WhatsApp sospende l’account di Ultima Generazione: una “violazione dei termini” che sa di censura
Da ieri l’account WhatsApp di Ultima Generazione è stato bloccato, con l’accusa generica di “violazione dei termini”. Gli attivisti sospettano la censura di Meta su Gaza.
Da ieri Ultima Generazione denuncia di aver subito la cancellazione del proprio account WhatsApp, secondo quanto riferito a causa di una violazione dei termini di utilizzo da parte di Meta, società madre di WhatsApp, Facebook e Instagram. L’organizzazione afferma che non è stato specificato quale norma sarebbe stata infranta.
Secondo la versione fornita dagli attivisti, questo evento si inserirebbe in un contesto più ampio: da mesi Meta sarebbe accusata di ostacolare la diffusione di contenuti di sostegno a Gaza, intervenendo sulla visibilità di post o addirittura su account interi.
Meta, da parte sua, ha un sistema di moderazione e sospensione di account che prevede sanzioni laddove siano ritenute violate regole come la diffusione di contenuti che promuovano odio, violenza, disinformazione, attività di scraping o utilizzo di versioni non ufficiali dell’app.
Al momento non è chiaro se nel caso di Ultima Generazione la sospensione sia dovuta ad uno di questi motivi, oppure se più semplicemente si tratti di un “errore”, come è successo in altri casi segnalati di contenuti pro‑Palestina rimossi o oscurati da Instagram e Facebook su impugnative internazionali.
Attivisti e organizzazioni per i diritti digitali hanno già in passato denunciato censura sistemica: un rapporto di Human Rights Watch ha documentato come Meta abbia tolto o ridotto la visibilità di centinaia di post di sostegno a Palestina, molti dei quali pacifici, citando errori nei meccanismi di moderazione automatica, sovraregolamentazione, o pressioni governative.
Da parte del servizio WhatsApp, la policy indica che un account sospeso o cancellato può essere riesaminato se il titolare richiede una revisione.
Ultima Generazione invita i suoi sostenitori a compilare un form per restare in contatto, nel caso in cui la chat dovesse essere chiusa definitivamente, soprattutto in vista di iniziative come la manifestazione per il rilascio degli equipaggi della Flotilla, che richiedono coordinamento rapido.







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