8 Apr 2024

Artigianato e intelligenza artificiale, quando la manualità può fare la differenza

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Quale sarà il destino delle tante attività che richiedono tanta manualità? Come possono l’AI e un’economia basata esclusivamente sul profitto sostituirsi all’artigianato, che necessita di creatività, ascolto, cura e cuore? Ne abbiamo parlato con Angela Persiani di Cuscini Bio, l’azienda che produce cuscini, materassi, coperte e lenzuola con materie prime di origine 100% naturale.

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Forlì, Emilia-Romagna - Fino a qualche anno fa l’Intelligenza Artificiale faceva ancora parte del mondo della fantascienza, oggi invece è sulla bocca di tutti tanto da diventare un termine d’uso comune che non si può non pronunciare. Effettivamente l’AI sta contribuendo a riscrivere velocemente i tanti cambiamenti in atto nel mondo del business, del lavoro, del sociale, delle competenze in genere, a tutti i livelli e a tutte le età. Anche per il mondo dell’artigianato.

Esplorare queste nuove frontiere, se da un lato può essere stimolante e appassionante aprendo a nuovi scenari e nuove possibilità, dall’altro lato genera inquietudine e perplessità, e non solo tra gli addetti ai lavori. È senz’altro un futuro imprescindibile di cui bisogna tenere conto per essere preparati a fronteggiare gli impatti generati da un nuovo modo di operare e affrontarne le complessità. Con l’uso più frequente dell’AI, che nel tempo andrà a sostituire sempre di più l’uomo nelle varie mansioni, quali saranno le sorti di alcuni impieghi che usano tanto la manualità? Spariranno?

Artigianato

La risposta è no, anche perché ci sono attività che l’AI non potrà mai svolgere in sostituzione di altri. E chi lavora nel mondo dell’artigianato lo sa bene. «L’artigiano è come un artista, riesce a plasmare i materiali dando loro una forma, un uso, un’utilità per la persona che gliene fa richiesta. È capace di ascoltare i bisogni della persona che ha davanti, creando un legame che è ben differente dalle connessioni virtuali che ci impegnano quotidianamente. Per noi l’economia deve essere al servizio degli altri, non solo del profitto, ed è frutto di un sapere utile a far stare bene gli altri, non solo noi stessi», commenta Angela Persiani di Cuscini Bio.

L’azienda, come vi abbiamo già raccontato, è vocata alla sostenibilità e produce cuscini, materassi, coperte, topper e lenzuola con materie prime di origine 100% naturale, prive di pesticidi chimici e alterazioni genetiche, coltivati con metodi a basso impatto ambientale. La sua vocazione è in netto contrasto con l’operosità dell’AI. Angela e la sua famiglia infatti si impegnano per aiutare chi si rivolge a loro a dormire meglio e per farlo utilizzano materiali naturali che plasmano con le loro mani, che mescolano con le giuste proporzioni affinché l’effetto sia quello desiderato, in base alle necessità richieste.

l’AI potrà contribuire alla produzione, ma il sapere umano rimarrà insostituibile

«L’artigiano è una figura molto equilibrata, impegnata in uno scambio tra dare e ricevere continuo: chiede alla natura e dona con l’energia delle proprie mani. Nessun artigiano sprecherebbe il prodotto, lavorare costa fatica e la fatica non ti porta allo spreco, ma alla giusta misura per fare del tuo meglio, per esaltare tutte le materie prime a disposizione. L’artigiano ha radici nel lavoro che gli è stato insegnato, è un rivoluzionario, va contro la globalizzazione alla quale siamo tutti sottoposti, non si omologa ma mette anche un po’ della sua fantasia, della sua creatività e il risultato avrà un valore duraturo nel tempo, per nulla paragonabile al lavoro compiuto da una macchina industriale», continua Angela.

L’artigianato sembra essere oggi un mondo rivoluzionario e forse per questo poco compreso, ormai passato di moda. Eppure non c’è macchinario o algoritmo che possa sostituire il sapere o riprodurre l’anima dei prodotti fatti a mano. Il tocco personale è sinonimo di qualità e originalità, capace di raccontare saperi e storie creando esperienze autentiche e difficili da replicare. Sicuramente l’AI potrà contribuire alla produzione, e forse anche alla creatività offrendo nuovi punti di vista, ma il sapere umano rimarrà insostituibile in ogni ambito.

Artigianato

Cuscini Bio alle materie prime biologiche accosta tradizione, sapere e cuore. L’ergonomia riprodotta è frutto di un’esperienza che va avanti da anni e che si tramanda di generazione in generazione. Angela e la sorella scelgono con cura la materia prima da adattare per dare sollievo e contribuire a un bisogno primario, quello di dormire bene.

«La globalizzazione, i sistemi meccanizzati, la rincorsa estenuante verso il profitto non sempre ci vengono in aiuto. Anzi. Noi artigiani siamo in via di estinzione, siamo di solito piccole aziende familiari che si trovano a fronteggiare le grandi multinazionali a cui importa ben poco delle esigenze del singolo. Nonostante tutto credo che in questa sfida impari, le figure come la nostra possono tirare fuori il meglio: chi si occupa di l’artigianato ha radici profonde e fa del proprio lavoro un hobby e soprattutto uno stile di vita. Un connubio perfetto tra la parte materiale e spirituale», continua Angela. Una visione imprenditoriale che si discosta da una parte di mondo incentrato soprattutto sui numeri e il profitto.

Artigianato

Al contrario, Angela e la sorella puntano a un modello di business collaborativo e cooperativo, come era un tempo, dove ognuno può apportare qualcosa di unico e necessario. «È questa per me la vera economia circolare – prosegue l’artigiana romagnola –, come era nelle economie delle nostre nonne, non esisteva un mondo competitivo in cui si vince o si perde, ognuno aveva il suo ruolo e la “importanza”».

«Bisognerebbe fare nostra un po’ di quella visione per contribuire tutti al futuro che vorremmo. Un futuro di coraggio, collaborazione e sani principi per tornare ad essere più umani. Il mondo dell’artigianato è intriso proprio di questi sentimenti e ha nel cuore un messaggio di cura e attenzione verso l’altro. Non potrebbe essere differente», conclude Angela.

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