6 Ott 2022

Remescio creativo: una nuova educazione su sostenibilità ambientale, recupero e rigenerazione

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Associazioni, imprese, singoli cittadini, insegnanti si sono incontrati a Savona per confrontarsi su un nuovo modo di fare educazione mettendo al centro la sostenibilità ambientale. Una tavola rotonda in cui condividere le proprie esperienze e progettualità collettive affinché divengano la base per migliorare le proprie azioni singole, attraverso la messa in rete dei progetti. È questo il processo avviato lo scorso weekend, facilitato dallo staff del Museo della Ceramica.

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Savona - Sentiamo sempre più parlare di economia circolare e rigenerativa, di sostenibilità ambientale, recupero, riuso, riqualificazione. Si tratta di tante etichette e definizioni che rischiano però di rimanere ancorate a meravigliose idee e concetti che non sempre trovano un valido riscontro nella realtà cittadina.

Ma ci sono davvero progetti che nel loro quotidiano agiscono in questa direzione, proponendo un nuovo modello di economia e società sempre più distante da consumismo sfrenato di materie prime e usa e getta? La risposta è sì e noi con Italia che Cambia ve ne raccontiamo ogni giorno diversi. E se è vero che in grandi città questa iniziative sono più frequenti, lo è anche che associazioni, imprese, gruppi di cittadini che le portano avanti sono in continuo aumento.

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Un esempio? Ne avrei moltissimi da sottoporvi e sono tutti savonesi! Molti di loro si sono incontrati sabato primo ottobre a Savona per confrontarsi su quanto stanno facendo e sulle difficoltà che stanno incontrano, per discutere delle esigenze che emergono e per riuscire a creare nuove e importantissime sinergie.

In occasione della Giornata Europea delle Fondazioni e dell’iniziativa Ben(i)tornati – di cui vi abbiamo parlato qui – infatti, Fondazione De Mari ha organizzato due appuntamenti legati ai temi del recupero, del riciclo, della circolarità e della rigenerazione, invitando le realtà savonesi che stanno operando, ognuno nel loro ambito, e ponendo la propria attenzione su questi temi.

Insieme a tante realtà abbiamo parlato di educazione e rigenerazione, raccontandoci i molti progetti che abbiamo fatto

In particolare l’obiettivo della giornata era quello di approfondire il legame tra proposte educative e circolarità dei materiali attraverso l’iniziativa Remescio Creativo – Riflessioni e azioni sul binomio didattica e circolarità. Questo il tema è stato sviscerato attraverso una tavola rotonda in cui i partecipanti si sono confrontati su metodologie e buone pratiche educative sulla sostenibilità ambientale, sul recupero e sulla rigenerazione di materiali.

Guidati dallo staff del settore educativo del Museo della Ceramica di Savona, ogni progetto ha raccontato la propria esperienza in questi ambiti, ma anche quali problematiche e difficoltà ha riscontrato nel farlo e come è riuscito a superarle. L’obiettivo? Far conoscere tra di loro le realtà virtuose del territorio e metterle in rete per creare nuove collaborazioni e aprire le porte a nuovi sviluppi condivisi dei processi già avviati singolarmente nel settore educativo.

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La tavola rotonda era aperta ad associazioni, musei ed enti del Terzo Settore che si occupano di didattica, ma anche a insegnanti e professionisti del settore interessati a confrontarsi su queste tematiche. «Per questa giornata condivisa — spiega Silvia Basso, referente della comunicazione di Fondazione De Mari — abbiamo deciso di focalizzarci sulla parte più laboratoriale delle attività, soffermandoci sulla didattica e approcciando così il tema del riuso e del riciclo da un punto di vista educativo, con l’intento di sviluppare poi un percorso formativo per diverse fasce di età e per i loro insegnanti».

All’incontro erano presenti molti dei beneficiari della fondazione ed è stata un’occasione per dibattere e avere un momento di confronto con loro: «Si è parlato molto di laboratori che hanno come tema principale il riuso e del riciclo in generale già in atto. È stata una chiacchierata operativa di confronto e conoscenza, perché se è vero che sono tutti progetti dello stesso territorio, non era per nulla scontato che si conoscessero».

Silvia Basso mi racconta così le emozioni della giornata trascorsa in compagnia di chi sta mettendo in pratica piccoli grandi semi di cambiamento nel savonese, passando per laboratori e workshop, conferenze ed incontri: tutti decisi a sperimentare e apportare una trasformazione profonda, che dia nuova vita a materiali ritenuti ormai inutilizzabili, o ancor meglio, operando quotidianamente per limitarne il consumo.

Ma tutti, proprio tutti, questi progetti all’avanguardia ecologica hanno in comune una difficoltà: riuscire ad emergere, comunicarsi, raccontare a chi interessato ciò che stanno portando avanti nonostante le difficoltà. E chissà che proprio a seguito di questa condivisione delle problematiche vissute, possano nascere nuovi contenuti per voi nelle pagine di Liguria che Cambia. A presto!

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