RWM, la Regione si sfila dalla decisione e la partita passa allo Stato – INMR Sardegna #104
La questione RWM con l’avvocata Giulia Lai e Rosalba Meloni di Stop RWM. La legge sarda sulle aree idonee “bocciata” dalla Corte Costituzionale, e le novità sull’allevamento intensivo di Caniga – con l’attivista Marco Pistidda – e il Parco naturale regionale di Molentargius Saline.
Fonti
#rwm
La Regione non deciderà sull’ampliamento della Rwm, verso commissariamento
#areeidonee
Legge sulle aree idonee bocciata, la Regione: «La Sardegna non è uno spazio vuoto da occupare»
Impianti di energie rinnovabili, la Corte Costituzionale boccia la legge sarda sulle aree idonee: cosa significa
#allevamentointensivo
Stop del Comune all’allevamento intensivo di suini a Caniga
Maiali a Caniga, l’azienda rilancia: «Non chiudiamo»
#molentargius
Molentargius, svolta storica: dopo 25 anni la Regione approva il Piano del Parco
#SCC
Se la logica abilista sulla disabilità resta, definirci “modello” non basta. Intervista all’attivista Silvia Ciccu
Sardegna, usi civici a rischio: il GrIG denuncia un nuovo Editto delle Chiudende proposto dal Consiglio regionale
Alessandra Guigoni: “La cultura gastronomica sarda oggi non sta molto bene, ma c’è sempre più attenzione”
A Putifigari il mega impianto fotovoltaico non s’ha da fare
Trascrizione della puntata:
La Regione non deciderà sull’ampliamento della Rwm e si avvia verso il commissariamento. Il 16 dicembre infatti sono scaduti i termini imposti dal Tar alla Regione Sardegna per deliberare in merito all’autorizzazione ex post di valutazione di impatto ambientale sull’ampliamento della fabbrica di armi Rwm di Domusnovas. Ma la Regione non lo si pronuncerà, la presidente Alessandra Todde – leggo da Ansa – ha infatti deciso che non porterà in Giunta la delibera. All’istruttoria avviata dagli uffici degli assessorati competenti mancherebbero ancora le valutazioni che riguardano in particolare il dissesto idrogeologico e quelle in ambito sanitario; dunque, non si può procedere a una pronuncia definitiva. Proprio il voto dell’esecutivo era preannunciato complicato, con Avs e Sinistra italiana e Sinistra Futura contrari. Ed è sul punto politico che reagiscono i 5 stelle: “Non accettiamo lezioni di pacifismo da nessuno”, filtra – come riporta sempre Ansa – dai vertici del Movimento in Sardegna. Le conseguenze della mancata decisione saranno quelle della nomina di un commissario per chiudere la procedura e dare la risposta all’azienda. In merito abbiamo chiesto ai movimenti da tempo schierati contro l’ampliamento e in generale contro la produzione bellica nell’Isola un commento a questa notizia. Ne abbiamo parlato con Rosalba Meloni che fa parte di Stop Rwm, del Comitato sardo di solidarietà con la palestina e del Cagliari social Forum ma prima di lasciare la parola a Meloni, abbiamo chiesto anche all’avvocata Giulia Lai di spiegarci la questione commissariamento, che è diventata una questione appunto perché tra le motivazioni che continuano ad arrivare anche dagli stessi partiti di maggioranza, c’è il fatto che anche un parere negativo sull’ampliamento avrebbe comportato la nomina di un commissario. All’avvocata Giulia Lai abbiamo chiesto che cosa la sentenza 910/2025 del TAR SARDEGNA pubblicata 17.10.2025, ha stabilito.
