Dopo il ritiro di Biden si sta facendo strada la figura di Kamala Harris, che cresce anche nei sondaggi cercando di trovare il suo spazio mediatico e nell’immaginario popolare. Intanto in Uk il nuovo premier Keir Starmer sta applicando quello che Politico definisce un radicalismo silenzioso in materia ambientale. Parliamo anche della situazione a Gaza e di Netanyahu che è volato negli States e dell’arresto del fondatore di Sea Shepherd Paul Watson.
Pronti a un frullato di notizie? Anche se INMR rallenta per il periodo estivo il mondo ahinoi non fa lo stesso, e quindi ci tocca correre un po’. Iniziamo ovviamente con la notizia del ritiro di Biden, per passare alle proteste antigovernative in Bangladesh represse nel sangue, alla durissima sentenza contro 5 attivisti climatici nel Regno Unito, al via al Von der Leyen bis del Parlamento Europeo, e ancora di libero arbitrio e di parecchie altre cose.
Oggi puntata speciale dedicata alle novità dal mondo scientifico. Una scienza che traballa un po’ nelle sue fondamenta, tant’è che parliamo di se e quanto le caratteristiche del nostro cervello possono influire sulle leggi che scopriamo, delle crepe sempre più evidenti nel modello standard e di quello che viene chiamato disallineamento evolutivo.
C’è stato un attentato all’ex presidente Usa Donald Trump, che è stato ferito con un colpo di arma da fuoco all’orecchio destro, un colpo che per pochissimi centimetri non è stato letale. Capiamo cosa sappiamo e cosa succede adesso. Parliamo anche del vertice NATO di Washington che è stato sulle prime pagine dei giornali per tanti tanti motivi, dall’Ucraina, alla Cina, alle ennesime gaffes di Biden alle smorfie di Meloni, del tremendo attacco israeliano al sud della striscia di Gaza, in un’area di sicurezza dove erano stati fatti convogliare gli sfollati e infine della vittoria di alcune tribù indigene in Colombia in un progetto legato ai crediti di carbonio.
Abbiamo già parlato dell’elezione del nuovo Presidente iraniano. Oggi però vi do un punto di vista particolare, quello di Samira Ardalani, attivista dei giovani iraniani residenti in Italia che ci racconta cosa potrà realisticamente fare Pezeshkian, e anche come stanno vivendo questa elezione gli attivisti per i diritti in Iran. Parliamo anche di siccità in Grecia e in Italia e di Israele, con una inchiesta di Haaretz che svela un retroscena che sta mettendo in imbarazzo il governo Netanyahu, prima di chiudere parlando di altri animali e annunciando una nuova collaborazione.
La giornata di ieri è stata caratterizzata da un massiccio attacco missilistico russo sulla capitale ucraina Kiev, uno dei più violenti dell’anno e forse dell’intero conflitto, che ha colpito persino un ospedale pediatrico. Sullo sfondo di questo fatto tremendo, si fanno strane mosse e negoziati particolari. Soprattutto quelli di cui si sta rendendo protagonista il leader ungherese Orban, autoproclamatosi missionario di pace dell’Ue, che dopo Zelensky ha incontrato Putin e ora Xi, senza però alcun tipo di mandato. Parliamo anche di nuovo del voto in Francia, della svendita di Air Ita a Lufthansa, della folle soluzione turca contro i cani randagi (che ancora fortunatamente è solo una proposta) e infine di abitare collaborativo.
Dopo che l’estrema destra di Le Pen aveva trionfato al primo turno, ai ballottaggi il risultato è clamorosamente ribaltato e a vincere è la coalizione ci sinistra, che ottiene il maggior numero di seggi in parlamento davanti al partito di Macron. Le Pen e Bardella arrivano addirittura terzi in un voto su cui ha influito l’affluenza altissima e una specie di accordo di desistenza fra sinistra e Macron. Ma che succede adesso? Parliamo anche dell’elezione del nuovo presidente dell’Iran, che è un riformista per la prima volta da molti anni, cercando di capire se questo potrà cambiare qualcosa, delle prime mosse di Keur Starmer da premier britannico del nuovo fascicolo aperto su Chico Forti che sembrerebbe aver tramato ai danni di Travaglio e Lucarelli dal carcere e infine di inquinanti eterni, i PFAS.
