5 Agosto 2025 | Tempo lettura: 8 minuti

Spesa Disimballata: ecco come fare una spesa più ecologica ed economica

Spesa Disimballata è un progetto innovativo che unisce comunità, attività commerciali e istituzioni per ridurre l’uso di plastica e imballaggi.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
Spesa in pescheria con il kit Spesa Disimballata
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In breve

È possibile fare la spesa e contribuire alla riduzione di produzione di rifiuti grazie al progetto Spesa Disimballata.

  • San Giovanni La Punta è il primo Comune in Sicilia ad aver aderito al progetto pilota Spesa Disimballata promosso da Associazione Rifiuti Zero Sicilia.
  • Nel Comune etneo è possibile fare la spesa portando i propri recipienti per acquistare prodotti sfusi, senza incorrere in nessuna multa.
  • Cittadini e commercianti hanno aderito sperimentando direttamente i benefici, anche economici, di un modello semplice ed efficace.
  • L’amministrazione di San Giovanni La Punta ha prodotto un regolamento, un patto di corresponsabilità e delle linee guida sanitarie, che prendono spunto da esperienze già svolte in Italia, che possono essere facilmente replicabili.
  • In soli sei mesi di sperimentazione Spesa Disimballata ha permesso di ridurre del 15% la produzione di imballaggi utilizzati da ognuno dei 50 partecipanti al progetto e oltre 250 chili di plastica e cartone non sono stati immessi nell’ambiente come rifiuti.
  • Spesa Disimballata è supportato dal Sicily Environment Fund e finanziato dal Conservation Collective grazie alla collaborazione con Depeche Mode e Hublot.

La prossima volta che andate a fare la spesa fate caso agli imballaggi, soprattutto in plastica, che avvolgono frutta, verdura e prodotti da banco. Quegli imballaggi sono parte dei vostri acquisti e una volta a casa si trasformeranno in rifiuti nel giro di qualche secondo. Secondo voi è possibile farne a meno? È possibile contribuire sensibilmente alla riduzione di produzione di rifiuti portando da casa recipienti propri?

Fino a qualche mese era per me una condizione contemplata dai commercianti, non ero certa che tutti potessero accettarla. Lo ammetto, non conoscevo a fondo le direttive del Decreto Clima e il nuovo Regolamento Europeo sugli imballaggi che punta proprio alla riduzione dei rifiuti da imballaggio e all’obbligo per i rivenditori finali di bevande e alimenti da asporto del 10% entro il 2030.

Avevo avanzato timide richieste presso alcuni supermercati della zona seguite da timide risposte, sospese tra il sì e l’incerto, senza mai un responso ufficiale. È con Spesa Disimballata, il progetto promosso da Associazione Rifiuti Zero Sicilia, che il dubbio è diventato certezza. Il progetto, che si ispira all’esperienza di Spesa Sballata in atto dal 2019 a Varese, ha permesso a me e a molti cittadine e cittadini del Comune di San Giovanni La Punta di applicare, con azioni molto semplici e sostenibili, buone pratiche nel rispetto delle normative

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Il kit “Spesa Disimballata” distribuito agli aderenti al progetto

È consentito portare i propri recipienti da casa per acquistare prodotti sfusi senza incorrere in nessuna multa ed essere un modello per gli altri acquirenti, sviluppando azioni e pratiche che possano essere da esempio per promuovere alternative strutturali all’uso della plastica. Contribuire a un cambio culturale è infatti uno degli obiettivi di Spesa Disimballata, che rappresenta un modello replicabile di sostenibilità non solo per i cittadini e le cittadine, ma anche per le attività commerciali e le amministrazioni. 

A novembre 2024 è partita la sperimentazione nel Comune etneo, grazie al sostegno del sindaco che ha compreso il valore e la forza del progetto. Per arginare l’annosa questione dei rifiuti in Sicilia, non basta infatti fare la raccolta differenziata, bisogna agire evitando la produzione di rifiuti a monte. «Spesa Disimballata è una sfida importante perché ci annovera tra i primi Comuni della Sicilia, ma è anche un’opportunità per una presa di coscienza da parte di tutti noi. Al di là delle norme che saremo obbligati a seguire, serve un cambio culturale per lasciare alle nuove generazioni un ambiente più sano e pulito e delle condizioni migliori e sostenibili», commenta Antonino Bellia, sindaco di San Giovanni La Punta.  

Da novembre 2024 a luglio 2025 come Italia che Cambia abbiamo documentato un percorso che abbiamo visto crescere, comporsi sempre di più, come pezzi di un grande puzzle, di nuovi partecipanti che hanno appreso il peso del progetto. Anche in una terra dove spesso l’indifferenza è la prima reazione, Associazione Rifiuti Zero Sicilia ha saputo, grazie alla forza dell’attivismo e del volontariato, coinvolgere diversi commercianti del Comune di San Giovanni La Puntaqui trovate la mappa con tutti i punti vendita.

