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11:00 9 Luglio 2025 | Tempo lettura: 3 minuti

Ex GKN: due giorni di manifestazioni per difendere il presidio

Due giorni di manifestazioni, venerdì 11 e sabato 12 luglio, in difesa del presidio Ex GKN e del progetto di riapertura della fabbrica sociale, polo industriale per la produzione di pannelli fotovoltaici e mobilità sostenibile.

Autore: Redazione
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L'articolo si trova in:

Il Collettivo di Fabbrica ex GKN presenta le due giornate di manifestazione alla vigilia del quarto anniversario dell’inizio della lotta contro licenziamenti e delocalizzazione: «Venerdì 11 e sabato 12 luglio chiamiamo tutta la nostra comunità solidale in piazza Poggi. Sarà un concerto e un’assemblea, forse anche un corteo e una tendata. Una mobilitazione per chiedere che a prevalere siano i posti di lavoro e l’intervento pubblico, non le logiche immobiliari e potenzialmente speculative».

«Questa vicenda va avanti da quattro anni e da cinque estati – dice il Collettivo di Fabbrica –, ma nonostante tutta la fatica e il logoramento è ancora tempo di esserci, di sostenerla, di provarci. Del resto abbiamo avuto ragione su tutto e sin dall’inizio. Oggi ci sembra ufficiale che l’investimento sull’area sia di natura immobiliare e il quadro appare più che completo. Rimane da chiedersi se la partita non fosse stata truccata sin dall’inizio. Avevamo ragione, ma dobbiamo avere la forza perché l’obiettivo oggi, come sempre, è riaprire la fabbrica».

GKN è una multinazionale inglese che produce principalmente componenti per l’industria automobilistica e aerospaziale. L’azienda aveva un grande stabilimento produttivo a Campi Bisenzio, a fianco a Firenze, che però ha chiuso da un giorno all’altro nel 2021, in piena pandemia. La decisione, che ha comportato il licenziamento di centinaia di dipendenti, è stata comunicata ai dipendenti stessi via e-mail. L’azienda ha giustificato la chiusura con motivazioni che hanno a che fare con la crisi del settore automotive, mentre secondo i sindacati sarebbero da ricercarsi nella delocalizzazione della produzione e nella decisione di produrre i semiassi per la ex Fiat, ora Stellantis, nell’est Europa.

I lavoratori e le lavoratrici della fabbrica invece di rassegnarsi al loro destino hanno preso in mano la situazione: i licenziamenti sono stati riconosciuti come illegali e hanno iniziato la loro resistenza nelle piazze d’Italia insieme a Fridays for future e ad altre realtà. Con gli accademici dell’università di Pisa hanno prodotto un business plan per far ripartire loro la fabbrica, per trasformare la Ex GKN nella prima fabbrica recuperata, socialmente integrata ed ecosostenibile.

I Comuni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Calenzano hanno approvato le delibere per entrare a far parte del Consorzio di sviluppo industriale della Piana, che potrà trattare sull’utilizzo dello stabilimento ex GKN, ma è comparso un nuovo investitore, Idea SGV Srl, una società che risulta avere un dipendente ed essere specializzata nella realizzazione di operazioni di sviluppo immobiliare.

«La presenza di questo nuovo soggetto societario getta un’ulteriore luce sinistra su tutta l’operazione», conclude il Collettivo di Fabbrica. «Vogliono aprire qui l’ennesimo polo della logistica, che impiega pochi lavoratori e ha un forte impatto sul territorio in termini di traffico, uso delle strade e inquinamento? La partita era questa sin dall’inizio? E quindi c’era un interesse oggettivo, fin da subito, a ridurre e licenziare i lavoratori? Se così fosse, si spiegherebbe perché il consorzio pubblico dà tanto fastidio e perché dà fastidio il nostro piano di reindustrializzazione». Intanto dal tribunale è arrivato l’ordine di sgombero dell’ex fabbrica GKN, ma la lotta sociale per riaprirla e promuovere la reindustrializzazione dal basso non si ferma.

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Ex-Gkn, un modello per un’Italia che Cambia? – #697

C’è stata una grande manifestazione a sostegno dei lavoratori e lavoratrici Gkn a Firenze, l’azienda chiusa di colpo durante la pandemia che gli operai vogliono adesso rilevare. Anche in Francia non mancano le manifestazioni, e a quelle contro la riforma pensione se ne aggiungono altre, violente, contro la costruzione dei bacini idrici. Parliamo anche del possibile crollo di Deutsche bank e di qualche altra notizia.

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