Il caso del Diario Amico: gli allevatori attaccano il racconto antispecista di una bambina di 12 anni
In Piemonte una storia scritta da una bambina di 12 anni sullo sfruttamento degli animali e pubblicata sull’agenda scolastica Diario Amico ha sollevato proteste e attacchi mediatici da parte degli allevatori.
Un gatto che va in giro per l’arco alpino a intervistare gli altri animali e parla con un lupo che racconta della perdita del suo habitat a causa dell’antropizzazione, con un cervo con cui chiacchiera di cambiamento climatico e con una mucca, che si lamenta perché gli esseri umani “mi fanno partorire per poi sfruttarmi e mettere il latte in vendita. È veramente brutto, da tutti quei soldi che ricavano io ci guadagno solo del cibo. Sono davvero dei ladri! Io sono stufa!”.
La storia scritta da una dodicenne di Beveno (VB) e pubblicata sul Diario Amico in quanto vincitrice di un concorso nella categoria dedicata alle scuole secondarie, voleva essere una riflessione su tematiche urgenti e prioritarie quali sostenibilità del nostro modello alimentare, benessere animale, crisi climatica e perdita di biodiversità. Invece si è trasformata nell’oggetto di un feroce dibattito scatenato dagli agricoltori e allevatori della zona, supportati da alcuni rappresentanti politici.
Gli allevatori si dichiarano “non solo offesi, ma profondamente colpiti. Chiediamo un gesto concreto che dimostri la consapevolezza della gravità dell’accaduto e la volontà di rimediare”, hanno sostenuto pretendendo che venissero ritirate le 7000 copie di Diario Amico distribuite o quantomeno che venisse in qualche modo depennato il racconto che considerano lesivo nei loro confronti. Richiesta che le istituzioni scolastiche non hanno accolto: “Difenderemo sempre e comunque la sua libertà di espressione. Ciò detto, non intralceremo la libertà delle famiglie di rimuovere autonomamente le pagine dal diario”, hanno replicato.
Sul racconto pubblicato su Diario Amico c’è anche una contesa di petizioni: una madre ha lanciato una raccolta di firme – che ha ricevuto circa 1100 sottoscrizioni – per chiedere il ritiro del racconto, definendo “bullismo legalizzato” i toni usati dalla dodicenne e sostenendo che “i nostri figli non devono essere lobotomizzati da messaggi travestiti da fiabe o lezioni di bontà”. Di contro, la blogger e attivista per i diritti degli animali Carmen Luciano ha lanciato una campagna che ha raccolto sinora più di 17.000 firme a sostegno della pubblicazione di Diario Amico.
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