In Francia una petizione lanciata da una studentessa contro un pericoloso pesticida ha raccolto oltre un milione di firme
È la prima volta che in Francia una petizione del genere raggiunge un successo di queste dimensioni.

È stata la studentessa Eleonore Pattery a lanciare lo scorso 10 luglio la petizione contro l’adozione della legge presentata dal senatore repubblicano Laurent Duplomb, giudicandola «un’aberrazione scientifica, etica, ambientale e sanitaria». La legge autorizza l’uso di un pesticida – sebbene con alcune limitazioni – che la Francia aveva abolito, a differenza del resto d’Europa. La petizione, pubblicata sul sito dell’Assemblea nazionale, ha raggiunto un risultato record superando il milione di firme. È un risultato talmente straordinario e senza precedenti in Francia da aver aperto un dibattito su come dargli seguito a livello politico.
La legge Duplomb è al centro di numerose polemiche. Il testo mira a semplificare le procedure di autorizzazione per gli allevamenti e ad alleggerire le regole sull’irrigazione, oltre all’allenamento di alcune norme ambientali, e reintroduce l’acetamipride, un pesticida della famiglia dei neonicotinoidi, vietato finora in Francia ma autorizzato nel resto dell’Europa. Un prodotto ricercato dai produttori di barbabietole e nocciole per abbattere i parassiti.
Il principale sindacato agricolo appoggia la legge e ritiene che in sua assenza l’agricoltura francese scomparirà a causa di norme più severe, mentre gli apicoltori sono contrari perché il pesticida in questione sarebbe responsabile della morte delle api. Non mancano le preoccupazioni anche rispetto agli effetti sull’uomo: l’acetamipride è stato messo al bando perché sospettato di essere cancerogeno.
In Francia, le petizioni che superano il mezzo milione di firme possono generare un dibattito parlamentare, ma non obbligano a una nuova votazione. La presidente dell’Assemblea Nazionale Yaël Braun-Pivet e l’ex primo ministro Gabriel Attal sostengono la richiesta di un dibattito, mentre i deputati de La France Insoumise ed Ecologisti chiedono al governo direttamente di rinunciare alla promulgazione della legge. Secondo il costituzionalista Benjamin Morel, la promulgazione non è una scelta, è un obbligo. A questo punto il presidente Macron si trova di fronte a un bivio: promulgare la legge chiedendo al governo di non pubblicare i decreti attuativi, impedendone così l’applicazione di fatto, o limitare la portata della legge formulando i decreti attuativi in modo da tenere conto della petizione.
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