Abbonati. Sostieni l'informazione indipendente


Cose da sapere

Articoli fondamentali per comprendere problemi e soluzioni dell'Italia (e del mondo) che Cambia, cose importanti, cose da sapere.

I temi che trattiamo
In evidenza
Ambiente

Ambiente

Podcast

La redazione affronta e sviscera problemi e soluzioni del mondo contemporaneo, cercando di comprendere e interpretare la realtà in modo onesto e approfondito.

Ascolta
In evidenza
Soluscions

Soluscions

Ispirazioni

Storie, esempi, riflessioni stimolanti e replicabili per cambiare la propria vita e il mondo, per realizzare i propri sognie e apprezzare frammenti concreti di Italia che Cambia.

Leggi
In evidenza
Calabria sarai Tu

Calabria sarai Tu

Guide al cambiamento

Vuoi sapere tutto, ma proprio tutto su un determinato tema? Con le nostre guide al cambiamento puoi farlo scegliendo quanto e quando approfondire.

Leggi
In evidenza
Animali come noi: guida al benessere animale

Animali come noi: guida al benessere animale

Focus

Inchieste, reportage, approfondimenti verticali che - tra articoli, video, podcast e libri - ci aiutano a mettere a "focus" la realtà.

Leggi
In evidenza
Guerre nel mondo

Guerre nel mondo

La guerra è una guerra, è UNA guerra, è una guerra

Territori

Il giornalismo, quello vero, si fa consumandosi le suole delle scarpe per andare nei territori e toccare con mano problemi e soluzioni.

I portali territoriali
In evidenza

Sicilia


Gli strumenti del cambiamento

Bacheca cerco/offro

Per mettere insieme la domanda e l'offerta di cambiamento e costruire insieme il mondo che sogniamo.

Mappa delle realtà del cambiamento

Scopri le realtà incontrate durante i viaggi o segnalate dalla community ritenute etiche e in linea con la nostra visione.


Scopri italia che cambia
10 Ottobre 2025
Podcast / Io non mi rassegno

Sanità, 270mila sardi nel 2024 hanno rinunciato a cure – INMR Sardegna #95

Sanità e diritto alla salute in Sardegna col commento della presidente dell’Anci Sardegna Daniela Falconi. Poi canoni balneari “sproporzionati” al Poetto, il no del TAR al maxi impianto fotovoltaico di Uta e gli investimenti nella formazione internazionale dei giovani.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
sanità sardegna diritto alla salute
L'articolo si trova in:

Trascrizione della puntata:

Iniziamo parlando di sanità, un tema sempre presente nelle cronache isolane e come ormai settimanalmente riportiamo anche qua, non sempre con buone notizie. Il clima attorno alla tema del diritto alla salute in sardegna già caldo da anni, di recente – secondo quanto riportato dall’unione sarda – possiamo dire che è diventato incandescente anche in commissione sanità, soprattutto per quanto riguarda proprio le cronache sarde. L’assessore regionale alla sanità armando bartolazzi avrebbe infatti accusato i giornalisti di non conoscere la materia sanitaria e – come dichiarato da Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori – sempre bartolazzi avrebbe detto inoltre che le critiche al sistema sanitario giungano sostanzialmente per invenzioni dei giornalisti. Al di là delle parole, non sono però solo le cronache ma anche i dati raccontare una Sardegna in cui il diritto alla salute resta ancora un privilegio non destinato a tutte e tutti. Secondo quanto riportato in settimana dal rapporto realizzato dalla Fondazione Gimbe, nel 2024 circa 270mila sardi hanno rinunciato ad una o più prestazioni sanitari. Si tratta del 17,2% e dunque un dato in crescita del 3,5% rispetto al 2023. Il guaio principale è che mancano i medici, come testimoniato dal fatto che il massimale di 1500 assistiti viene superato dal 60,6% dei medici di base. Il numero medio di assistiti per ogni medico è pari a 1391, di poco al di sopra della media nazionale che si attesta a 1374. Ma mi fermo qui perché per conoscere meglio la realtà del diritto alla salute in sardegna abbiamo chiesto un commento a Daniela Falconi, presidente dell’anci Sardegna e sindaca di Fonni, che sempre in settimana ha inviato una lettera all’assessore Bartolazzi in cui ha chiesto l’attivazione di un piano straordinario per le aree interne.

