Fast fashion, il colosso cinese Shein multato per pubblicità ambientali ingannevoli
Secondo il garante, il brand cinese Shein ha diffuso pubblicità vaghe e ingannevoli rispetto al suo reale impegno verso la sostenibilità.
L’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha multato Shein, il brand cinese della fast fashion, per pubblicità ambientali ingannevoli. Secondo il Garante infatti l’azienda avrebbe utilizzato una strategia mendace esagerando le sue credenziali sull’impatto ambientale e lasciando intendere un impegno concreto verso la sostenibilità. Shein dovrà pagare una multa di 1 milione di euro.
Le campagne incriminate sono principalmente tre: #SHEINTHEKNOW, “evoluSHEIN” e la sezione “Responsabilità sociale”. A risultare vaghe e fuorvianti sono le diverse affermazioni sparse sul sito del colosso della super fast fashion. I claim green facevano riferimento, ad esempio, a “progettazione di un sistema circolare” o alla completa riciclabilità dei prodotti senza spiegare come ciò avvenisse.
Nel caso di “evoluSHEIN by Design” si sottolineava l’uso di fibre sostenibili senza fornire dettagli chiari sull’intero ciclo di vita del prodotto e senza specificare che tale linea è ancora marginale rispetto al totale dei prodotti a marchio Shein. Un altro punto illusorio riguarda la riduzione delle emissioni. Shein riferisce di un -25% entro il 2030 e dell’azzeramento delle emissioni entro il 2050. Promesse che, sempre secondo il Garante, sono generiche e contraddette dall’aumento delle emissioni da parte del marchio negli ultimi anni.
Il brand cinese non ha respinto nessuna delle accuse formulate, anzi ha commentato dicendo di “aver preso provvedimenti immediati per affrontare le preoccupazioni sollevate”. La sanzione dell’AGCM arriva dopo la multa dell’organismo francese omologo di 40 milioni di euro sempre per pratiche commerciali ingannevoli.
Non è solo Shein a “praticare” il greenwashing: sono parecchie le aziende che si dichiarano ecologiche pur non essendo tali. Nel caso di Shein è un comportamento ancora più irresponsabile: l’impatto dell’industria tessile e della fast fashion è devastante. Ogni giorno circa 48 tonnellate di capi diventano rifiuti. Il mondo della moda è il quarto emettitore di fattori climalteranti al mondo e rappresenta un settore devastante che produce circa 83 milioni di tonnellate all’anno di rifiuti tessili, di cui solo una piccolissima parte è riciclabile.
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