Attacco al Green Deal, la Commissione UE ritira la direttiva che vietava il greenwashing
Dietrofront della Commissione Europea, dopo la lettera del Ppe ritira la direttiva Green Claims.
La Commissione Europea ha annunciato di voler ritirare uno dei pilastri del Green Deal, la proposta di direttiva contro le dichiarazioni ambientali ingannevoli o “green claims”, presentata a marzo 2023, per tutelare i consumatori dalle false dichiarazioni ambientali e dal greenwashing. La proposta introduce criteri comuni per le comunicazioni ambientali imponendo che siano basate su prove scientifiche verificate e sottoposte a controlli da parte di enti terzi prima della diffusione sul mercato.
Nel dare l’annuncio del ritiro della direttiva durante il briefing giornaliero con la stampa, il portavoce dell’esecutivo Ue ha dichiarato di non poter fornire una motivazione o spiegazioni aggiuntive, ricordando che la Commissione ha sia diritto di iniziativa legislativa sia il potere di ritirare le sue proposte, anche se quest’ultima ipotesi si verifica molto di rado. Tra le motivazione ci sarebbe il timore che l’accordo finale possa snaturare gli obiettivi originari imponendo oneri eccessivi soprattutto alle Pmi e a circa 30 milioni di microimprese che potrebbero esserne coinvolte.
Qualche giorno prima del ritiro, la proposta era finita nel mirino di Ppe, Conservatori e Patrioti. Il Ppe aveva chiesto alla commissaria Ue per l’Ambiente, Jessika Roswall, di “riconsiderare e, in ultima analisi, ritirare” il testo. In una lettere, le eurodeputate Arba Kokalari e Danuše Nerudová sottolineano che le procedure “eccessivamente complesse e onerose ostacolerebbero la comunicazione sulla sostenibilità” e che l’introduzione di “un requisito di pre-approvazione per le dichiarazioni ambientali è un’idea errata”. La reazione di Renew, Socialisti e Verdi non si è fatta attendere.
«E’ inaccettabile che il Ppe, in tandem con l’estrema destra, stia tentando di affossare una normativa fondamentale per proteggere i cittadini europei dalle truffe ambientali delle imprese», ha attaccato il liberale Sandro Gozi, relatore della direttiva per l’Eurocamera, accusando l’esecutivo von der Leyen di “tradire il suo mandato”. Una linea condivisa anche dalla dem Annalisa Corrado.
Il ciclo di negoziati previsto per oggi 23 giugno sembra dunque essere irrimediabilmente compromesso. La decisione finale resta nella mani della Commissione Ue, unica titolare del diritto d’iniziativa legislativa.
Se la volontà della Commissione di ritirare il provvedimento fosse confermata, il Green deal ne risulterebbe molto depotenziato. Già nel marzo 2024 l’eurodeputato del M5S Dario Tamburrano ci aveva confidato che l’Europa stava smontando e svuotando di significato il Green deal e che il piano di transizione ecologica più ambizioso al mondo stava iniziando a somigliare molto a un piano di conversione bellica dell’economia.
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