22 Ott 2021

Vinokilo, il mercato circolare di abiti usati venduti al chilo

Scritto da: Lorena Di Maria

Vinokilo è un festival che si sta facendo conoscere in sempre più città italiane ed europee per promuovere l'economia circolare e la sostenibilità a partire dai vestiti che indossiamo tutti i giorni. Con il suo mercato di abiti usati, ritorna a Torino dal 21 al 24 ottobre in un evento aperto a tutta la cittadinanza, tra musica, laboratori, talk e momenti di incontro.

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Torino - Un’idea per trasformare la moda etica in un’esperienza a cui tutti possono prendere parte, diventandone i protagonisti: Vinokilo è un mercato temporaneo di abiti usati, nonché un’iniziativa di carattere sociale che vuole contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’industria dell’abbigliamento che, come ben sappiamo, è una delle più inquinanti al mondo. Il progetto è nato in Germania nel 2016 dall’idea del giovane imprenditore Robin Balser e in poco tempo si è fatto conoscere in tutta Europa sbarcando da qualche anno e con successo anche in Italia.

Vinokilo

Vinokilo nasce come “pop up shop”, ovvero un evento che dura qualche giorno e durante il quale si possono trovare pezzi unici di abbigliamento, tra modelli vintage e diverse tipologie di abiti usati come giacche, cappotti, jeans e camicie: al centro del progetto vi è la capacità di recuperare vecchi indumenti ormai inutilizzati che vengono salvati e che diventano parte di un processo di rigenerazione.

L’obiettivo è inserirli nuovamente nel ciclo di vendita e di consumo in occasione dei particolari eventi temporanei che coordina Vinokilo e che vengono organizzati in diverse città europee, proprio come nel caso di Torino. Allo stesso tempo, i capi vengono venduti anche online sulla piattaforma dedicata.

La visione del progetto e del suo fondatore Robin Balser è infatti la capacità di superare la concezione “lineare” a favore di un processo circolare che vede allungare il ciclo di vita dei capi di abbigliamento, rendendoli allo stesso tempo accessibili a tutti.

Vinokilo4

Dal 21 al 24 ottobre Torino ospiterà l’evento presso il Bunker, spazio gestito dall’associazione culturale Variante Bunker. Durante i quattro giorni, il mercato vuole diventare per tutti un momento partecipato che stimola le persone a donare i propri capi inutilizzati e ad acquistarne di “nuovi”.

Come funziona esattamente? Ciò che caratterizza l’iniziativa è racchiuso in poche semplici istruzioni: durante i giorni dell’evento chiunque potrà portare i propri abiti usati che verranno valutati in base alla quantità donata, ovvero al chilo, e riceverà uno sconto sui nuovi acquisti fino a un massimo del 30%. Il costo degli abiti potrà variare a seconda della qualità e della quantità degli articoli e si aggirerà intorno ai 35-45 euro al chilogrammo.

Per partecipare ci sono poi altre piccole “regole” da rispettare, come il fatto che gli abiti dovranno essere in buono stato e non saranno accettati marchi del fast fashion, nonché quel settore dell’abbigliamento che coinvolge le grandi catene che realizzano abiti di bassa qualità e a prezzi ridotti. Catene che, in virtù del basso costo, finiscono per calpestare i diritti di chi lavora nelle fabbriche dell’abbigliamento, spesso localizzate nei paesi in via di sviluppo.

Vinokilo2

L’evento che si svolgerà in questi giorni a Torino non è pensato solo per portare nuove soluzioni improntate alla moda etica ma anche per essere un’occasione di socializzazione in uno spazio rigenerato della città. Non mancheranno infatti attività per grandi e piccoli come musica, laboratori, talk e sarà presente anche una sezione di design e di artigianato.

A oggi Vinokilo è diventato uno dei più grandi e conosciuti eventi di vendita di abiti al chilo in Europa e Robin Balser è stato inserito da Forbes nella classifica degli under 30 impegnati in progetti di rilievo sociale per aver messo a sistema un modello di circolarità ambientalmente responsabile e capace di rispondere all’urgenza dei nostri tempi. Ad oggi il progetto coinvolge circa 17 stati e è riuscito a ottenere notevoli risultati in fatto di riduzione degli impatti nell’ambito della moda, contribuendo a riciclare circa 240.000 chili di vestiti. 

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