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Si è svolto la scorsa estate il viaggio in bici e tournée teatrale di tre attori per raccontare le buone pratiche dei territori e le ultime scoperte su animali, piante, universo. Guido Bertorelli, Mauro Milone e Valerio Gatto Bonanni hanno portato il loro spettacolo itinerante in luoghi dove si promuovono le buone pratiche ambientali e si valorizzano i territori. Abbiamo intervistato Valerio che ci ha raccontato come è andato il loro “Altri Mondi Bike Tour” e anticipato i progetti futuri.
Raccontaci del viaggio. Che posti avete visitato e che accoglienza avete ricevuto?
È stato un viaggio molto intenso, 11 giorni (dal 1 giugno al 12 giugno) di pedalate appassionate, 5 spettacoli e incontri con persone eccezionali che con le loro attività rianimano il territorio, portano freschezza, voglia di ambiente, di bici e di esplorare con curiosità la Sicilia; di tutti i luoghi che vi racconterò abbiamo trovato un’umanità generosa e accogliente.
A Siracusa ci hanno accolto presso Movimento Centrale Caffè. Si tratta di un punto d’incontro per ciclisti e non solo nel centro meno conosciuto di Ortigia; organizzano visite guidate in bici, hanno una ciclofficina e sono molto in contatto con diverse realtà attive di Siracusa.
Poi abbiamo affrontato la prima salita impegnativa e siamo arrivati a Sortino dove i ragazzi del circolo di Legambiente fanno un prezioso lavoro di valorizzazione della Valle dell’Anapo con le sue gole, il fiume, le necropoli. Un posto magico arricchito anche dalla conoscenza e dalle storie che abbiamo avuto con il Museo dell’Antica Compagnia Opera dei Pupi Famiglia Puglisi.
Da lì abbiamo pedalato in discesa superando il mostro del petrolchimico di Augusta che dopo aver regalato posti di lavoro per anni sta lasciando adesso tanti danni alla costa e alla salute delle sue popolazioni. Siamo arrivati perciò a Brucoli, un piccolo borgo di pescatori delimitato da una parte da una piccola gola con grotte che sfocia in mare e dall’altra parte da un golfo splendido. Lì ‘a Rucazioni’ organizza visite guidate, immersioni, incantevoli festival, risvegliando le coscienze.
Subito dopo ci aspettava La Palestra Lupo che si staglia con le sue mura colorate e il suo buonumore al centro di Catania. Ex stazione degli autobus ed ex palestra di scherma, stava per essere lasciata al suo destino di relitto urbano quando un gruppo di cittadini l’ha riaperta alla città, installando tetti fotovoltaici, facendo dell’upcycling la loro filosofia, creando una ciclofficina, una biblioteca, attività e corsi accessibili a tutti.
Ormai eravamo entrati nella zona di sua Maestà l’Etna perciò abbiamo deciso di scalarlo un po’ e siamo arrivati fino a Terra di Bo a Viagrande e lì la sorpresa di scoprire che in una tenuta di 6 ettari con una villa del 1800 fanno attività di educazione ambientale, festival di street art, corsi e gare non competitive di mountain bike per ragazzi.
Arriviamo fino a Messina percorrendo la costa sempre più calda e ci accoglie un altro terreno fino a qualche anno fa lasciato abbandonato e adesso divenuto una food forest, un’isola felice per asini, cavalli, capre, una buona pratica di agricoltura sociale e scoperta della natura per bambini, luogo di serenità per grandi: l’Oasi Lagoraglio. Lì abbiamo messo in scena il nostro spettacolo, inaugurando così il teatro di paglia costruito apposta per noi.
Ci rimettiamo di nuovo in marcia ormai con le gambe sempre più corroborate dai chilometri e dal paesaggio fino a giungere al Circolo delle Lucertole di Barcellona Pozzo di Gotto, un piccolo spazio culturale gestito da tre barcelloneti in controtendenza: prima emigranti, poi tornati al sud e decisi a fare qualcosa di concreto per la loro amata e odiata terra sicula. Teatro, musica, laboratori, poesia. Anche questa è rigenerazione!
