Gli allenatori di calcio italiani chiedono la sospensione di Israele dalle competizioni sportive
A pochi giorni da Italia-Israele, un gruppo di allenatori di calcio italiani chiede alla FIFA la sospensione di Israele dalla Coppa del Mondo per le violazioni dei diritti umani a Gaza. Parte la mobilitazione civile.
Una petizione su Avaaz, firmata da oltre 220mila sostenitori, chiede alla FIFA, alla UEFA e alle federazioni nazionali di sospendere Israele dalla Coppa del Mondo, finché il suo governo non cesserà di attaccare i civili a Gaza e non rispetterà pienamente il diritto internazionale. Le vittime palestinesi, famiglie, bambini e intere comunità, ammontano ormai all’equivalente di squadre sportive cancellate dalla vita.
A una settimana dalla partita di qualificazione Italia‑Israele, un gruppo di allenatori italiani, aderenti all’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (AIAC), ha preso posizione in modo esplicito. Hanno scritto alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, chiedendo che il documento venga inoltrato alla FIFA e alla UEFA. Motivano la richiesta citando il massacro quotidiano, che ha colpito anche manager, tecnici e atleti, e definiscono la sospensione “legittima, necessaria e doverosa” da parte del sistema calcistico internazionale.
Il testo della petizione richiama uno standard apparentemente doppiopesista: “la FIFA ha escluso la Russia dai Mondiali e dagli Europei – si legge – quando ha invaso l’Ucraina. Perché in quel caso ha preso posizione, ma ora chiude un occhio sui crimini di guerra di Israele? Con milioni di voci a sostegno della petizione degli allenatori, la FIFA non avrà altra scelta che alzare il cartellino rosso”.
Il contesto è teso. L’AIAC avverte che “il mondo è in fiamme” e che l’indifferenza è ormai insostenibile. Esprime il timore che il silenzio possa diventare complice della violenza.
“Una simile sospensione – conclude la petizione – contribuirebbe a creare il vuoto intorno a Israele e passerebbe il messaggio che nessun Paese che commette un genocidio può avere un ruolo sulla scena globale“.
Vuoi approfondire?
Puoi leggere il testo completo della petizione e firmarla qui.







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