Affitti brevi, con la sentenza del TAR torna il check-in da remoto
Con la sentenza del TAR del Lazio torna la possibilità di check-in remoto per gli affitti brevi. I Comuni possono mantenere le regolamentazioni locali.
La sentenza del TAR Lazio del 27 maggio ha annullato la circolare del Ministro dell’Interno che imponeva l’identificazione fisica degli ospiti per le locazioni brevi, consentendo di nuovo il check-in da remoto. La circolare, emanata nel novembre 2024, aveva suscitato non poche polemiche da parte degli operatori del settore, tra cui la Federazione associazioni ricettività extralberghiera (F.A.R.E.), che aveva presentato subito ricorso al TAR chiedendo l’annullamento della circolare per una serie di motivi.
Il testo sarebbe in conflitto con la riforma dell’articolo 109 operata nel 2011, che aveva eliminato la scheda compilata e/o firmata dall’ospite, dal capofamiglia o dal capo gruppo in caso di strutture extralberghiere, prevedendo solo l’obbligatoria comunicazione al portale Alloggiati web delle questure. Secondo il TAR la circolare del 2024 non sarebbe idonea a raggiungere il suo obiettivo dichiarato, poiché dopo l’identificazione de visu era comunque possibile consegnare le chiavi dell’immobile a un altro soggetto non identificato.
Con la sentenza del TAR, il check-in da remoto è nuovamente possibile. Quindi via libera alle keybox, al self check-in, ai tastierini smart. La circolare imponeva l’identificazione de visu anche per motivi di sicurezza, in vista di eventi come il Giubileo, e metteva al bando le keybox. Secondo i giudici, i dati in possesso non giustificano questa misura così rigida. Inoltre, secondo la sentenza, il riconoscimento fisico non è di per sé garanzia di maggiore sicurezza e sarebbe una “complicazione” ulteriore per chi affitta regolarmente e per chi viaggia in autonomia.
La sentenza comunque non cancella i regolamenti locali. Ad esempio Sara Funaro, sindaca di Firenze, ha precisato che le regolamentazioni sul divieto delle keybox restano validi, così come le norme sugli affitti brevi. Quindi il self check-in è di nuovo legale ma ogni città può decidere come e dove applicare regole specifiche. Ricordiamo che molti affitti brevi, oltre a cambiare il volto delle città e spesso a favore dei turisti, sono una delle cause dell’emergenza abitativa in atto in tutta Europa.
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