Villa Medusa è sotto attacco: i cittadini di Napoli si mobilitano in difesa dei beni comuni
Fratelli d’Italia attacca Villa Medusa, Casa del Popolo e bene comune della città di Napoli. Ma la cittadinanza e i movimenti che animano questo luogo si mobilitano per difendere gli spazi del quartiere.
Lasciata per anni all’incuria e all’abbandono, nel 2013 Villa Medusa – edificio storico di pregio di Bagnoli, a Napoli – fu occupata e recuperata dal basso dagli abitanti del quartiere, diventando un bene comune e centro di aggregazione per tutta la comunità. Oggi Villa Medusa è sotto attacco da parte di Fratelli d’Italia e di alcuni canali media, che si sono scatenati durante tutto il mese di agosto sull’onda del vile sgombero del Leoncavallo a Milano. L’altro ieri, mercoledì 10 settembre, la gente del quartiere si è ritrovata proprio in questo spazio – che oggi è una Casa del Popolo – per un’assemblea in cui si è discusso di vari temi.
La partecipazione all’assembla è stata abbondante e attiva. La prima parte della riunione è stata dedicata alle dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale contro i Beni Comuni, seguite da numerosi articoli che dipingono gli spazi di Villa Medusa come luoghi “abusivi, dove si fanno festini a base di droghe e alcol che producono anche guadagni illeciti che vengono utilizzati da contestatori di professione”. Tali dichiarazioni sono state considerate dall’assemblea niente più che un aspetto folcloristico del clima pre-elettorale.
Quello che preoccupa invece è il silenzio e l’ambiguità dell’intera giunta che, anche attraverso lavori finanziati con fondi PNRR, intende “normalizzare” i beni comuni riducendo o eliminando una delle caratteristiche fondanti di questi spazi: l’autonomia gestionale e politica. Per contrastare questo clima, tutte le sigle che stanno animando la città con iniziative dal basso hanno ribadito che è necessario continuare a svolgere attività e azioni rivolte alle esigenze e ai bisogni dei territori. Il contrasto ai progetti speculativi di trasformazione della città è un’opportunità per ampliare la partecipazione dentro e fuori i beni comuni.
La seconda parte della riunione è stata dedicata alle delicate questioni che investono il territorio: bradisismo, America’s Cup – per un approfondimento su questi due aspetti potete leggere la nostra intervista alla Rete NoBox – e visita di Mattarella e Valditara che il 22 settembre inaugureranno l’inizio dell’anno scolastico al Liceo Labriola di Bagnoli. In questa occasione ci sarà una manifestazione non solo di studenti per “accogliere” ministro e presidente. Da notare che alla cerimonia dell’inaugurazione potranno partecipare solo due studenti del Labriola. Per quanto riguarda bradisismo e America’s Cup, il 24 settembre ci sarà un consiglio comunale monotematico al Maschio Angioino, sede dell’amministrazione comunale, che sarà occasione di una mobilitazione cittadina.
Nel frattempo la Rete NoBox – una delle realtà che a Villa Medusa sono di casa, che si occupa di riqualificazione dal basso del territorio e lotta alla speculazione – ha consegnato al Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e ai Consiglieri comunali la lettera di presentazione dell’esposto che è stato presentato alla Corte dei Conti sulla transazione tra lo stesso Manfredi e l’imprenditore edile Caltagirone, in particolare sulla cessione a titolo gratuito dei suoli ex Cementir a Invitalia.
“Come è scientificamente dimostrato e regolamentato dai protocolli vigenti in questa materia, quei suoli sono altamente inquinati e devono essere bonificati. Con tale transazione i suoli e gli immobili presenti in quell’area sono stati ceduti gratuitamente dal soggetto privato BASI 15 srl (l’imprenditore Caltagirone) al soggetto pubblico Invitalia. Ne consegue, pertanto, che la bonifica dei suoli sarà a carico di quest’ultima, ovvero a carico di tutti noi contribuenti. Ciò che stupisce è il silenzio (complice o ignorante) delle forze politiche di maggioranza e di opposizione presenti in Consiglio comunale che dovrebbero rappresentare quindi tutta la città e tutelarne i diritti e gli interessi”, fa notare la Rete nell’esposto.







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