Francesca Albanese, il governo italiano tace ma il mondo della cultura si mobilita in suo sostegno
Per Francesca Albanese, accusata dall’amministrazione Trump, arrivano attestazioni di solidarietà dalla società civile italiana e da diverse organizzazioni.
Dopo aver pubblicato un report sulle aziende, anche americane, coinvolte nel genocidio a Gaza, Francesca Albanese è stata sanzionata dal governo USA. Lo ha annunciato il Segretario di Stato Marco Rubio. Le misure prevedeno il congelamento di eventuali beni personali negli Usa e il divieto di ingresso nel paese per lei e i familiari. Albanese viene accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele.
Ma se da una parte ci sono attacchi e sanzioni, dall’altra arrivano attestazioni di solidarietà da parte della società civile italiana e delle sue organizzazioni più importanti, come Anpi, e Auser, dal mondo dell’arte e della cultura. Avs, Rifondazione Comunista e Potere al popolo hanno proposto la candidatura al Nobel per la Pace, una mozione chiede la protezione diplomatica per Francesca Albanese e su iniziativa di Tlon, casa editrice, agenzia di eventi e scuola di filosofia, è stata scritta una lettera aperta di difesa firmata da decine di personaggi della cultura italiana, dalla musica, al cinema, alla letteratura.
La lettera chiede alle massime cariche dello Stato di difendere una cittadina italiana sanzionata per aver svolto il proprio mandato alle Nazioni Unite e invita il Parlamento a esprimersi con una mozione unitaria per la sua protezione diplomatica.
Francesca Albanese è una giurista italiana specializzata in diritti umani e medio-oriente. Da maggio 2022 è Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, un ruolo indipendente che le ha permesso di valutare costantemente la stiuazione dei diritti umani nel territorio palestinese per riferirle al Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Nel corso degli anni ha pubblicato numerosi saggi sulla questione palestinese, denunciando le politiche di apartheid e pulizia etnica perpetrate da Israele e raccontando l’operato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa).
«La storia ci giudicherà per quello che avremo fatto o non fatto di fronte a questa tragedia – si legge nella lettera proposta da Tlon – scegliamo di stare dalla parte di chi ha il coraggio di documentare la verità, di chi non distoglie lo sguardo, di chi continua a credere che un altro mondo sia possibile. Per Gaza. Per la verità. Per la giustizia».
Al momento, il Governo italiano non sembra reagire o prendere posizione, mentre il primo partito e la stampa di destra attaccano la funzionaria dell’Onu. Tra i firmatari, invece, ci sono Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Valeria Golino, Luca Zingaretti, Valerio Mastandrea e Claudio Santamaria. E poi ancora Serena Dandini, Lella Costa e Alessandro Bergonzoni, lo storico dell’arte Tomaso Montanari e la scrittrice Lidia Ravera. Tra i musicisti Marracash, Francesca Michielin, Cosmo e La Rappresentante di Lista.
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