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Giuseppe Armenio, uno dei commercianti aderenti al progetto Spesa Disimballata

Pasticcerie, panifici, macellerie, ortofrutta, vivai, bar, rosticcerie, aziende agricole, pescherie, pizzerie, gastronomie sono le categorie aderenti a “Spesa Disimballata” che stanno sperimentando direttamente i benefici, anche economici, di un modello semplice ed efficace. Una risposta concreta a quella parte di Sicilia e di istituzioni che non propone soluzioni promettenti per una corretta gestione dei rifiuti e, anzi, avvalora idee ormai stantie, come la costruzione di due termovalorizzatori fortemente voluti dal presidente Schifani.

Non curante della Strategia Rifiuti Zero Rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, la strategia del governo siciliano contrappone pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica. 

Regolamenti e Linee Guida

Il packaging alimentare è uno dei principali responsabili della produzione di rifiuti in Europa. Secondo Eurostat, circa il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzata sono destinati agli imballaggi, che rappresentano il 36% dei rifiuti solidi urbani. Si potrebbe partire proprio da qui. Spesa Disimballata nasce con l’idea di essere un modello replicabile per molti altri comuni siciliani e non solo.

Spesa Disimballata è una sfida importante perché ci annovera tra i primi Comuni della Sicilia, ma è anche un’opportunità per una presa di coscienza da parte di tutti noi

L’amministrazione di San Giovanni La Punta ha prodotto anche un regolamento, un patto di corresponsabilità e delle linee guida sanitarie che prendono spunto da esperienze già svolte in Italia e linee guida sanitarie redatte in collaborazione con ATS provinciale Insubria, Confcommercio UNIASCOM Varese, che permettono di applicare, nel rispetto delle norme, politiche locali mirate alla riduzione dei rifiuti.

Rifiuti a suon di musica e documentario

Ed è proprio per la sua replicabilità che Spesa Disimballata è stato scelto dai Depeche Mode tra tanti progetti durante il loro ultimo tour Memento Mori. La banda infatti collabora da tempo e attivamente per ridurre l’impatto della plastica monouso, finanziando progetti e programmi mirati per limitarne l’uso e incentivare il riciclo, attraverso l’implementazione di iniziative locali innovative.

Spesa Disimballata, realizzato grazie anche al supporto di Sicily Environment Fund, è stato finanziato da Conservation Collective attraverso la partnership con la band Depeche Mode e Hublot. La sperimentazione nel Comune di San Giovanni La Punta è stata documentata anche con un video. È online il documentario “Spesa Disimballata”, che racconta il percorso di questi mesi e mette in luce come sia possibile superare gli ostacoli iniziali alla spesa senza imballaggi.

Un modello che coinvolge la partecipazione dal basso

Girare per le vie del paese, intervistare commercianti, studenti, cittadine e cittadini ci ha permesso di seguire il percorso trasformativo ed evolutivo all’interno del Comune. Da una iniziale mancanza di consapevolezza rispetto a certi temi e alla possibilità di portare da casa i propri recipienti per fare la spesa sono subentrate, grazie al progetto Spesa Disimballata, una nuova visione e una diversa coscienza, ma soprattutto la possibilità di cambiare le proprie abitudini quotidiane attraverso l’uso di contenitori riutilizzabili per la spesa e l’asporto e l’adozione di pratiche eco-compatibili a casa.

Superare le resistenze è possibile, bastano buoni esempi da imitare per contribuire alla diffusione di prassi che, nella loro semplicità, possono rivoluzionare il futuro. Come spesso accade sono le giovani generazioni a essere le più ricettive. Con gli oltre 400 studenti formati nelle scuole si è assistito a vere e proprie classi capovolte dove i più piccoli hanno insegnato ai propri genitori come fare la spesa contribuendo a una cultura della gestione del rifiuti che non fa del bene solo all’ambiente, ma porta benefici economici e sociali per l’intera comunità.

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Spesa Disimballata in classe

Spesa Disimballata per un risparmio economico e ambientale

In soli sei mesi Spesa Disimballata ha permesso di ridurre del 15% la produzione di imballaggi utilizzati da ognuno dei 50 partecipanti al progetto pilota e oltre 250 chili di plastica e cartone non sono stati immessi nell’ambiente come rifiuti. Si fa fatica a comprendere che spesso una mala gestione dei rifiuti è non solo antiecologica ma anche antieconomica.

Gli stessi commercianti si rendono conto del beneficio anche in termini economici. Carte per avvolgere il pesce, buste di plastica, cartoni per la pizza sono tutte spese in più facilmente evitabili. Inoltre gli aderenti al progetto Spesa Disimballata, sia come commercianti che come acquirenti, hanno a disposizione la funzione MYO – Might Your Own dell’app DISIU, sviluppata grazie al partner tecnologico NCS, che permette di registrare la spesa, gestire gli acquisti e rendere tutto più veloce.

Spesa Disimballata è l’esempio concreto di come basti davvero poco per cambiare abitudini, per essere parte attiva del cambiamento, modello positivo e propositivo da copiare. “Vietato non copiare” è il motto che spesso utilizziamo con Italia che Cambia, che sopperisce a un’informazione non sempre completa e alla poco voglia di mettersi in discussione. Con Spesa Disimballata basta davvero poco per fare la spesa producendo meno rifiuti per un futuro più sostenibile e responsabile.