2 Gen 2024

Caterina Iemmolo: “Con Creo Vivo cerco di diffondere l’energia dei fermentati”

A Modica, Caterina Iemmolo sta lavorando alla realizzazione del laboratorio dove avviare una produzione stabile dei suoi fermentati. Così il suo progetto Creo Vivo, che finora è stato itinerante e basato sull'informazione su cibo e bevande funzionali a sostegno della salute degli esseri viventi, continua a crescere e a diffondersi.

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Ragusa - Chiedere a Caterina Iemmolo di definirsi non è cosa semplice, e non perché questa donna piena di vita e di energia non sappia rispondere, ma semplicemente perché, come tutte le persone eclettiche e sempre alla ricerca, non ci sta a ridursi a una definizione o a un sostantivo. Per questo, durante la nostra chiacchierata, la parole che più mi sono venute in mente sono state evoluzione e percorso. I due termini che oggi sono anche alla base del suo progetto Creo Vivo.

Creo Vivo
Caterina Iemmolo è l’anima di Creo Vivo

Caterina, che se proprio deve darsi una categoria, si definisce “un’anima libera”, è nata a Ragusa nel 1985 e oggi vive a Modica. Mamma di tre figli, è specialista fermentazione vegetale, un mondo a cui si è avvicinata 5 anni fa e che l’ha portata, nel 2022, ad avviare il progetto CreoVivo natura in fermento per condividere la conoscenza di questo mondo cui è approdata grazie alla sua voglia continua di imparare e scoprire i poteri curativi della natura.

«La mia casa, in questa terra, è qualsiasi posto dove ci sia contatto con la natura», dice Caterina che attraverso la sua continua evoluzione in ambito alimentazione e natura è persino uscita fuori da un periodo difficile. «Da giovanissima – racconta – volevo fare l’agente immobiliare e durante questo percorso ho incontrato il mio ex marito e papà dei miei primi due figli che invece cercava un posto dove creare un’attività di ristorazione».

CREO VIVO NASCE DALLA RICERCA SU COME MANTENERSI IN SALUTE CON IL CIBO SANO

«Ho abbracciato quel progetto e in quell’ambito ho cominciato a formarmi su tutto, appassionandomi: per più di un decennio sono stata nel mondo della ristorazione e del bartending e ho gestito tre progetti di food e beverage. Ho subito sentito che dovevo capire di più di cibo sano e ho cominciato a studiare il macrobiotico fino ad approdare al crudismo che ho seguito anche durante la seconda gravidanza».

Io sono convinta che la natura dia tutto quello che serve e bilanciando bene i piatti riusciamo a trovare in natura il 60% di quello che il corpo necessita

«Ho fatto corsi e autodidattica di specializzazione in cucina macrobiotica, in cucina crudista, in fitoalimurgia, in Bartending, in Mixology e in Fermentazione e continuo a essere alla ricerca e in formazione su come mantenersi in salute e guarire con il cibo sano. Io sono convinta che la natura dia tutto quello che serve e bilanciando bene i piatti riusciamo a trovare in natura il 60% di quello che il corpo necessita».

E questo Caterina l’ha sperimentato su di sé. «Qualche anno fa ho attraversato una fase emotiva difficile. Era un periodo in cui mi sentivo molto giù e mi sono imbattuta, per caso, nei fervida thailandesi (concentrati di batteri buoni da utilizzare per tante funzioni diverse) e ho cominciato ad appassionarmi. Era un periodo in cui non mi sentivo in forma e con i fervida ho subito sperimentato un innalzamento energetico che mi ha riattivato e dato la forza e l’energia di risalire. Ecco perché ho pensato di addentrarmi di più nel modo della fermentazione [di fermentati fatti in Sicilia abbiamo parlato anche con il progetto di Selvatica Lab] e sono stata a Bologna per un corso specialistico».

Da allora, tra corsi, studi, sperimentazioni e tentativi, Caterina ha messo a punto il suo progetto, sperimentando i suoi percorsi e i cambiamenti di alimentazione in nutrizione, testandone i benefici in salute e buona energia. Creo Vivo, oggi, è il suo progetto itinerante di informazione su cibo e bevande funzionali a sostegno della salute degli esseri viventi. Trasferire informazioni e rigenerare gli esseri viventi, con prodotti naturali e vivi.

DA ITINERANTE, IL PROGETTO CREO VIVO SI TRASFORMA IN LABORATORIO

«Ho una mia piccola produzione matrice dei cibi fermentati e i prodotti naturali vivi da mostrare e portare in giro e il mio progetto è anche quello di potere realizzarne altri in un laboratorio tutto mio proprio nella casa dove mi sto trasferendo a Modica. In questi anni, ho cominciato a fare workshop in varie realtà agricole in giro per l’Italia e per questo Creo Vivo, fino ad ora, è stato principalmente un progetto itinerante, ma ora ho bisogno di avere una base più stabile».

A Vittoria sta lavorando alla realizzazione del laboratorio dove avviare la produzione dei suoi fermentati che al momento sono solo una piccola matrice dimostrativa dei benefici

E così quest’anima libera, o come la chiamano ironicamente gli amici, questa “spacciatrice di fermenti”, tra una kombucha, ai germogli, dalla ri-mandorlata ai fervida, continua ad alimentare il suo progetto che non è solo imprenditoriale ma di vita. «In quello che sto facendo oggi sicuramente c’è una linea imprenditoriale perché devo anche sostenermi economicamente, ma io non voglio creare impresa commerciale, vorrei diffondere esperienza e cooperare. Ho voglia di ufficializzare la mia attività produttiva che al momento è solo un progetto di consulenza ma aggiungere la produzione non è semplice perché servono tantissimi permessi e il fattore economico non è affatto indifferente, ma aprire il laboratorio è il prossimo passo».

E ora che la predisposizione del nuovo locale dove produrre i suoi fermentati è sempre più vicina, Caterina guarda avanti sempre nell’ottica del cibo sano e della formazione. «Con Creo Vivo cerco di diffondere la pratica di nutrizione e di conservazione dei vegetali commestibili attraverso l’organizzazione di workshop sulla realizzazione di piatti alcalini, bevande alcaline e la creazione di fermentati». Nelle sue sperimentazioni con i fermentati, Caterina, si ispira anche alla celebrazione della biodiversità e collaborando con aziende di bioagricoltura e biodinamica, a volte, mette persino in connessione i loro prodotti, creando vasetti che parlano di collaborazione.

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