Il Cile vuole vietare l’allevamento di polpi. E l’Italia?
Mentre in Italia infuria la polemica sul tema, una deputata cilena ha presentato un disegno di legge per vietare l’allevamento intensivo di polpi.
La Commissione Ambiente e Risorse Naturali del parlamento cileno sta esaminando proprio in questi giorni il disegno di legge presentato da Marisela Santibáñez che vieta l’allevamento intensivo di polpi. Il provvedimento è molto lungimirante poiché, oltre ad avere ripercussioni positive sulla salute degli ecosistemi marini, riconosce ufficialmente le caratteristiche dei polpi, che hanno capacità cognitive ed emotive molto elevate, e in generale pone in primo piano il tema del benessere animale.
Il disegno di legge è quasi inedito nel panorama normativo mondiale. Gli unici precedenti attualmente sono gli Stati americani di Washington e California – con quello delle Hawaii che si sta per accodare –, che in seguito a una massiccia campagna di pressione, la Octopus Farming Ban Campaign, nel 2024 hanno vietato di allevare polpi. Sempre negli Stati Uniti, proposte di legge analoghe sono allo studio anche negli Stati di New Jersey, Oregon, Massachusetts, Connecticut e addirittura a livello federale.
In Europa non esiste alcun provvedimento simile, tanto meno in Italia. Pochi giorni fa, in occasione della Giornata Mondiale del Polpo che si celebra l’8 ottobre di ogni anno, CIWF lanciato la campagna Keep Them Wild – Selvatici per natura, per “proteggere gli animali, difendere gli ecosistemi e gettare le basi per un sistema alimentare equo e sostenibile”. Già da tempo l’associazione ambientalista fa pressione a livello globale per chiedere alle autorità di varare leggi che vietino l’allevamento di polpi, anche attraverso un rapporto pubblicato lo scorso anno che indaga sui finanziamenti pubblici agli allevamenti.
Il settore ha infatti ricadute economiche significative. Nel periodo 2005-2019, secondo i dati raccolti da CIWF, si stima che l’Italia abbia erogato 253.750 euro per finanziare tre progetti di ricerca incentrati sullo sviluppo dell’allevamento di polpi in Italia. In questi giorni desta molta preoccupazione il progetto della multinazionale Nueva Pescanova di aprire un allevamento intensivo di polpi nelle acque delle Canarie che potrebbe contenere fino a un milione di esemplari, allevati a scopo di macellazione con metodi devastanti in termini di benessere animale e ricaduta ambientale.
Vuoi approfondire?
Sottoscrivi la campagna del CIWF sull’allevamento di polpi.







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