Annullato il Defence Summit di Roma: la mobilitazione contro il riarmo ottiene una vittoria

L’11 settembre all’Auditorium di Roma non si terrà più il “Defence Summit”, evento dedicato all’industria militare promosso da Il Sole 24 Ore. Dopo settimane di pressioni e proteste da parte del movimento Stop Rearm Europe – Roma, l’incontro è stato ufficialmente annullato. Per i promotori, oltre settanta realtà associative, politiche e civiche, si tratta di un risultato ottenuto grazie a una mobilitazione costante che ha attraversato tutto il mese di agosto.

In una nota diffusa il 26 agosto, il gruppo promotore ha definito la cancellazione dell’evento “un atto dovuto”, ritenendolo inaccettabile non solo per la sua natura commerciale legata al settore bellico, ma soprattutto per la tempistica, considerato il conflitto in corso nella Striscia di Gaza. Nel mirino, anche il ruolo dell’industria militare italiana nelle forniture di armi a Israele, accusata di contribuire a una crisi umanitaria su vasta scala.

Il summit, che avrebbe dovuto ospitare produttori, decisori politici e rappresentanti della difesa, è stato criticato per essere una “fiera delle armi” in contrasto con la vocazione civile e culturale della città di Roma e della stessa sede ospitante. Il movimento sottolinea che “iniziative di questo tipo rappresentano un affronto alla Repubblica italiana, nata dalle ceneri delle guerre mondiali, e ai ripetuti appelli alla pace del Vaticano”.

Anche se l’evento è stato annullato, la mobilitazione non si ferma. Stop Rearm Europe – Roma ha confermato la riunione prevista per domani, 29 agosto, alle 18:00 al Polo Civico Esquilino. Il coordinamento annuncia che la campagna per la pace e il disarmo continuerà in tutte le sedi, contro “le politiche belliciste che minacciano lo stato sociale e la democrazia”.