Ulteriore notizia della settimana è il fatto che la Corte Costituzionale ha bocciato la legge sarda sulle aree idonee. Leggo da un articolo della giornalista Marzia Piga su CagliariToday che trovate come sempre nel nostro sito tra le fonti. Quello che è successo è che la Corte costituzionale ha messo un punto fermo sulla pianificazione delle fonti energetiche rinnovabili in Sardegna bocciando, la legge regionale 20 del 2024 e ridisegnando quindi i confini dei poteri della Regione in materia di aree idonee e non idonee agli impianti da energie rinnovabili. Il principio cardine affermato dalla Corte come spiega Piga è netto: la classificazione di un’area come “non idonea” non può trasformarsi in un divieto automatico di installazione degli impianti. Un simile meccanismo, spiegano i giudici, finirebbe per aggirare la disciplina statale che prevede procedure autorizzative semplificate per favorire la diffusione delle energie rinnovabili. Ma non solo. La Corte ha poi bocciato la norma regionale che rendeva inefficaci le autorizzazioni rilasciate per impianti ricadenti in aree poi classificate come non idonee. La questione secondo la Consulta è che questo andrebbe a travolgere autorizzazioni ottenute al termine di procedimenti complessi e costosi, senza adeguata motivazione tecnica o scientifica. La Corte ha inoltre annullato l’articolo che consentiva gli interventi di ammodernamento e potenziamento degli impianti esistenti solo a condizione di non aumentare superfici occupate o, per l’eolico, l’altezza delle strutture. Questo perché, la Regione non può introdurre criteri diversi da quelli fissati dal legislatore statale, soprattutto quando in contrasto con il principio della massima diffusione delle fonti rinnovabili. Anche per quanto riguarda l’off shore si è stabilito che la pianificazione degli impianti marini spetta allo Stato attraverso i piani di gestione dello spazio marittimo. Gli assessori regionali degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Francesco Spanedda, e dell’Industria, Emanuele Cani, hanno dichiarato che – e qua mi sposto su La Nuova Sardegna – «La Sardegna non può essere considerata uno spazio vuoto da occupare ma un territorio complesso, ricco di valori ambientali, culturali e identitari che devono essere tutelati anche mentre si accelera la transizione energetica». Una sentenza che, insomma, ridisegna i rapporti tra Stato e Regione e riapre una partita tutt’altro che chiusa su chi decide davvero come, dove e a che prezzo fare la transizione energetica. Ci torneremo, sicuramente.
Il comune di Sassari ha annullato in autotutela le due dichiarazioni uniche autocertificative presentate da due differenti soggetti economici intenzionati ad avviare un allevamento di maiali a Maccia d’Agliastru, nelle campagne di Caniga, nell’agro di Sassari densamente abitato. Un tema di cui anche noi abbiamo parlato qualche settimana fa, mettiamo anche il nostro approfondimento tra le fonti, e che ora parrebbe essersi concluso con il diniego del Comune di Sassari. La questione però non è chiusa, per il comune sarebbero troppe le zone grigie su emissioni, distanze dalle abitazioni e gestione dell’impianto, ma lo stop imposto non preoccupa il titolare Antonio Moro, imprenditore originario di Laerru ma da tempo stabilito a Sassari, che a La Nuova Sardegna ha dichiarato quanto segue: «Cosa succederà? Noi non chiudiamo, questo è sicuro. È una pratica a zero giorni, abbiamo tutte le autorizzazioni da parte degli altri enti. L’azienda continuerà a lavorare». In merito abbiamo chiesto a Marco Pistidda attivista parte dei vari comitati contrari a Sassari all’allevamento intensivo, un commento.