A Cagliari ri-esplode il caso dei canoni balneari del Poetto. Secondo i dati dell’Assessorato regionale agli Enti Locali, riportati dall’Unione Sarda, le cifre pagate dai concessionari per occupare tratti di spiaggia tra i più pregiati della città sarebbero spesso irrisorie e spiccano per sproporzione. Un chiosco da 332 metri quadri paga 3.524 euro l’anno. Stessa cifra anche per una concessione da 1.000 metri quadri. Un lido da 1.800 metri quadri arriva a 5.732 euro, mentre il più grande stabilimento del litorale — 35mila metri quadri di estensione — versa appena 111.245 euro l’anno. La questione è che – come scrive Omar Congiu su Sardegna Notizie – dividendo quella cifra per i mesi dell’anno si arriva all’equivalente dell’affitto di un ristorante medio in centro città. Solo che non si tratta di un locale, ma di un’intera fetta di spiaggia. Il confronto con le altre regioni in territorio italiano rende il divario ancora più evidente: in Liguria un lido medio paga attorno ai 10mila euro a stagione, in Emilia-Romagna si arriva a 25mila, in Toscana e in Puglia sono previste imposte regionali aggiuntive che aumentano il gettito complessivo fino a oltre sette milioni di euro l’anno. In Sardegna, invece, molti operatori si fermano al canone minimo stabilito dal Ministero delle Infrastrutture: 3.444 euro. E questo indipendentemente dalla superficie occupata o dal giro d’affari. Il nodo resta politico e normativo: la direttiva europea Bolkestein impone gare pubbliche e trasparenza nella gestione dei beni demaniali, ma l’Italia continua a rinviarne l’applicazione. L’ultima proroga, fissata al 2027, è già nel mirino della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il rischio è che il Poetto diventi il simbolo di una rendita fuori controllo — e di un’occasione persa per rimettere ordine in uno dei settori più redditizi del turismo sardo.

Il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna ha detto no al maxi impianto fotovoltaico di Uta.
Con una sentenza pubblicata l’8 ottobre, il Tar ha confermato la decisione dei Ministeri dell’Ambiente e della Cultura di bloccare il progetto da oltre 96 megawatt previsto in località Serra Taccori. La società proponente, la romana Diomede srl, aveva chiesto di realizzare pannelli solari su più di 220 ettari di terreno agricolo, ma l’area è considerata ad alto valore archeologico: qui si trovano il sito preistorico di Su Niu de su Pilloni, diversi nuraghi e il villaggio di Mitza Padentina, tutti soggetti a vincoli culturali per legge. Lo stesso studio d’impatto ambientale aveva segnalato un “rischio archeologico alto”, ma la società aveva comunque presentato ricorso, poi respinto dal tribunale. Il Tar ha infatti accolto in pieno le motivazioni dei Ministeri, parlando della necessità di difendere il paesaggio archeologico come parte integrante dell’identità dell’isola. A sostenere le ragioni del blocco è intervenuta anche l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico, che da tempo denuncia quella che definisce una “speculazione energetica”, con progetti giudicati sovradimensionati e poco utili alla collettività. Una sentenza che rilancia il dibattito sul modello energetico della Sardegna: tra la necessità di accelerare sulla transizione verde e la tutela del patrimonio paesaggistico, culturale e sociale.

La Regione Sardegna investe sulla formazione internazionale dei giovani.

Su proposta dell’assessora alla Pubblica Istruzione Ilaria Portas, la Giunta regionale ha approvato uno stanziamento di 300mila euro per il 2025 per promuovere le esperienze di mobilità giovanile e gli scambi culturali con l’estero. L’obiettivo è far conoscere meglio a persone tra i 14 e i 35 anni le opportunità offerte dai programmi europei e valorizzarne il potenziale educativo e sociale. I fondi saranno destinati a otto associazioni sarde accreditate presso le istituzioni europee, che organizzeranno attività di orientamento, eventi e percorsi informativi rivolti sia ai giovani sardi che a quelli provenienti da altri Paesi. Le iniziative coinvolgeranno anche le scuole superiori e le consulte giovanili, per raggiungere un pubblico più ampio possibile. “Con questo intervento – ha spiegato l’assessora Portas – vogliamo favorire la conoscenza di queste opportunità, che esistono da anni ma che non tutti ancora conoscono. Per promuovere davvero questo tipo di esperienze dobbiamo spiegarle bene, e chi lavora nelle associazioni di scambi internazionali è nelle condizioni migliori per farlo: per orientare, informare in modo dettagliato e sensibilizzare ai valori dell’etica e della democrazia, coinvolgendo i giovani in veri processi di scambio culturale.”

