8 Feb 2024

Con solidarietà e rispetto la rete NaturalMente Contadini affronta la crisi del settore agricolo – Dove eravamo rimasti #29

Gli agricoltori di tutta Italia si trovano ad affrontare una crisi sistemica resa ancora più preoccupante dal cambiamento climatico in atto e dalla siccità che è una delle sue conseguenze. C’è chi mette in campo l’ingegno insieme a nuove strategie per affrontare un momento così complicato, ma come insegna Carmelo di NaturalMente Contadini è con la solidarietà e il rispetto che si può fare molto di più. Siamo andati a trovarlo a distanza di qualche anno per conoscere le novità della rete che ha messo in piedi.

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Catania - Chi decide di lavorare con e per la terra sa che le sfide da affrontare oggi e nei prossimi anni non saranno di certo facili. Il clima, la siccità, la grande distribuzione, le logiche di un mercato che puntano solo al profitto sono solo alcuni esempi. Ogni epoca ha le sue grosse complessità che solo con l’ingegno e la capacità di adattarsi ai cambiamenti si possono affrontare.

La storia di Carmelo lo dimostra. Lo abbiamo incontrato nel 2018: da qualche anno aveva messo in piedi un circuito di collaborazioni e supporto tra agricoltori chiamato NaturalMente Contadini, partendo dall’idea che non bisogna necessariamente sfruttare la terra e l’essere umano per produrre. Rispetto ad allora i principi e i valori che muovono l’intento di Carmelo non sono cambiati, anzi, e il suo progetto sta acquistando sempre più valore e riscontro da parte dei consumatori.

«Da qualche anno ci siamo strutturati meglio. Io e Francesco non bastavamo più per una piccola rete di coltivatori e produttori che soddisfa le richieste di consumatori, GAS, sostenitori privati e online del centro-nord Italia. Dal 2020 ho coinvolto anche Gaetano e Francesco, che fino a poco tempo prima commercializzavano gli agrumi per conto loro ai grandi mercati all’ingrosso», racconta Carmelo. «Nonostante i tanti anni di lavoro era sempre peggio, prezzi sempre più al ribasso e un’azienda pronta al fallimento. Avevano in disuso un piccolo magazzino e ho pensato di coinvolgerli trasformandolo nel nostro polo logistico dove organizzare la spedizione dei nostri ordini».

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NaturalMente Contadini è la rete che Carmelo ha messo in piedi per affrontare la crisi agricola
NATURALMENTE CONTADINI, UNA RETE SEMPRE PIÙ DIVERSIFICATA 

Grazie al passaparola, al sito internet, ma soprattutto alla qualità dei prodotti venduti, sono aumentati i clienti che si riforniscono dalla rete, e quindi le spedizioni, ma anche i produttori della rete, che grazie al lavoro di Gaetanosi sono diversificati. Oggi fanno parte di NaturalMente Contadini, Renzo con la sua piccola produzione di mandorle a Grammichele, Patrizia che fornisce il pistacchio sottovuoto, Turi con i suoi mandarini, Daniele e la sua compagna con le noci in guscio, il signor Sciacca con gli avocado e i limoni e poi ancora Orazio, Gaetano, lo stesso Carmelo che forniscono le arance. 

Mentre mi racconta di questi anni mi guardo intorno e sembra di essere in primavera. Eppure siamo solo a fine gennaio. Temperature miti e sole cocente. La produzione di arance della Piana di Catania, famose in tutto il mondo per la pigmentazione rossa tipica del posto proprio grazie alla presenza del vulcano, soprattutto quest’anno ha subito una forte flessione a causa di una siccità imperante

Senza uno sforzo maggiore da parte delle politica, ci sarà molto da soffrire soprattutto per i piccoli produttori

CRISI CLIMATICA, SICCITÀ E PRODUZIONI RIDOTTE

«Se ti accosti all’agricoltura con cura e rispetto del territorio riesci ad affrontare alcune difficoltà, ma non è sempre possibile. Con la siccità di questi ultimi tempi non ci sono le condizioni per poter ottenere delle buone raccolte. È successo a tutti noi produttori di trovarci in difficoltà. Ad esempio, nel mio agrumeto personale la raccolta si è ridimensionata da due anni a questa parte per mancanza di acqua», continua Carmelo. La crisi idrica mondiale non fa certo distinzioni geografiche e riguarda il sud quanto il nord. Non mancano appelli da più fronti che spingono al risparmio dell’acqua per usi non prioritari, considerando anche il forte rischio di aggravamento per esaurimento delle risorse.

Il Lago Pozzillo, il più vasto bacino artificiale dell’isola e tra i più estesi d’Europa, formato a seguito di uno sbarramento del fiume Salso per assicurare l’irrigazione degli agrumeti della provincia ennese e della piana di Catania, di anno in anno ha una scorta idrica sempre più inferiore che non riesce a soddisfare le richieste dei contadini. Eppure le criticità si conoscono da tempo, non è certo una novità. Sono tanti i piani e i programmi di respiro decennale messi a punto solo sulla carta e non più procrastinabili.

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Le arance sono il prodotto principale del paniere offerto da NaturalMente Contadini

Carmelo e Gaetano non sono i soli ad aver avuto una produzione di agrumi drasticamente ridotta anche per mancanza di un servizio idrico pubblico impreparato, dai costi pure notevoli. «Chi non è ancora provvisto di un proprio laghetto come me, che richiede anche un piano di investimento, è stato fortemente danneggiato. Una condizione che può colpire chiunque di noi. È per questo che alla base della nostra rete c’è una grande solidarietà reciproca».

«Si gioisce insieme se ci sono delle belle annate e ci si aiuta nei momenti di difficoltà. Abbiamo deciso di essere trasparenti anche con i nostri clienti, raccontare quanto sta accadendo. Abbiamo dovuto aumentare leggermente i prezzi del nostro prodotto perché purtroppo non possiamo farne a meno. I nostri sostenitori, che sono parte integrante della nostra rete, pare abbiano compreso bene», continua Carmelo. 

arance siciliane
Le arance della Piana di Catania sono famose in tutto il mondo per la tipica pigmentazione rossa
SOLIDARIETÀ, VISIONE E QUALITÀ SONO ALCUNI DEI PRINCIPI DI NATURALMENTE CONTADINI

I piccoli produttori agricoli sono in difficoltà in tutta Italia, è ormai risaputo. «Chi vive da sempre di agricoltura sa che i problemi non sono mai mancati, si è andati avanti grazie all’ingegno e all’impegno dei lavoratori che si sporcano le mani, ma senza uno sforzo maggiore da parte delle politica con un aiuto concreto e un piano rurale per i piccoli, che costituiscono la maggior parte della platea del settore agricolo, ci sarà molto da soffrire».

«Nonostante tutto, riesco ancora a trovare sempre il bello del nostro lavoro: coltivare, vivere la natura nella sua interezza, ricevere un riscontro positivo da chi mangia il cibo che produci con le tue mani. Potrà sembrare retorico ma non lo è. Per questo sono grato ai nostri sostenitori che ci danno grande fiducia», conclude Carmelo. Perdita di suolo fertile, crollo del settore primario, crisi dei prezzi, perdita di lavoro nel settore agricolo e zootecnico, destabilizzazione economica sono alcune delle conseguenze a cui dovremo abituarci. Ascolto e rispetto, insieme a innovazione e buon senso, sono tra gli ingredienti più importanti per superare le sfide di un mondo in cerca di un nuovo equilibrio. Le soluzioni esistono, abbiamo le prove.

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