Un’altra notizia della settimana riguarda il Parco naturale regionale di Molentargius Saline. La Giunta regionale ha dato il via libera al Piano del Parco, il primo vero strumento organico di pianificazione e gestione dall’istituzione dell’area protetta, avvenuta oltre venticinque anni fa. Un passaggio importante per un contesto ambientale unico: un’oasi di biodiversità di circa 1.600 ettari incastonata nel cuore dell’area metropolitana di Cagliari, tra Cagliari, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Selargius, a pochi passi dal Poetto. Il Piano introduce un quadro di regole certe per la tutela degli habitat e delle specie protette, a partire dai fenicotteri rosa, ma anche per la gestione del sistema idrogeologico, dei suoli e del patrimonio storico delle antiche saline. Centrale sarà il ruolo dell’Ente Parco di Molentargius, chiamato a coordinare gli interventi insieme alle amministrazioni comunali coinvolte. Il cuore del Piano è la nuova zonizzazione del territorio, che distingue le aree di massima tutela, i corridoi ecologici e le zone di fruizione, regolamentando gli accessi e puntando su ricerca scientifica, educazione ambientale e forme di sviluppo sostenibile.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme:
Lunedì abbiamo inaugurato la nostra settimana di pubblicazione parlando di disabilità. Si tratta di un tema che nell’Isola assume dei connotati differenti rispetto a quanto accade in territorio italiano. Quando qui si parla di disabilità e piani personalizzati, l’Isola si conferma infatti “Modello Sardegna” rispetto al panorama italiano, un’etichetta che parla di numeri record negli investimenti e di un sistema che, sulla carta, è garanzia di autodeterminazione e vita indipendente. Quello che però ci siamo chiesti è, andando oltre le etichette, cosa accade davvero nella quotidianità delle persone con disabilità sarde? Anche perché come sappiamo bene il pregiudizio abilista, quello che riguarda quindi la disabilità, è decisamente presente nella nostra società di conseguenza (ulteriore domanda che sorge spontanea) siamo davvero modello o siamo – per farla breve – il meno peggio? Tra risorse che non bastano, stigma radicati e ostacoli ancora troppo presenti, la distanza tra modello e realtà emerge anche nelle parole di Silvia Ciccu, artista e attivista anti-abilista. Nell’intervista a cura della nostra Lisa Ferreli emerge il racconto di ciò che funziona, ciò che manca e ciò che deve necessariamente cambiare. Da leggere, lo trovate come sempre su www.sardegnachecambia.org
Martedì invece spazio al Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus (il GrIG). L’associazione ecologista promuove infatti una petizione dove invita cittadini e cittadine a firmare per difendere le terre collettive in Sardegna. Gli appetiti sulle terre collettive sarde, equivalenti a circa 303.676 ettari di terre a uso civico, secondo l’associazione infatti non si placano. Recentemente, il Consiglio regionale avrebbe approvato una risoluzione per incaricare la Commissione paritetica Stato-Regione di elaborare una norma di attuazione dello Statuto in materia di usi civici, un’azione che per il GrIG mira a ridefinire la gestione dei terreni a uso civico, ignorando decenni di accertamenti e aprendo la strada all’appropriazione di terre collettive – spesso già occupate illegalmente da complessi turistici, centrali eoliche o discariche. La questione riguarda non solo la tutela dei terreni, ma anche il rispetto delle norme e dei diritti di chi da generazioni li custodisce e li utilizza, senza considerare il valore storico, ambientale e sociale di questi territori. Un articolo anche questo da leggere, lo trovate sempre su Sardegna Che Cambia con alla fine anche il link diretto alla petizione
Ogni comunità sarda possiede un cibo che ne definisce l’identità più profonda. Eppure, questa preziosa tradizione culinaria sta attraversando una fase di rapida e spesso inconsapevole trasformazione. Ne abbiamo parlato mercoledì’ con Alessandra Guigoni, antropologa, giornalista e autrice dell’Enciclopedia gastronomica della Sardegna, un libro monumentale sulla nostra tradizione culinaria. Per Guigoni, intervistata dalla nostra Sara Brughitta, la situazione è aggravata da fattori esterni come il cambiamento climatico e l’influenza pervasiva dei social media, che complicano ulteriormente il nostro rapporto con ciò che mangiamo. Di fronte a questa confusione, allora come si può fare per sviluppare maggiore consapevolezza? Alessandra Guigoni non è negativa: «Le persone oggi leggono di più le etichette e sprecano meno, e vedo più attenzione ai prodotti locali e più piatti vegetariani». Si parla di cambiamento climatico, di capitalismo ma anche di un’attenzione sempre differente a ciò che si porta a tavola. Anche questa, un’intervista da leggere
