14 Ottobre 2025 | Tempo lettura: 4 minuti

Il mare come scuola di vita. L’avventura del campus AMP di Worldrise

In un’epoca in cui i mari e gli oceani soffrono e il clima cambia, c’è chi sceglie di tuffarsi per fare la differenza. Sono i ragazzi e le ragazze del Campus AMP 2025, il progetto che trasforma la passione per il mare in azione concreta tra Sardegna e Puglia.

Autore: Valentina D'Amora
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«Sin da subito mi sono sentito nel posto giusto, al momento giusto e tra le persone giuste». Le parole di Matteo Ricotti, studente magistrale in Biologia Marina, racchiudono l’essenza delle giornate di Campus sulle Aree Marine Protette 2025, il progetto di formazione ideato da Worldrise ETS, che quest’anno ha riunito 36 ragazzi e ragazze da tutta Italia tra le acque della Sardegna e della Puglia. Lezioni, escursioni, laboratori e incontri con esperti, all’interno delle Aree Marine Protette di Tavolara – Punta Coda Cavallo (Sassari) e di Torre Guaceto (Brindisi) con un unico obiettivo: formare una nuova generazione di custodi del mare, capaci di coniugare conoscenza scientifica, gestione ambientale e sensibilità ecologica.

Un’aula grande quanto il mare

Il Campus AMP, giunto alla sua terza edizione, che si è conclusa da poco, è un’esperienza immersiva che trasforma i partecipanti in ambasciatori del mare. Sotto la guida di Cristina Fiori, biologa marina di Worldrise, e di Augusto Navone, presidente della Fondazione IMC, il percorso ha alternato lezioni teoriche e attività pratiche in mare, per permettere ai partecipanti di toccare con mano le sfide e le opportunità della tutela ambientale.

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Zenab Irshaid

«Ogni argomento trattato ci ha ricordato il valore del nostro ruolo come futuri biologi marini e divulgatori», racconta Zenab Irshaid, neolaureata in ecobiologia marina alla Sapienza di Roma. Durante la tappa sarda, i temi affrontati hanno spaziato dalla zonazione delle AMP alla gestione dei flussi turistici, fino al monitoraggio costiero e alla comunicazione ambientale. Uno degli incontri più apprezzati è stato quello dedicato all’impatto delle creme solari sugli ecosistemi marini, in collaborazione con BioNike, storico partner di Worldrise.

«Crediamo in un futuro in cui la salvaguardia dell’ambiente non sia solo un ideale, ma una pratica quotidiana», spiega Valeria Greco, Media&PR Manager di Sodalis Group. «Con la campagna SEA FOR TOMORROW investiamo sia nell’innovazione sostenibile dei nostri prodotti sia nella formazione dei giovani: perché senza persone preparate, nessun cambiamento è possibile». BioNike infatti ha finanziato 20 borse di studio per il progetto Campus AMP.

L’esperienza che unisce: scienza, emozioni e nuove amicizie

Per molti il campus ha significato anche ritrovare una direzione personale. «Questa summer school è stata forse la cosa più bella che abbia fatto quest’anno», racconta Miriam Draisci, anche lei studentessa alla Sapienza. «Le lezioni sono state tutte estremamente interessanti, ma ciò che porterò con me è il senso di comunità: ci siamo sostenuti, confrontati e siamo cresciuti insieme. Le lacrime che ho versato l’ultimo giorno parlano da sole».

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Il gruppo del Campus AMP

La comunità è proprio parte integrante di tutto il progetto. A Loiri Porto San Paolo, il Comune non solo ha ospitato tre serate divulgative gratuite, coinvolgendo oltre 260 persone tra pubblico e studenti, ma ha anche sostenuto un’intera settimana di campus, mettendo a disposizione 8 delle 36 borse di studio totali. «Crediamo nel campus AMP come strumento per formare giovani competenti che possano lavorare nelle nostre aree marine», spiega Francesco Lai, sindaco di Loiri Porto San Paolo e presidente dell’AMP di Tavolara. «È un investimento sul futuro».

Per la prima volta, il Campus AMP ha raggiunto anche la Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto, in Puglia. Qui i partecipanti hanno potuto osservare da vicino la biodiversità locale, studiare le dune, monitorare le tartarughe marine e partecipare ad attività di piantumazione della posidonia oceanica.

«Il campus si è rivelato una palestra di vita e una fucina di scienza, conoscenza e azione», racconta ancora Matteo. «Ci ha permesso di uscire dalla comfort zone e imparare davvero, abbracciati da una cornice naturale che ti cambia dentro». Grazie ai fondi dell’8×1000 dell’Unione Buddhista Italiana, ragazzi e ragazze hanno potuto confrontarsi anche su strategie internazionali di tutela dello Stretto Sud Adriatico-Ionico.

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«Le Aree Marine Protette ci insegnano che non esiste separazione tra l’essere umano e il mare», ha ricordato Silvia Francescon, responsabile Ecologia dell’Unione Buddhista. «Solo riconoscendo questa interdipendenza possiamo costruire comunità davvero sostenibili».

Un futuro che parla di blu

Oltre alla formazione, il campus è stato un luogo dove sono fioriti legami e collaborazioni destinate a durare. «La possibilità di trascorrere una settimana con altri ragazzi e ragazze che condividono lo stesso amore per il mare è stata indescrivibile», racconta Claudia Amurri, studentessa di Marine Biology and Ecology all’Università della Tuscia. «Abbiamo condiviso sogni, aspirazioni e paure. Porterò questa esperienza nel cuore e, chissà, magari anche nella mia futura carriera».

Worldrise intanto guarda già avanti: la prossima edizione del Campus AMP sarà ancora più ampia, con nuove sedi e un programma potenziato. L’obiettivo resta lo stesso: formare giovani competenti, appassionati e pronti a essere nuovi protagonisti del cambiamento.