13 Giu 2017

#22 – Andrea Saroldi: la rivoluzione dei Gas e le Reti di Economia Solidale

Scritto da: Daniel Tarozzi

Vi proponiamo l'intervista ad Andrea Saroldi, presidente dell’Associazione “Gastorino” e tra i fondatori delle RES, Reti di Economia Solidale.

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Torino - Come accade spesso per molti esperimenti ben riusciti, anche nell’esperienza di Andrea Saroldi il successo dell’idea si sviluppa quasi per caso. Oggi è il presidente dell’Associazione “Gastorino”, la rete di Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) della città, ma quando all’inizio degli anni ’90 iniziava a parlare di queste tematiche faceva parte di una piccola compagnia di amici – la Rete Lilliput – che non si aspettava di ottenere l’espansione raggiunta a partire dagli anni successivi.

Oggi in qualità di megafono della rete dei GAS, Andrea Saroldi si occupa insieme al resto dell’Associazione di dare più voce e più spazio alle loro istanze attraverso sia il confronto con la politica e le istituzioni, sia lo studio e il dialogo con i media e il mondo della comunicazione in generale.

Il primo GAS nasce a Fidenza nel 1994, tre anni dopo se ne contano dieci in tutta Italia ma da quel momento crescono esponenzialmente e oggi, arrotondando per difetto, sono oltre duemila. È difficile quantificare quante siano esattamente, proprio per la loro natura spontanea e non formalizzata, basata essenzialmente sull’iniziativa privata dei singoli cittadini. Normalmente un GAS è costituito mediamente da venticinque o trenta persone, “un numero ragionevole entro il quale si riesce a gestire un rapporto di fiducia tra il produttore e il consumatore“, spiega Saroldi. Quando un GAS inizia a ricevere più richieste di adesioni normalmente si divide, dà vita ad un nucleo nuovo e si mantiene intatto il concetto di Piccola Distribuzione Organizzata che sta alla base di questi gruppi di acquisto.

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Ma cosa spinge solitamente una persona ad unirsi alla rete dei GAS? Il presidente di “Gastorino” chiarisce che secondo una ricerca di Michele Bernelli e Giancarlo Marini, i GAS della prima ora erano costituiti da persone già seriamente impegnate sui temi dell’economia e del commercio equo-solidale e che in seconda battuta si sono avvicinate all’esperienza dei gruppi di acquisto. Ultimamente invece la tendenza sembra essersi invertita: “Oggi gli utenti dei GAS sono molto più eterogenei”, considera Saroldi, “alcuni si avvicinano perché motivati dalla volontà di acquistare un prodotto più sano e approcciano solo in un secondo momento al tema del consumo critico in alternativa alla grande distribuzione e al commercio globalizzato”.

Il passo successivo compiuto da Andrea Saroldi è stato quello della costituzione delle Reti di Economia Solidale (RES), per mettere insieme tutte quelle persone che già pensavano e agivano in questa direzione. L’idea è che ognuno di noi, ai vari livelli, può fare qualcosa per cambiare il mondo intorno a sé attraverso un impegno quotidiano per modificare il proprio stile di vita. “A livello personale, territoriale e globale tutte queste azioni devono collegarsi e mettersi insieme” commenta Saroldi chiarendo il percorso di sviluppo delle Reti.

Continua su Italia che Cambia! Leggi l’articolo completo di Elena Risi.

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