WWF: “Attacco senza precedenti alla fauna selvatica italiana”. Oltre 80.000 firme contro la caccia selvaggia
La petizione del WWF contro le nuove norme su caccia e fauna selvatica raccoglie oltre 80.000 firme, mentre l’associazione denuncia un attacco sistematico ai principi di tutela ambientale e scientifica.
Con oltre 80.000 firme raccolte in poche settimane, la petizione del WWF Italia “Stop Caccia Selvaggia” si è trasformata in un segnale forte e inequivocabile di dissenso popolare contro le politiche del Governo in materia di tutela della fauna selvatica. Il documento è stato lanciato in risposta a una serie di provvedimenti giudicati regressivi dall’associazione ambientalista, a partire dal contestato Disegno di Legge Caccia attualmente in discussione in Parlamento.
Nel frattempo, molte regioni italiane hanno già autorizzato la preapertura della stagione venatoria “in deroga e senza alcuna giustificazione scientifica”, denuncia il WWF. Tra le misure più criticate figura anche il DDL Montagna, che prevede la possibilità di abbattimenti del lupo, nonostante il declassamento della specie a livello europeo non obblighi affatto l’Italia a procedere in questa direzione. Un altro punto fortemente contestato è la prevista cancellazione del divieto di caccia nei valichi montani, considerata una minaccia diretta agli uccelli migratori.
Non meno controversa è la deroga al divieto generale di caccia che permetterà di colpire anche il fringuello, un uccellino di pochi grammi, “simbolo dell’assurdità di un impianto normativo che sembra ignorare completamente le basi scientifiche della conservazione”. Il WWF ha annunciato azioni legali contro le delibere regionali che approvano queste deroghe.
«Quello cui assistiamo in Parlamento è il peggiore attacco mai sferrato alla fauna selvatica in Italia, figlio di un disegno chiaro: capovolgere i valori in gioco, inclusi quelli costituzionali», ha dichiarato Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia. «Si sta passando da un approccio fondato sulla tutela e sulla conservazione delle ricchezze naturali a uno basato sulla loro mercificazione o sulla visione di una natura ostile da contenere con brutalità».
Secondo il WWF, questa deriva non è episodica, ma il risultato di una strategia portata avanti sin dal 2022 attraverso leggi di bilancio e provvedimenti in ambito agricolo, dove la fauna selvatica viene spesso trattata come un danno da neutralizzare. In questo contesto, l’organizzazione denuncia “l’annullamento delle prerogative del mondo scientifico e ambientalista” e l’adozione di misure che “hanno determinato l’apertura di diverse procedure europee per violazione della normativa UE”.
Il provvedimento in discussione, afferma il WWF, è solo “l’atto conclusivo di questa strategia, un testo gravissimo nella sua prima formulazione e reso ancor più grave dagli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza”.
Il giudizio sul ruolo del Governo è netto: «La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attraverso il Governo e la maggioranza che la sostiene, sta facendo fare all’Italia un pericoloso, ideologico e anti-scientifico passo indietro sul tema della tutela di lupi e orsi, aquile e cervi, fringuelli e tutti gli altri animali dello straordinario patrimonio faunistico italiano».
Secondo il WWF, si tratta non solo di un attacco agli ecosistemi, ma anche ai diritti dei cittadini: alla libertà di fruire delle aree naturali in sicurezza, al diritto alla biodiversità e al diritto di protestare. La petizione rimane attiva e l’associazione invita chiunque voglia unirsi alla mobilitazione a firmare e a far sentire la propria voce.







Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi