10 Ago 2016

Casentino: la valle degli Etruschi

Scritto da: Daniela Bartolini

Da agosto a settembre un calendario di iniziative gratuite che unisce tutta la vallata per le celebrazioni etrusche promosse dalla Regione Toscana.

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Il 27 Agosto ricorre l’anniversario della Bolla Papale con la quale Papa Pio V attribuì nel 1569 al Duca di Firenze Cosimo I il titolo di Granduca di Toscana, titolo che estendeva il governo dei Signori di Firenze al territorio che fu degli etruschi, delineando di fatto l’attuale configurazione regionale.
In concomitanza con questa ricorrenza il Casentino, con capofila il comune di Bibbiena, propone una serie di iniziative congiunte in tutta la valle nell’ambito di quelle che la Regione Toscana ha denominato “celebrazioni etrusche” per le quali la regione ha deciso di destinare una compartecipazione finanziaria a sostegno di iniziative culturali rivolte a celebrare la civiltà etrusca realizzate da Enti Locali e Musei Civici appartenenti alla rete degli enti locali, in aree rappresentative della civiltà, della cultura e del patrimonio etrusco della Toscana.

Nelle celebrazioni saranno coinvolti i principali siti, associazioni e musei di riferimento archeologico in Casentino.

Centrale in questo il ruolo del Museo Archeologico del Casentino “Piero Albertoni” di Bibbiena, che ospita le statuette rinvenute nel santuario etrusco del Lago degli Idoli sul monte Falterona. Il Museo ha inoltre recentemente rinnovato il proprio sito e si è dotato di audio guide attraverso le quali turisti e visitatori possono fare una
visita approfondita delle sale del museo in tutta autonomia. Altra importante novità che riguarda il Museo Archeologico è l’integrazione con il biglietto del Castello di Poppi, il cui possesso permetterà l’entrata con riduzione al Museo Archeologico, e l’accordo con il Museo dell’Arte della Lana di Stia: presentando in uno dei due musei il biglietto dell’altro, il visitatore avrà anche in questo caso diritto ad un’entrata a prezzo scontato. Ulteriore segno di una rete territoriale sempre più fattiva.
Dal museo di Bibbiena prenderà il via, domenica 21 agosto alle 17, il calendario delle iniziative con il concerto di musiche etrusche realizzato da Synaulia, gruppo di lavoro specializzato nella ricerca archeologico-musicale. L’evento è organizzato in collaborazione col Gruppo Archeologico Casentinese, attivo da oltre quarant’anni nella ricerca e nella valorizzazione del patrimonio archeologico locale.

Il 27 agosto le celebrazioni si spostano nell’area archeologica di Masseto, a Pratovecchio Stia, dove a partire dalle 16,30 si terrà una visita guidata straordinaria al sito che accoglie i resti di un insediamento e di una tomba a camera etruschi. Sarà possibile raggiungere Masseto attraverso la via di Ama, accompagnati da una guida ambientale. Una camminata eco-turistica di circa 5 km con partenza dalla sede del Parco Nazionale in piazza Landino (la partecipazione alla camminata è su prenotazione).

Altro sito di interesse coinvolto nel progetto è l’area archeologica etrusca di Pieve a Socana, nel comune di Castel Focognano, sito recentemente sottoposto a restauro che contiene i resto di un’ara sacrificale e di un tempio etrusco dedicato a Tinia e Menerva. Qui il 3 di settembre sarà possibile raggiungere il sito attraverso un’altra camminata eco-turistica di circa 7 km che partirà dal Museo Archeologico di Bibbiena per raggiungere Pieve a Socana attraverso il nuovo percorso ciclopedonale dell’Arno, accompagnati da una guida ambientale.

Il calendario si chiuderà al Centro di Documentazione Archeologica di Subbiano il 4 settembre con un laboratorio dedicato ai bambini curato dal Gruppo Archeologico Giano. Sarà la storia di “Ardente Mago d’Oriente”, ad avvicinare in modo divertente i bambini alla storia.
Nel Centro di Documentazione, ospitato all’interno della ex cantina dell’Opera Pia Boschi, nel centro storico di Subbiano, sono presenti tra l’altro le ricostruzioni di due tombe, di cui una, presumibilmente riferita ad un giovane soldato e risalente al I sec D.C., ha restituito, tra i diversi materiali recuperati, anche una fibula a dragone, oggetto risalente alla fase orientalizzante etrusca (VII A.C.) da cui prende spunto la storia immaginaria di Ardente.

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