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme:

Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con un approfondimento della nostra Marta Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna. Argomento di questo mese è il sogno, “bisu” in sardo. Quello che Marta Serra ci spiega è che i sogni nella cultura sarda non sono solo visioni notturne: rappresentano un legame profondo tra corpo, anima e spirito. Dai riti ancestrali di incubazione ai concetti di bisu eru (sogno lucido) e galatzoni (viaggio astrale), l’onirismo diventa radicamento, cura e ricerca di armonia con la Natura. L’approfondimento parte dal fatto che il rito che molti commentatori classici e studiosi di storia delle religioni del mondo contemporaneo credono che i sardi avessero in comune coi popoli del Nord Africa, è quello dell’incubazione. Un rito conosciuto nel mondo classico, greco prima e romano poi, e praticato con fini divinatori. Il consiglio che vi do è di leggere tutto l’articolo, ricco anche di terminologie sarde che dobbiamo dire non sono proprio note ai più, e che Marta Serra ci ha permesso di conoscere al meglio. Trovate tutto su www.sardegnachecambia.org

Difendere il diritto allo studio universale oggi significa anche opporsi allo “scolasticidio” in Palestina. Ed è per questo che il dissenso e le proteste degli ultimi anni si sono tradotte anche nella pressione verso le istituzioni e nell’impegno per la garanzia d’accesso al diritto allo studio, ovunque. Martedì la nostra Lisa Ferreli ci ha parlato a partire dalla notizia che vuole lo staziamento di 120mila euro da parte della Regione Sardegna per dei corridoi universitari per studenti palestinesi, di Gaza Students Beyond Borders. Si tratta di una delle realtà schierate anche in Sardegna al fianco di studenti e studentesse palestinesi, e il cuore del progetto che sposano ha un nome che è emblema di rivoluzione: “Fiori dai cannoni”. Promossa da Another Coffee Stories in collaborazione con Gaza Students Beyond Borders, l’iniziativa chiede al governo italiano di intervenire con urgenza a tutela del diritto allo studio e alla vita di studenti e studentesse di Gaza. Una richiesta che oggi anche nell’Isola ha iniziato a diventare realtà, non però senza difficoltà. Tra “doppi standard” e ostacoli legati alla distruzione sistemica di Gaza, l’attivista sarda Federica Calbini racconta il percorso che ha permesso l’apertura di un primo “corridoio universitario” diretto anche in Sardegna. Trovate tutto sempre su Sardegna Che Cambia

Mercoledì invece spazio alla nostra Sara Brughitta che ci ha parlato del film “Nella colonia penale”. Si tratta del nuovo film collettivo della casa di produzione cagliaritana Mommotty, sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Sardegna e dalla Sardegna Film Commission. Girato nelle colonie penali di Is Arenas, Isili, Mamone e Asinara, il film mette in discussione i confini tra pena e rieducazione, libertà e sorveglianza. dove la detenzione si svolge all’aperto, tra lavoro agricolo e isolamento. Un racconto a più voci che non giudica, ma osserva. E che lascia emergere una domanda più grande di tutte: cosa significa davvero essere liberi? La recensione che ne fa Sara Brughitta è anche un dialogo con i quattro registi che hanno dato vita al film, e spiega quindi non solo cosa ciò che si vede ma anche il perché dietro la scelta di soffermarsi su determinati elementi delle colonie penali. Anche questo lo trovate sul nostro sito mentre trovate qualche frame del film sul nostro profilo Instagram, sardegna che cambia

