14 Ottobre 2025 | Tempo lettura: 5 minuti

Sardinia Unlocked, un evento diffuso di immaginazione civica per partecipare e costruire l’Isola

Sardinia Unlocked è un evento che il 29 e 30 novembre trasforma Sardegna e diaspora in laboratori di idee e azione.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
Sardinia unlocked
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Un arcipelago di prospettive ed esperienze che a distanza creano insieme. Sardinia Unlocked nasce da qui: dall’idea che non ci sia un altrove da rimpiangere ma che la Sardegna stessa sia fatta di legami e possibilità realizzabili. Il 29 e 30 novembre, per due giorni la mappa dell’Isola diventerà una costellazione di spazi accesi in e attorno alla Sardegna, luoghi – coworking, biblioteche, scuole, circoli nel mondo – che si collegano in tempo reale per generare proposte attorno ad alcune delle principali questioni sarde. Non un convegno o un festival, ma format corale di partecipazione attiva che parte da una domanda: cosa succede se chi resta, chi parte, chi torna e chi arriva decide di pensare insieme il futuro dell’Isola?

L’iniziativa nasce da NODI, un movimento e un collettivo che connette e attiva una comunità globale e intergenerazionale mettendo al centro il “capitale umano” della Sardegna, dentro e fuori i suoi confini. Creata da Federico Esu, NODI è uno spazio di ascolto e azione, capace di abilitare conversazioni e progetti tra sardi e no, sull’isola e nel mondo, ma con la Sardegna al centro. Negli ultimi anni NODI – insieme anche a iniziative come il podcast ITACA – ha intrecciato storie, visioni e pratiche di chi la Sardegna la abita o la porta dentro in maniera nostalgica, da persona emigrata.

Da questo ecosistema è nata una comunità globale, intergenerazionale e difficilmente inquadrabile in una cornice fissa che non sia quella della volontà di un cambiamento accogliente e comunitario, che riconosce nella condivisione un atto di cura e nel legame un gesto di rigenerazione. Sardinia Unlocked ne è insieme prosecuzione naturale e tassello ulteriore: non un progetto separato, ma un’evoluzione sperimentale che traduce la connessione in co-progettazione e la narrazione in proposte operative – il tentativo di portare in pratica collettiva la parola “futuro”.

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Federico Esu, fondatore di NODI – Sardinia Unlocked

Dalla nostalgia all’azione

Sardinia Unlocked è un invito a riattivare la partecipazione e sbloccare fiducia. Una reazione a una stanchezza diffusa, alla rassegnazione sottile che spesso prende il posto del confronto generativo e della visione, trasformando la parola “Sardegna” in sinonimo di luogo spoglio di opportunità. Quella prevista dall’evento è una due giorni in cui in tutta l’Isola – e in più parti del mondo –, decine di team eterogenei dialogare e creare attorno ad alcune delle questioni più urgenti e complesse della Sardegna. Lo faranno fianco a fianco ma anche in modalità virtuale, accessibile a chiunque voglia partecipare ma non si trova in Sardegna – “la priorità, se sei sull’isola, è unirsi a un hub fisico per vivere l’esperienza insieme alla tua comunità”, spiegano.

Non si cercano “idee di business”. Si lavorerà su azioni, misure, pratiche e policy pubbliche attuabili, con uno sguardo pan-regionale. Le squadre miste – giovani e adulti, esperti e neofiti, residenti e emigrati – lavoreranno su problematiche reali allo scopo di immaginare un’Isola più equa, connessa, innovativa, inclusiva e sempre più abitabile. Servizi, ambiente, scuola, spopolamento, lavoro, capitale umano. La mappa di partecipanti e luoghi di lavoro è in costruzione. C’è chi si collegherà da Londra o da Berlino, chi da Cagliari, Sassari o Aggius. Ogni nodo – o hub, come lo chiamano gli organizzatori di NODI – diventa laboratorio di idee e fucina di possibilità.

Sardinia Unlocked trasforma la distanza in rete, la diaspora in risorsa e la memoria in energia civica

Durante la prima giornata, le squadre cominceranno a lavorare insieme sulle tematiche scelte, esplorando fra le cause e provando a mettere insieme competenze, esperienze e punti di vista per generare proposte. La seconda di Sardinia Unlocked giornata vedrà invece i progetti presentati a una giuria composta da figure del mondo istituzionale, imprenditoriale, accademico e civico. “L’obiettivo – si legge sul sito dedicato – è che le proposte più forti e visionarie non restino sulla carta, ma possano attirare interesse e ricevere un accompagnamento per diventare iniziative concrete, fino a potersi inserire in percorsi e policy regionali reali. Tutte le idee e proposte, saranno poi raccolte e valorizzate come patrimonio collettivo”.

Sardinia unlocked possibilità

In un’epoca in cui il “capitale umano” continua a emigrare, l’obiettivo diventa quello di “sbloccare” – unlock – il potenziale diffuso che vive nelle persone, nei territori e nelle comunità. È una proposta di riscrittura del patto civico tra generazioni, luoghi e istituzioni, dove la partecipazione trasforma la distanza in rete, la diaspora in risorsa e la memoria in energia civica, spostando lo sguardo dalla nostalgia all’azione condivisa.

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 Uno scattodurante il meetup di NODI con Treballu – foto di NODI

Partecipare a Sardinia Unlocked è gratuito e non serve un titolo o un ruolo preciso per poter contribuire. Serve volerci essere. Le registrazioni sono possibili direttamente sul sito dedicato al progetto NODI e all’iniziativa (qui) e l’invito a iscriversi è aperto: a chi resta, a chi è partito, a chi torna, a chi arriva con uno sguardo nuovo. L’obiettivo non è l’innovazione fine a se stessa, ma la costruzione di strumenti di trasformazione accessibili.

«Sardinia Unlocked non nasce dal nulla – spiega il promotore Federico Esu –, è un tassello in più nel mosaico che stiamo costruendo con NODI e con ITACA, insieme a una rete di relazioni culturali, sociali ed educative che stanno riattivando il capitale umano dell’isola. Siamo un collettivo di persone tornate, arrivate, rimaste, che portano avanti progetti virtuosi in forma d’impresa o associativa: oltre a me ci sono Fabrizio Contini – fondatore di Absentia –, Enrico Porceddu di Trevessu e Aurora Coworking; Sofie Van Besien dal Belgio, fondatrice di Onda Advisory, ma anche Maria Giovanna Carta, fondatrice di Mannos, ed Eleonora Mastino, specializzanda in sviluppo locale».

«Sardinia Unlocked è un passo ulteriore, sperimentale e concreto dentro lo stesso cammino – conclude Federico Esu – in un tempo segnato dalla disillusione, questo evento è un atto collettivo di fiducia. Non da consumare, ma da vivere. Non una gara, ma una palestra di futuro».