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11:24 5 Settembre 2025 | Tempo lettura: 4 minuti

Un suolo malato fa lievitare i prezzi: la crisi silenziosa che minaccia l’alimentazione in Europa

L’aumento dei prezzi alimentari in Europa è legato al degrado del suolo, un problema strutturale e trascurato che richiede azioni urgenti e sostenibili per garantire la sicurezza alimentare.

Autore: Redazione
suolo

In Europa i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati fino al 50%. A spingere questo incremento non sono solo l’inflazione o le crisi energetiche, ma una causa più profonda e spesso ignorata: il degrado del suolo. Una nuova ricerca peer-reviewed pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters mette nero su bianco un legame diretto tra la crisi climatica, il deterioramento del suolo e l’aumento dei costi alimentari. A lanciare l’allarme è il movimento Salva il Suolo, che definisce la situazione “una crisi silenziosa” con effetti sistemici su scala continentale.

Praveena Sridhar, responsabile scientifico del movimento, afferma che mentre i riflettori sono puntati su energia e catene di approvvigionamento, la salute del suolo – ecosistema vitale per la produzione agricola – viene trascurata. Eppure, è proprio la sua fragilità a esporre i raccolti agli effetti estremi del clima: siccità, inondazioni, piogge torrenziali. Il risultato? Raccolti incerti, prezzi volatili e una sempre minore capacità di garantire alimenti accessibili e disponibili per tutti.

Durante il Vertice ONU sui sistemi alimentari svoltosi a luglio in Etiopia, si è ribadito che l’impennata dei prezzi dei generi alimentari è un fenomeno globale. Il rapporto FAO pubblicato in quell’occasione mostra come il costo pro capite del cibo sia aumentato in ogni nazione dal 2018 a oggi. Ma l’Europa è particolarmente esposta, trovandosi in una delle aree più sensibili al cambiamento climatico: il riscaldamento nel continente avanza al doppio della velocità rispetto alla media globale.

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Scarica lo studio completo qui.

Alcuni dati emblematici illustrano la portata del problema. Il bacino del Mediterraneo ha vissuto nel 2023 una delle peggiori siccità mai registrate, colpendo duramente la Spagna, il primo produttore mondiale di olio d’oliva. La conseguenza è stata un aumento dei prezzi del 50% in tutta l’UE nel solo arco di un anno. In Regno Unito, i prezzi delle patate sono saliti del 22% tra gennaio e febbraio 2024, effetto diretto dell’incapacità del suolo di trattenere acqua durante le piogge intense.

E le prospettive per il futuro sono tutt’altro che rassicuranti. Secondo uno studio pubblicato su Nature, in uno scenario di alte emissioni, la produzione di mais nel Mediterraneo potrebbe diminuire del 40% entro il 2050, mentre le perdite di grano potrebbero toccare il 25% in alcune aree d’Europa. Anche paesi storicamente meno vulnerabili, come il Regno Unito, potrebbero vedere un aumento dei prezzi alimentari di oltre un terzo.

Nonostante un rallentamento dell’inflazione alimentare – passata dal picco del 15% nel marzo 2023 al 5,7% nel 2024 – i prezzi restano ben al di sopra della media pre-pandemica del 2,1%, segnalando una persistente instabilità.

Secondo Sridhar, “un suolo malato significa sistemi alimentari malati”. Il suolo, spesso trattato come elemento inerte, è in realtà un ecosistema vivente al pari dell’aria e dell’acqua. La sua degradazione, causata principalmente da un’agricoltura industriale intensiva, rende l’intero sistema agricolo fragile di fronte agli shock climatici. Per questo motivo, il movimento Salva il Suolo chiede che il tema venga incluso nelle principali convenzioni internazionali, come la prossima COP30 in Brasile.

Ma non tutto è perduto. La chiave per invertire questa rotta esiste già: adottare pratiche sostenibili di gestione del suolo. Si tratta di tecniche agricole che riducono l’erosione, aumentano la biodiversità, mantengono il suolo coperto, lasciano le radici vive e favoriscono l’accumulo di materia organica. Non sono soluzioni miracolose, ma approcci concreti e collaudati che permettono di scollegare i prezzi alimentari dai costi dei fertilizzanti chimici, aumentando la resilienza delle colture.

Il messaggio è chiaro: intervenire oggi sulla salute del suolo significa garantire sicurezza alimentare domani. Le scelte politiche, agricole e ambientali che faremo nei prossimi anni decideranno se il cibo resterà accessibile o diventerà sempre più un bene di lusso. Il lettore, come cittadino e consumatore, ha un ruolo attivo: informarsi, chiedere trasparenza e sostenere pratiche agricole rigenerative può fare la differenza. Non si tratta solo di combattere l’inflazione, ma di proteggere il futuro dell’alimentazione in Europa.

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