Giovedì invece abbiamo chiuso la nostra settimana di pubblicazioni parlandovi di come a Carloforte, le donne raccontano il mare e la memoria. Questo è infatti l’obiettivo di Giudicesse, la residenza artistica del Collettivo Giacinta che unisce ricerca visiva e narrazione partecipata, intrecciando le memorie individuali e collettive di una comunità – come quella carlofortina – segnata dal mare. Un lavoro che parla di ecologia, relazioni e autonomia, e che nasce dentro il progetto Giudicesse2030, per riflettere su sostenibilità, innovazione e giustizia sociale attraverso l’arte. Nell’ articolo che abbiamo pubblicato, il racconto del lavoro del Collettivo Giacinta – formato da Sara Basta, Miriam Goi e Maria Luisa Usai – che insieme a un gruppo di donne di Carloforte ha portato avanti un progetto che intreccia arte, comunità e tematiche di genere. Tra l’altro oggi, 10 ottobre, la terza edizione di Giudicesse si concluderà con una restituzione pubblica dalle ore 18 ai Baruffi, in piazza Repubblica a Carloforte.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Vi ho parlato poco fa del film Nelle colonie penali e inizio infatti col dirvi che Martedì 28 ottobre dalle ore 18.00 il film di Alberto Diana, Ferruccio Goia, Silvia Perra, Gaetano Crivaro verrà proiettato – con ingresso libero e gratuito –  Carbonia nella Grande miniera di Serbariu. Si tratta di uno degli appuntamenti regionali più attesi nel panorama culturale, “Cinema in Fabbrica… aspettando il Carbonia Film Festival”. L’occasione è doppia: partecipare agli eventi previsti ma anche vedere un film dal tema decisamente importante. Non perdetevelo!
  • Chi controlla le parole, controlla il mondo? L’ottava edizione di Bookolica riparte da questo interrogativo per tre giorni di libri, incontri, musica, teatro e laboratori che animeranno Scano di Montiferro il 17, 18 e 19 ottobre. Teatro di tutte le iniziative la splendida scalinata della chiesa di San Pietro Apostolo. Il festival propone una riflessione sulla manipolazione del linguaggio ispirata a 1984, il capolavoro di George Orwell che come pochi ha affrontato il rapporto tra parola e potere. Spiega Fulvio Accogli, direttore artistico: «Viviamo immersi nelle parole: ci informano, ci formano, a volte ci confondono, possono aprire, escludere, curare e ferire. Cosa succede, però, quando il linguaggio non descrive più la realtà, ma la riscrive? La nuova edizione del festival è un viaggio tra comunicazione e realtà, tra verità e propaganda, tra narrazione e manipolazione, con l’obiettivo di costruire insieme strumenti critici e poetici per riscrivere il nostro rapporto con le parole». Un festival anche questo decisamente importante viste le cronache di questi ultimi anni, che vi consigliamo di seguire
  • Un desiderio, un impasto, un gesto che unisce. Al MAN di Nuoro, fino al 2 novembre, la mostra Ilaria Turba. I pani del desiderio conclude un viaggio lungo e partecipato tra territori, comunità e sogni condivisi. Partito dai quartieri di Marsiglia e approdato in Sardegna — terra dove il pane è rito e memoria — il progetto intreccia arte e vita attraverso oltre cento pani-scultura, nati dai desideri di chi ha preso parte ai laboratori dell’artista. Nelle sale del museo, questi pani diventano simboli di un’esperienza collettiva, capaci di trasformare il gesto quotidiano in atto poetico e sociale. Scrive Ilaria Turba: «Le forme che spariscono rimangono nel ricordo, nelle tracce, nei racconti che ancora si possono tramandare». I pani del desiderio è così un invito a ritrovare la forza dell’incontro e della condivisione, a impastare insieme materia, memoria e futuro. Avete ancora tempo per visitarla, non perdetevela

Segnala una notizia

Segnalaci una notizia interessante per Io non mi rassegno.
Valuteremo il suo inserimento all'interno di un prossimo episodio.

Commenta l'articolo

Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi

Registrati

Sei già registrato?

Accedi

Ultime news

Associazione OIA'Daniela BartoliniFrancesco BevilacquaLodovico BevilacquaFilippo BozottiSara BrughittaCinzia CatalfamoPaolo CigniniFabrizio CorgnatiSalvina Elisa CutuliValentina D'AmoraEleonora D'OrazioAndrea Degl'InnocentiLisa FerreliFilòAngela GiannandreaChiara GrassoIndipEzio MaistoSelena MeliFulvio MesolellaPaolo PiacentiniSusanna PiccinElena RasiaAlessia RotoloEmanuela SabidussiMarta SerraDaniel TarozziValentina TibaldiBenedetta TorselloLaura TussiRoberto ViettiLaura Zunica

Italia che Cambia

L’informazione ecologica dal 2004

Italia che Cambia è il giornale web che racconta di ambiente, transizione energetica e innovazione sociale in Italia. Raccontiamo storie che ispirano e spieghiamo i problemi con approccio costruttivo. Offriamo strumenti concreti per chiunque voglia essere parte attiva di questa trasformazione. È il punto di riferimento per chi cerca esempi di sostenibilità, etica imprenditoriale e iniziative civiche che dimostrano che un altro mondo non solo è possibile, ma è già in costruzione.

Abbonati Registrati
Associazione OIA'Daniela BartoliniFrancesco BevilacquaLodovico BevilacquaFilippo BozottiSara BrughittaCinzia CatalfamoPaolo CigniniFabrizio CorgnatiSalvina Elisa CutuliValentina D'AmoraEleonora D'OrazioAndrea Degl'InnocentiLisa FerreliFilòAngela GiannandreaChiara GrassoIndipEzio MaistoSelena MeliFulvio MesolellaPaolo PiacentiniSusanna PiccinElena RasiaAlessia RotoloEmanuela SabidussiMarta SerraDaniel TarozziValentina TibaldiBenedetta TorselloLaura TussiRoberto ViettiLaura Zunica