I laburisti hanno vinto in maniera schiacciante le elezioni e Keir Starmer sarà il nuovo premier del Regno unito. Ma chi è il nuovo premier? Quali politiche possiamo aspettarci in campo economico, ambientale, e su brexit? E quali altre cose ci dicono queste elezioni? Parliamo anche di siccità in Italia, di alluvioni in India e Bangladesh, del M5S che entrerà a far parte del gruppo di sinistra, in Europa, di diritti animali e infine di una bella storia che arriva dalla Sardegna che Cambia.
Alcuni fatti apparentemente scollegati, tipo la visita di Orban a Kiev e un’intervista di un alto funzionario Usa al Telegraph sull’adesione dell’Ucraina alla NATO possono far ipotizzare (forse in maniera un po’ azzardata) che sotto la superficie si stiano muovendo delle cose nella direzione di negoziati di pace. Cerchiamo di vederci più chiaro. parliamo anche dell’esercito israeliano che chiede un cessate il fuoco a Gaza (cosa che però non per forza è una buona notizia), di bioarchitettura e bioedilizia, della situazione nelle carceri italiane e delle novità politiche della regione Liguria.
Ieri la Corte Suprema Usa ha stabilito che Trump gode di una parziale immunità per i reati di cui è accusato. Una decisione che spiana ulteriormente la strada all’ex Presidente, mentre quello attuale, Biden, sembra intenzionato a non farsi da parte, complicando le cose anche in ottica Congresso. Parliamo anche di che cos’è l’allerta Charli lanciata nelle basi Nato, dei suicidi fra i Navy SEAL Usa, di un grave attentato suicida in Nigeria, del Tribunale Supremo spagnolo che ha negato l’amnistia a Carles Puigdemont e infine delle elezioni alle porte nel Regno Unito.
Puntata molto elettorale. Partiamo con le elezioni legislative francesi che hanno sancito la vittoria, attesa del Rassemblement National di Le Pen, che però potrebbe non conquistare, al secondo turno, la maggioranza assoluta in parlamento. Parliamo anche delle alluvioni in Valle d’Aosta e Piemonte, delle elezioni in Iran per eleggere il nuovo presidente dopo la morte di Raisi, di libero arbitrio e infine del dibattito negli Usa su sostituire o meno Joe Biden.
Il dibattito tv fra Trump e Biden è stato disastroso per l’attuale Presidente democratico e diverse voci interne ai dem iniziano a chiedere, ancora non ufficialmente ma ufficiosamente, che si ritiri dalla corsa presidenziale. Ieri è stata anche la giornata delle nomine dei vertici Ue, che hanno confermato Von der Leyen, Costa e Kallas nei ruoli di vertice, ma anche diverse spaccature in seno all’Unione. Parliamo anche della legge approdata in Parlamento che prevede il carcere per chi blocca il traffico per protesta e dei patti digitali, accordi fra famiglie per un corretto utilizzo dei device digitali da parte dei più giovani (e non solo).
Una nuova legge fa della Danimarca il primo paese al mondo a tassare con una carbon tax le emissioni dei reparti agricolo e degli allevamenti. Una novità storica, fra l’altro raggiunta anche grazie a un processo decisionale innovativo a cui hanno preso parte tutte le parti interessate. Parliamo anche del tentativo di colpo di stato in Bolivia, del ritiro della legge finanziaria contestata in Kenya, di una storica sentenza della Corte di giustizia Ue sull’ex Ilva di Taranto, dell’inchiesta di Domani sulla finanza green che spesso non è tanto green, ma a volte invece sì, della situazione post alluvione in Emilia Romagna e infine di semi, ogm e tanto altro in compagnia di Vandana Shiva.
Dopo l’euforia per la liberazione, oggi andiamo più a fondo alla notizia, per capire i retroscena sulla liberazione di Assange, le trattative, ma anche cosa comporta la sua ammissione di colpevolezza a livello di libertà di stampa. Parliamo anche delle ritorsioni russe dopo l’attacco ucraino a Sebastopoli, con convocazione dell’ambasciatore Usa a Mosca e blocco di 81 giornali internazionali, delle violente rivolte in Kenya contro l’aumento delle tasse (e non solo) e dei “magheggi” della finanza green, che a volte tanto verde non è.
