Il dramma dell’ex Ilva di Taranto arriva al Parlamento Europeo
La giornalista Rosy Battaglia e una delegazione delle associazioni tarantine hanno portato il documentario Taranto Chiama a Bruxelles per denunciare la devastazione causata dall’ex Ilva.
“Portiamo nella Sala Spaak 7C50 del Parlamento Europeo la storia che le cronache – anche quelle di questi giorni – continuano a ignorare: il diritto di sapere, la salute negata, l’ambiente sacrificato, il lavoro sotto pressione e la richiesta di verità delle comunità che vivono accanto al più grande siderurgico d’Europa”. Così la giornalista Rosy Battaglia poco prima di presentare a Bruxelles, uno dei cuori dell’Europa, il documentario Taranto Chiama e l’immenso lavoro di inchiesta, indagine, lobbying e informazione che da anni viene portato avanti per porre fine alla lunga scia di morte seminata dall’ex Ilva, l’acciaieria di Taranto.
Taranto Chiama è il documentario d’inchiesta realizzato da Rosy Battaglia – e sostenuto sin dall’inizio anche da Italia Che Cambia – insieme a Cittadini Reattivi, associazione e progetto di giornalismo civico ideato dalla stessa Rosy Battaglia che da più di dieci anni si batte per la giustizia ambientale. “Una battaglia che ha raggiunto la Corte di Giustizia dell’Unione europea grazie proprio all’azione dei Genitori Tarantini al Tribunale di Milano”, sottolinea la giornalista. “Che dire… Cittadini reattivi è nato proprio ispirandosi ad una campagna europea, Act, React, Impact del 2012, e penso che non ci possa essere impatto maggiore per una inchiesta essere presentata nel luogo più rappresentativo per la nostra democrazia“.
L’autrice era accompagnata da Ernesto Belisario dello Studio E-Lex, da Fulvia Gravame – Assessora alla Transizione ecologica e Ambiente di Taranto – e da Cinzia Zaninelli e Massimo Castellana dell’ Associazione Genitori tarantini. Prima di entrare in sala, Battaglia ha ringraziato le europarlamentari Annalisa Corrado, Cristina Guarda e Valentina Palmisano e tutto il loro staff, “insieme a tutte le persone che hanno creduto in questo lavoro prodotto da me e dai Cittadini reattivi in modo totalmente indipendente“.
Ma ha anche voluto ricordare le vittime dell’inquinamento generato dall’ex Ilva in decenni di attività, ultime in ordine di tempo due donne – Celeste Fortunato ed Emilia Albano –, entrambe attiviste e cittadine tarantine, portate via da una leucemia e da un tumore, patologie direttamente collegate agli inquinanti che rendono mortali alcune zone della città.
“La nostra voce attraversa i confini e porta a Bruxelles la storia, le ferite e la determinazione di una comunità che non smette di chiedere verità, giustizia e futuro. E noi, come sempre, siamo qui per amplificare le voci delle comunità che resistono”, ha scritto in una nota Cittadini Reattivi. “Il senso della presentazione di questo documentario è dire basta a contrapposizione tra lavoro e salute. Serve rimettere al centro una strategia politica che risolva questi casi, come quello di Taranto e tanti altri che hanno compromesso un territorio in nome del dio denaro”, ha dichiarato Cristina Guarda, una delle europarlamentari che hanno organizzato la presentazione.







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