qualche mese è partita la nuova produzione di pasta bio nel pastificio artigianale di lunga tradizione di Corleone.

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Palermo - Dal pane alla pasta, passando per la passione per i grani antichi siciliani, vero patrimonio di famiglia e dell’Isola. La storia della famiglia Vescera si muove lungo questo percorso fatto di passione e amore per la tradizione ma è, soprattutto, legata a doppia mandata alla scoperta, la custodia e la promozione dei grani antichi siciliani: tumminia, perciasacchi, maiorca, russello e tanti altri. Grani autoctoni e sementi preziose che tanti pionieri siciliani – come Giuseppe Li Rosi e lo stesso Franco Vescera – stanno cercando di difendere, custodire e promuovere.

E proprio sulla via del grano siciliano si muove l’attività di questa famiglia di panificatori che ha ora intrapreso una nuova avventura, rilevando a Corleone un pastificio di lunga tradizione dove produrre pasta artigianale solo con i propri grani antichi siciliani e bio. «Abbiamo rilevato a Corleone il

, dove i mastri pastai lavorano da tante generazioni», spiega Mattia Vescera. «Abbiamo anche mantenuto la tecnica di lavorazione artigianale, con la pasta trafilata al bronzo ed essiccata lentamente, e puntato tutto sulla materia prima d’eccellenza: i grani antichi e bio».

Vescera
La famiglia Vescera, con al centro papà Franco e mamma Marinella
MATTIA VESCERA E LA NUOVA AVVENTURA NEL PASTIFICIO DI CORLEONE

Nel pastificio di Corleone oggi si produce pasta a marchio Vescera, Gustosa e Corleone dai grani antichi siciliani coltivati dalla stessa famiglia. «La nostra pasta – racconta Mattia – è prodotta solo con acqua e farina di semola di grani antichi siciliani, soprattutto perciasacchi e tumminia, bio che non contengono fitofarmaci, micotossine e nessun’altra sostanza che possa alterare la alte qualità organolettiche e salutari del prodotto, la cui lavorazione e il confezionamento avvengono interamente nello stabilimento corleonese». 

Per seguire da vicino questa nuova scommessa di famiglia, Mattia si è trasferito a settembre 2022 a Palermo, insieme con la moglie Emilia e il loro bambino, rivoluzionando la propria vita, sempre sulla via del grano siciliano antico, come la sua famiglia fa da più di un secolo, a partire dal panificio storico ad Agnone Bagni, nel siracusano fino all’attività di panificazione a Carlentini e a quella di coltivatori di grani antichi nei terreni di Villasmundo e Carlentini.

Ricordo delle giornate di sperimentazione in cui ho panificato con cinquanta tipi diversi di farine, rendendomi conto di come il pane diventasse ogni volta qualcosa di diverso

VESCERA DAL PANE ALLA PASTA COME AMBASCIATORI DEI GRANI SICILIANI

Un’avventura tutta nuova che però affonda le radici nella passione per i grani antichi che questa famiglia di panificatori utilizza e studia da tanti anni e che li ha portati a trasformarsi da panificatori storici ad ambasciatori di grani antichi sin dal 2015 quando sono stati a Expo Milano. La storia della famiglia infatti è legata a doppia mandata a quella del grano e dell’archeologia.

Negli anni ’70 Franco Vescera, nato in Puglia e cresciuto in Brianza, decide di trasferirsi Sicilia con sua moglie Marinella e di prendere in mano il panificio storico del suocero ad Agnone Bagni con una tradizione avviata nel 1890. «Mio padre – racconta Mattia – è sempre stato un sub e un innamorato di archeologia e non poteva che trovare in Sicilia la “sua” terra ideale. Nel 2000, insieme all’archeologo Sebastiano Tusa – compianto assessore ai beni culturali siciliani – andava i giro a cercare vecchi mulini».

Una passione che l’ha portato a collaborare con la Stazione Sperimentale di Caltagirone nello studio del genoma dei grani antichi. «La scoperta dei grani antichi – dice Mattia – per noi è stata determinante. Ricordo delle giornate di sperimentazione in cui ho panificato con cinquanta tipi diversi di farine, rendendomi conto di come il pane diventasse ogni volta qualcosa di diverso. Poi, nel rapporto con il cliente, ricevevo i feedback di chi mi diceva, ad esempio, che con il pane di Tumminia non aveva avuto più problemi di picchi glicemici. Tutto questo ci ha spinto ad andare avanti e crescere».

Vescera
Mattia Vescera, bakery chef
LA SFIDA SUL MERCATO ESTERO DELLA PASTA DI GRANO ANTICO SICILIANO

Un percorso che è cresciuto, appunto, con la coltivazione delle proprie sementi di grani antichi, la molitura con un mulino a pietra acquistato circa quindici anni fa fino a panificare prima e pastificare poi, e rendendosi protagonisti dell’intera filiera del grano. D’altra parte, in questo caso più che mai, viene in aiuto l’esperienza di Emilia Disclafani, moglie di Mattia che, laureata in lingue orientali con un master in internalizzazione dei prodotti agro alimentari, ha permesso alle sementi siciliane di arrivare in Giappone.

«Nel 2019 – racconta Mattia – mia moglie ha incontrato per caso Takuitsu Izumo, proprietario del ristorante Piscaria nella baia di Tokyo, che propone esclusivamente cucina siciliana. Ne è nata una bella collaborazione, tanto che sono andato da lui per insegnargli a fare il lievito madre e l’arte della panificazione con i nostri grani». Un’esperienza da cui Mattia ha capito quanto il grano di qualità possa piacere all’estero. «Guardiamo al mercato straniero e con la nostra pasta stiamo approdando in Germania e altri stati europei, sicuri che i consumatori sapranno apprezzare l’altissima qualità di un prodotto sano, sostenibile e made in Sicily».  

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