Julian Assange è un uomo libero ed è già uscito dal carcere e rientrato in Australia. Lo so, nemmeno io volevo crederci, ma è proprio così. Parliamo anche dei ballottaggi nelle principali città italiane che hanno premiato il centrosinistra, che ha eletto sindaci e sindache in tutti e 6 i capoluoghi di regione in ballo. Anche in questo caso però pesa sul giudizio la forte astensione, e forse ha pesato anche l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata. Torniamo anche a parlare dell’attentato islamista in Daghestan, degli Usa che aprono una nuova unità nel Pacifico, di immigrazione, lavoro e demografia nel Nordest e infine di un’interessante sinergia in difesa dei primati in Amazzonia.
La giornata di ieri è stata segnata da un attentato terroristico nello stato russo del Daghestan, dove alcune persone hanno attaccato sinagoghe, chiese ortodosse e posti di polizia. Le autorità russe seguono la pista jihadista ma non mancan odi attaccare Ucraina e Usa. Parliamo anche di clima, siccità e informazione, di elezioni europee, di manifestazioni contro il governo in Israele e contro il caporalato a Latina, di food coop, della chiusura di una radio-tv pubblica in Slovacchia, e ancora di diritti in Namibia e di buone pratiche giornalistiche.
Con le elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue ancora fresche è il momento di chiederci: che succede adesso? Che Europa ci aspetta nei prossimi 5 anni? Sarà un’Unione attenta alle tematiche climatiche e ambientali oppure no? E ai diritti degli altri animali? Vorrà la pace o fomenterà la guerra? E ancora, il crollo della partecipazione elettorale che cosa ci dice e come si motiva? Ne parliamo con Aldo Giannuli, politologo e saggista, Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, Dario Tamburrano, “padre” delle comunità energetiche, Gianluca Felicetti, Presidente Lav, Ugo Biggeri, co-fondatore di Banca Etica e Giovanni Mori, attivista di Fridays for Future.
Redazione
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22 Giugno 2024
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Ieri pomeriggio l’arcivescovo Carlo Maria Viganò è stato convocato in Vaticano con l’accusa di scisma. Una delle più gravi e rare. Che succede nella Chiesa? Parliamo anche di Mark Rutte, ex premier olandese che quasi sicuramente sarà il nuovo Segretario generale della NATO (e di cosa ciò significa in ottica russo-ucraina), e poi di caldo, caldo estremo che ha ucciso oltre mille persone in pellegrinaggio verso la Mecca che in India ha lasciato NEw Delhi senz’acqua e che sta mandando alle stelle il consumo di carbone. E infine di notizie sarde, con Cagliari che non è molto accogliente verso la comunità LGBTQ+.
Ieri è stata approvata, fra le polemiche la legge sull’autonomia differenziata, cavallo di battaglia della lega che però secondo i suoi detrattori potrebbe aumentare le diseguaglianze nel nostro paese. Ma è davvero così? Cerchiamo di capirlo. Parliamo anche della morte di un lavoratore indiano a Latina, abbandonato dai superiori dopo un incidente probabilmente perché irregolare, dell’inchiesta di FanPage sui giovani attivisti meloniani, che più che a Meloni si ispirano al Duce, e della raccolta firme di Lav per togliere gli animali dai circhi.
Ieri sera attorno alle 22 italiane molti fra i principali quotidiani italiani, dal Corriere, al Sole, al Fatto Quotidiano, dedicavano le loro homepage alla morte del più grande linguista e per alcuni intellettuale vivente: Noam Chomsky. Che però non è morto. Poi la notizia è sparita senza lasciare traccia e questo ci dice molto, ahimè, del giornalismo nel nostro paese. Parliamone. Parliamo anche della visita di Putin in Corea del Nord, di Ursula von der Leyen che avrebbe ritardato l’uscita di un dossier scomodo per ingraziarsi i favori di Giorgia Meloni, di alcune novità da Israele e infine di un clamoroso retroscena dell’approvazione della Nature restoration law.