Giovedì siamo tornati grazie alla nostra Sara Corona Demurtas sulla questione Putifigari perché c’è una novità, ovvero il fatto che il Ministero per l’Ambiente (MASE) ha annullato la Valutazione di Impatto Ambientale per l’ impianto fotovoltaico a Putifigari, inizialmente approvata. Quello che era successo era infatti che il MASE aveva dato esito positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto di un mega-impianto fotovoltaico dentro l’area di buffer di un sito Patrimonio dell’Umanità, ignorando il parere negativo della Soprintendenza e i gli obblighi verso l’UNESCO. Questa decisione è stata ribaltata però come dicevamo, perché il parere tecnico della Soprintendenza speciale per il PNRR è stato dichiarato illegittimo a causa di criteri errati che compromettevano la tutela di beni archeologici, in particolare la tomba di S’Incantu. Questo successo è attribuito alle mobilitazioni locali e all’intervento dell’UNESCO, ma l’archeologa Giuseppa Tanda – con cui ha dialogato Sara Corona Demurtas – avverte: la situazione resta critica, con altri siti minacciati da progetti simili, sottolineando la necessità di vigilanza continua per la tutela del patrimonio culturale. In merito trovate un piccolo video sui nostri social e come sempre, l’approfondimento su www.sardegnachecambia.org
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola, vediamoli insieme:
- Forme di Craft è la rassegna dedicata all’artigianato nel tempo presente che prende il via oggi venerdì 19 dicembre 2025, a partire dalle ore 16, nello Spazio Craft di Sa Manifattura a Cagliari. La rassegna è promossa da Craft – il laboratorio aperto dei saperi artigianali della Sardegna, progetto di Sardegna Ricerche, e si articola come una rassegna di incontri tematici che accompagneranno il pubblico nel corso del 2026, con focus dedicati ai diversi settori dell’artigianato sardo: dall’intreccio ai metalli passando per il tessile, la ceramica, il legno, l’oreficeria. Quello di oggi sarà un incontro inaugurale che sarà dedicato alla presentazione della rassegna e del progetto Craft. Una rassegna decisamente interessante, trovate tutte le info sul sito di sardegna ricerche
- Il 21 dicembre invece a Siliqua nella libreria la Giraffa della nostra Michela Calledda, ci sarà il Natale in Piazzetta! Come dice Michela, letto così sembra un film dei Vanzina ma è una serata di cose belle. Enrico Putzolu leggerà is contixeddus de paschixedda, Raimonda Mercurio e Stefano Farris di Antas Teatro metteranno in scena Rendez-vous comique, uno spettacolo muto di inciampi e risate e infine The Sound of Cixerri, noto Valter Mascia, suonerà la sua musica morbida mentre noi ci riscaldiamo con castagne e vin brûlé. Un momento che sappiamo già di non essere a torto nel definirlo adorabile. Poi l’occasione può essere anche quella di visitare la meravigliosa libreria la giraffa, quindi doppia opportunità! Ve lo consiglio: il 21 dicembre in Piazza Martiri a Siliqua dalle 16:30
- Da oggi poi fino a domenica 21 dicembre ci sarà la coda finale del Festival Pedras et Sonus – Le parole incontrano la musica. Tra gli appuntamenti, sabato 20 dicembre, nel pomeriggio il festival tornerà a Sini, dove il canto dei Tenore Santa Maria Otzana di Ottana porterà la sua voce alle 18 nella chiesa di Santa Chiara, in una doppia esibizione che unisce tradizione vocale e cura delle comunità. Interessanti anche gli appuntamenti di domenica: nel pomeriggio ad esempio, il festival si dividerà tra Baressa e Villa Verde. Baressa accoglierà alle 15.30 Giacomo Pisano con L’onda nera – 40 anni di (contro)cultura dark (Milieu, 2022), seguito alle 16 dal reading con Francesca Mulas. Contemporaneamente, Villa Verde ospiterà il reading-laboratorio di Flavio Soriga, che presenterà Signor Salsiccia – Una storia di ricci, nonni e cambiamento climatico (Bompiani, 2024), un racconto per ragazze e ragazzi che intreccia immaginazione e riflessione ambientale. Una serie di appuntamenti tutti molti interessanti: trovate maggiori info nelle pagine social di Pedras et Sonus
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