In Svizzera coltivazioni biologiche e convenzionali a confronto. Cosa dicono i dati?
In Svizzera da quasi 50 anni si confrontano le produzioni agricole biologiche con quelle convenzionali con l’obiettivo di orientare le scelte future in ambito agricolo.
In Svizzera è in corso da quasi 50 anni un esperimento agricolo che non ha eguali e che mette a confronto, sul campo i sistemi agricoli biologici e biodinamici con quelli convenzionali. DOK è l’acronimo del progetto, “Durchführung ökologischer Kulturverfahren” che in italiano significa “conduzione di pratiche colturali ecologiche”.
Il progetto si svolge a Therwill nel cantone di Basilea Campagna ed è condotto da Agroscope, l’agenzia svizzera per la ricerca agronomica, e l’Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica (FiBL). Ad essere analizzati sono la resa, la qualità del suolo e il clima su 96 appezzamenti dove vengono coltivati mais, soia, grano, patate e trifoglio con i vari metodi. Secondo Jochen Meyer, ricercatore di Agroscope e co-responsabile dell’esperimento DOK, avere un suolo così uniforme è una rarità, «un terreno agricolo eccezionale, uno dei migliori in Svizzera».
Dalle analisi emerge che i sistemi biologici hanno, rispetto ai sistemi tradizionali, una resa inferiore del 15% e utilizzano un terzo in meno di fertilizzanti azotati e circa dieci volte meno prodotti fitosanitari. Presentano una maggiore qualità del suolo e una migliore biodiversità, oltre ad avere delle perdite contenute. Il sistema biodinamico presenta un maggiore contenuto di azoto e carbonio organico nel suolo, un pH del suolo più elevato e una migliore qualità biologica del suolo rispetto agli altri due sistemi.
Le differenze si riscontrano anche in base alle colture. In generale, le rese nel biologico sono meno stabili, «ci sono circa il 40% di variazioni in più rispetto alle superfici coltivate in modo convenzionale», sottolinea Meyer.
In Svizzera, oltre all’esperimento DOK, sono in corso altre iniziative per promuovere l’agricoltura sostenibile: il movimento IP-Suisse incoraggia gli agricoltori a ridurre l’uso di pesticidi senza necessariamente passare al biologico; Migros è la più grande catena di supermercati svizzera che sostiene gli agricoltori che coltivano senza pesticidi con un programma di rimborso finanziato dalla stessa azienda; COOP, con il marchio Qualité & Prix, promuove l’agricoltura sostenibile con il label IP-Suisse, che garantisce il rispetto dell’ambiente e degli animali da parte dei produttori.
Di tutti gli studi che mettono a confronto l’agricoltura biologica con quella convenzionale, DOK sembra essere il più preciso rispetto all’analisi scientifica degli effetti dei diversi metodi di coltivazione. «Uno dei punti di forza dell’esperimento è l’osservazione simultanea di più colture. Ogni anno coltiviamo tre specie diverse contemporaneamente, il che ci permette di compensare le variazioni climatiche e gli anni difficili per una coltura, ottenendo così risultati affidabili», spiega Else Bünemann del FiBL.
Rispetto alla crisi climatica c’è ancora molto da studiare, ma secondo DOK l’agricoltura biologica presenta chiari vantaggi. L’esperimento è sicuramente uno strumento prezioso per comprendere gli effetti dei diversi sistemi agricoli e fornisce dati utili per orientare le scelte future in materia di produzione agricola, verso un approccio più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.







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