Ci aspetta l’ultima tappa avventurosa in notturna forse la più lunga e la più dura che ci porta a costeggiare Tindari, Capo Calavà, Brolo fino a giungere al circolo Qua Jetri di Capo d’Orlando, un’oasi di spensieratezza, impegnata per la mobilità ciclabile e la sensibilizzazione ambientale. Lì ormai soddisfatti e felici facciamo giocare la meglio gioventù orlandina al gioco che abbiamo inventato: Altri Mondi Quiz.
Che riscontro ha avuto il vostro spettacolo?
È stato sorprendente e capita raramente che il pubblico sia del tutto appagato: dopo uno spettacolo rimane curioso e ci rivolge molte domande. Ci succedeva durante questo viaggio e ci succede ancora adesso che lo spettacolo lo stiamo portando in giro per l’Italia. Riusciamo ad avere una sintonia con bambini, ragazzi, adulti, anziani, scienziati, ciclisti e attivisti. Spesso ci rivelano nuove ricerche scientifiche, consigli di lettura e di film che poi noi inglobiamo nello spettacolo e facciamo diventare storie.
Nelle intenzioni il vostro viaggio avrebbe dovuto essere a basso impatto energetico. È stato così e in che modo?
Questa estate abbiamo realizzato due tournè differenti come modalità di viaggio e quantità di scenografie.
Durante la prima, quella siciliana di giugno, ci siamo serviti di un camper per il trasporto dell’attrezzatura necessaria per lo spettacolo, compresi i trasformatori di energia inventati da: Mobile Green Power, nostro partner: un sistema di produzione di energia che sfrutta la pedalata del pubblico. Durante lo spettacolo chiedevamo a due spettatori per volta di partecipare alla messinscena pedalando su delle bici poggiate sopra dei cavalletti. La loro forza muscolare alimentava gli accumulatori che ci servivano per la fonica e per le luci a led che consumano molto poco.
Nella seconda tournèe, quella di fine agosto, abbiamo voluto osare di più: abbiamo compresso tutte le scenografie ed i costumi nello zaino e in due piccole scatole, trasportandole con noi in bici. Per il ritorno abbiamo usato il treno.
Il vostro viaggio ha incrociato il Bike tour della decrescita. Cosa puoi dirci di questo incontro?
Sono stato contattato dagli organizzatori del Bike Tour della Decrescita per fare una formazione in comunicazione guerrilla all’inizio del loro viaggio, a fine agosto, ma poi ho pensato: sia a noi che a loro piace bici, la Decrescita è una filosofia di vita che come gruppo sposiamo, abbiamo uno spettacolo da offrire nei luoghi in cui si pedala e allora ho proposto: “Possiamo venire con voi?”.
È stato un amore a prima vista con tutti i 25 ciclo-partecipanti. Una carovana festosa, sensibile, molto capace di adattarsi alle situazioni spartane, che ci ha portato a pedalare insieme da Ancona fino a Grosseto. Inoltre c’era una forte complicità verso le tematiche dello spettacolo: ripetevamo insieme le battute, i tormentoni, svelavamo i retroscena della creazione artistica. Con loro abbiamo fatto 3 spettacoli in luoghi diversissimi: una parrocchia salesiana di un prete rock, il centro di educazione ambientale Panta Rei e a Mondeggi Bene Comune.
Cosa portate a casa dal viaggio?
La consapevolezza che ci sono delle realtà in Italia che stanno già creando un mondo solidale, ecologico, attento alle relazioni umane, in armonia con la natura, in tensione permanente verso l’educazione alla bellezza. Poi abbiamo capito una volta di più che il teatro deve andare nei luoghi poco frequentati, che si deve sporcare con la realtà, che deve pedalare per trovare il suo pubblico affamato.
Quali sono ora i vostri progetti?
Adesso stiamo portando lo spettacolo in giro per l’Italia, l’inverno ci costringe a viaggiare meno in bici ma più in treno. Ci stanno venendo in mente delle idee pazze per un nuovo spettacolo per il 2018/2019 e poi naturalmente stiamo progettando già la tournèe estiva, perché non ci vogliamo far trovare impreparati. Altri Mondi Bike Tour è un progetto partecipativo, perciò per chi fosse interessato ad ospitare il nostro spettacolo o segnalarci dei luoghi da visitare nel nostro prossimo bike tour, noi saremo felici di ricevere segnalazioni, consigli e proposte.
Qui potete trovare la nostra Webserie a Pedali del viaggio in Sicilia.
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