Francesca Albanese pubblica il report con i nomi delle aziende complici del genocidio
Leonardo, Amazon, Volvo, Microsoft sono solo alcuni dei nomi delle grandi aziende occidentali coinvolte nel genocidio a Gaza e in Cisgiordania. I dettagli nel report di Francesca Albanese.

La relatrice speciale ONU nei Territori Palestinesi Francesca Albanese ha pubblicato, come promesso tempo fa, un report dettagliato in cui analizza il coinvolgimento di numerose aziende operanti in diversi settori – dalla tecnologia all’edilizia, dalla logistica all’energia – non solo nel genocidio in atto a Gaza, ma anche nell’occupazione illegale della Cisgiordania sin dal 1967, anno in cui la Guerra dei Sei Giorni ha ridisegnato l’assetto geopolitico del Medio Oriente e la tensione fra israeliani e palestinesi ha cominciato a salire sempre di più.
Il report presentato da Francesca Albanese è frutto di un’approfondita analisi fondata su numerose fonti di letteratura civile e del gruppo di lavoro sui diritti civili. Sono state prese in considerazione anche le risoluzioni ONU sulle colonie israeliane illegali nei territori della Cisgiordania. Da un database di più di 1000 aziende di tutto il mondo è stata creata una mappa delle violazioni dei diritti civili e del diritto internazionale. 45 aziende sono state informate dei lavori del report ed è stato offerto loro il diritto di replica alle accuse, ma solo 15 hanno risposto.
Come detto, il documento si articola intorno ai vari settori in cui operano le aziende coinvolte. A partire, inevitabilmente, da quello dell’industria bellica, in cui figurano nomi come l’americana Lockheed Martin e l’italiana Leonardo – quest’ultima già da tempo nel mirino dei movimenti di attivismo italiani. Non vengono dimenticate compagnie che hanno contribuito per esempio alla spedizione e consegna delle componenti belliche, come l’azienda di logistica danese Moller – Maersk A/S. Un ruolo cruciale lo riveste la tecnologia informatica e le grandi piattaforme che se ne occupano come Microsoft, Alphabet and Amazon, partner strategici nella gestione dei cloud e delle infrastrutture di intelligence israeliane.
Non va dimenticata la demolizione fisica di Gaza e di ampie porzioni di Cisgiordania che si protrae da decenni ed è resa possibile grazie a marchi come Caterpillar, Hyundai e Volvo che forniscono i mezzi pesanti, le ruspe e i bulldozer che stanno riducendo caso, scuole e ospedali in cumuli di macerie. Dietro tutta questa distruzione si cela un progetto di speculazione immobiliare che può contare sulla complicità di società che si occupano appunto di intermediazione immobiliare, come la Keller Williams Realty.
Questa è solo una breve panoramica del corposo lavoro svolto dal team di Francesca Albanese, che offre un preziosissimo strumento per contribuire a fermare il genocidio in corso attraverso il boicottaggio e la pressione economica e politica di chi partecipa, spesso nell’ombra, a questi crimini.
Vuoi approfondire?
Clicca qui per leggere la versione integrale del report.
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