Le cicogne e i castori stanno tornando a Londra: storia di una rinascita urbana tra natura e comunità
Nel 2026 le cicogne bianche torneranno a nidificare a Londra dopo oltre sei secoli. Un progetto di rewilding unisce natura, educazione e giustizia sociale nella capitale britannica.
Nel cuore di una delle metropoli più frenetiche d’Europa, tra il traffico urbano, la metropolitana e i cantieri in continuo fermento, sta per tornare a farsi sentire il caratteristico schioccare dei becchi delle cicogne bianche. Dopo oltre seicento anni di assenza, questi maestosi uccelli torneranno a nidificare a Londra a partire dal 2026, grazie a un ambizioso progetto di rewilding nel quartiere di Barking and Dagenham.
Un reportage del Guardian racconta che la specie, estinta come nidificante in Gran Bretagna dal lontano 1416, è stata recentemente reintrodotta con successo nella tenuta di Knepp, nel Sussex occidentale, dove nel 2020 si è registrata la prima schiusa naturale. Quest’anno, ben 45 cicogne nate in libertà sono riuscite a involarsi. Alcune di esse hanno già iniziato a migrare, altre torneranno in primavera. Ora, il progetto si espande verso Londra, con l’obiettivo di riavvicinare la biodiversità alla vita urbana.
Il ritorno delle cicogne sarà accompagnato da un’altra presenza della rinaturalizzazione cittadina: i castori, che verranno reintrodotti nel 2027 nei bacini ex-industriali del parco Eastbrookend. Entrambe le specie saranno ospitate in habitat rigenerati grazie a un lungo lavoro di ripristino delle zone umide lungo il corridoio ecologico dei fiumi Rom e Beam, affluenti del Tamigi.
Sam Davenport, direttore per la rigenerazione naturale della London Wildlife Trust, descrive al Guardian l’iniziativa come una “scommessa sul possibile”. La sua organizzazione lavora in collaborazione con il consiglio comunale di Barking and Dagenham e con il sostegno economico della municipalità di Londra. L’obiettivo non è solo ecologico ma anche educativo e sociale: «Reintroduzioni come questa avvicinano le persone alla natura e stimolano la riflessione su come possiamo vivere meglio nelle città».
Le cicogne verranno inizialmente inserite in una grande voliera integrata nel paesaggio urbano, nei pressi di un datacenter a Dagenham. I giovani nati in loco considereranno Londra come la loro casa e, una volta adulti, saranno liberi di andarsene o restare. L’approccio è graduale e rispettoso dei tempi ecologici, e secondo gli esperti ci vorranno decenni prima di consolidare una popolazione selvatica autonoma.
Questo progetto è però anche un esperimento sociale. Barking and Dagenham è uno dei quartieri più giovani di Londra e la presenza delle cicogne diventa occasione per coinvolgere scuole, famiglie e associazioni in attività di monitoraggio, scoperta e tutela dell’ambiente. Un “stork officer” – figura dedicata alla relazione tra comunità e animali – lavorerà attivamente per rendere la cittadinanza partecipe della rinascita faunistica.
Il finanziamento di mezzo milione di sterline proveniente dal fondo pubblico cittadino Green Roots Fund è stato destinato non solo alle strutture per gli animali, ma anche al personale educativo e alla costruzione di recinzioni per garantire sicurezza e continuità agli ecosistemi restaurati.
Per il vicesindaco londinese con delega all’ambiente, Mete Coban, la reintroduzione di cicogne e castori rappresenta «un passo avanti verso una città più equa e sostenibile. L’accesso alla natura è una questione di giustizia sociale». Anche il leader del consiglio municipale, Dominic Twomey, ha sottolineato il valore del progetto come occasione di ispirazione per tutta la cittadinanza, affermando che «non si tratta solo di fauna selvatica, ma di dare alle comunità un motivo per sentirsi parte di qualcosa di positivo e trasformativo».







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