Sesto Fiorentino boicotta i prodotti farmaceutici israeliani
Aderendo alla campagna di boicottaggio per fermare il genocidio, l’azienda che gestisce le farmacie comunali di Sesto Fiorentino smetterà di vendere prodotti realizzati da aziende israeliane.
Da domani 1° luglio l’AFS – acronimo di Azienda Farmacie e Servizi spa –, società la cui totalità delle quote è controllata dal Comune di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, smetterà di vendere farmaci, parafarmaci, attrezzature mediche e preparati cosmetici prodotti da aziende israeliane o realizzati con capitale israeliano. L’AFS è il primo soggetto istituzionale ad aderire al boicottaggio. La presa di posizione fra l’altro è accompagnata “dall’interruzione di ogni forma di relazione istituzionale tra l’Amministrazione comunale e i rappresentanti del Governo israeliano o enti e Istituzioni ad esso riconducibili fino a quando non sarà ripristinato il rispetto del diritto internazionale”, scrive il Comune di Sesto Fiorentino.
Per bocca del sindaco Lorenzo Falchi, l’amministrazione comunale toscana ha ribadito che «gli sviluppi degli ultimi giorni hanno relegato in secondo piano quanto sta continuando ad accadere a Gaza, dove ogni giorno si muore sotto le bombe o uccisi nel tentativo di ottenere un po’ di cibo. Il governo di Netanyahu, con il silenzio complice di buona parte dell’Occidente, sta portando avanti il suo progetto di sostituzione etnica, un disegno sfacciatamente disumano e criminale. Per questo come amministrazione comunale vogliamo fare la nostra parte, mobilitandoci e aderendo alle campagne di boicottaggio lanciate a livello internazionale per colpire Israele e il suo governo».
L’iniziativa dell’AFS, che detiene e gestisce direttamente otto farmacie sul territorio di Sesto Fiorentino, ha accolto l’invito che tramite una delibera la Giunta comunale ha lanciato e si inserisce in un quadro più ampio di campagne di boicottaggio dei prodotti realizzati da aziende israeliane o a capitale israeliano. Come abbiamo spiegato in una notizia di pochi giorni fa, anche Coop Alleanza 3.0 ha deciso di aderire al boicottaggio, bandendo i prodotti israeliani e accogliendo fra i suoi scaffali la Gaza Cola, alternativa alla Coca-Cola ideata da un attivista e imprenditore palestinese. Sempre rimanendo in territorio toscano, un’iniziativa analoga è stata presa anche da Unicoop Firenze.
L’iniziativa della AFS di Sesto Fiorentino è particolarmente significativa, poiché colpisce un punto nevralgico dell’economia israeliana. Punta di diamante del settore farmaceutico di Israele è la Teva Pharmaceutical Industries che, come scrive la Campagna BDS Italia, “ha espresso e ribadito solidarietà e sostegno materiale alle forze di sicurezza israeliane e non si è posta dubbi sulla compatibilità della distruzione del sistema sanitario a Gaza con il preteso codice di comportamento dell’azienda”.







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