6 Dic 2021

Una comunità solidale che ridà speranza attraverso le buone pratiche. Utopia? Sì!

Scritto da: Brunella Bonetti

Una comunità ampia, ramificata, eterogenea ma accomunata da un comune denominatore: assicurare a soggetti fragili la protezione e il sostegno necessari a immaginare un futuro sereno. Vi portiamo a visitare Utopia 2000, una cooperativa sociale che – a dispetto del nome – da anni porta avanti progetti virtuosi e concreti.

Salva nei preferiti

Perugia, Umbria - Come nasce un’utopia? Prende origine da “u-topos”, il non luogo, e designa sogni e progetti difficili da realizzare… ma non per tutti! Nel 1999, alle soglie del XX secolo – da cui trae il nome Utopia 2000 – a Sezze (LT) viene fondata una Società Cooperativa Sociale ispirata da un’esperienza di lavoro integrato e dall’esigenza di creare nuove forme di occupazione sul territorio. Sono tanti i modi e le ragioni per cui nascono le utopie: questo è quello di Utopia 2000.

“Le basi della Cooperativa si poggiano sulla necessità e sull’urgenza di dare risposte concrete e tempestive alle situazioni di difficoltà, trasmettendo al contempo un chiaro messaggio educativo” si legge nella Carta dei Servizi di Utopia 2000.

utopia 2000

«Negli anni abbiamo ampliato e differenziato le nostre attività in funzione del contesto e delle principali esigenze socio-culturali», mi spiega Massimiliano Porcelli, presidente della cooperativa. «Le attuali aree di intervento hanno come principali destinatari i minori e i nuclei di mamme con bambino in situazioni di difficoltà, ma gestiamo anche asili nido, un agriturismo, servizi integrativi per famiglie, strutture semi-residenziali, attività per il reinserimento socio-lavorativo, un centro anziani e tanto altro».

Ma andiamo per ordine, per non correre il rischio di perderci tra i molteplici progetti di questa meravigliosa e realistica Utopia. La Cooperativa infatti ha la capacità e la struttura per fornire numerosi servizi, dalla tutela e il reinserimento in società delle categorie svantaggiate, alla cura degli animali, l’accoglienza turistica, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente.

«Attualmente i servizi attivi sono quattro», mi spiega Ylenia Fiorentini, coordinatrice delle Comunità. «Una comunità genitore con bambino chiamata Nemo e Dori e ubicata a Galdo Catteneo (PG), dove vengono accolti nuclei di mamme con bambino reduci da situazioni difficili di marginalità e violenza».

utopia 2000 4

Poi ci sono l’asilo nido il Bruco Verde a Cori (LT); il Gruppo-Appartamento per minori Zavor a Rocca Gorga (LT), dove vengono accolti minori provenienti da un forte disagio socio-culturale; la casa alloggio per anziani e una comunità per donne in difficoltà, la Mongolfiera, a Ventotene (LT). «Il nome di quest’ultima deriva da una festa tradizionale in cui la mongolfiera porta i sogni alla Santa Candida patrono dell’isola», mi spiega la dottoressa Irene Zara, responsabile dei servizi.

Legata alla Cooperativa c’è anche la polisportiva Pacifici e De Magistris. Il quadro si competa nel 2015 con la creazione dell’agriturismo sociale Le Grazie nei pressi di Bevagna (PG): “Al fine di fornire opportunità professionali agli ospiti della casa famiglia ci è apparsa evidente l’esigenza di creare un ponte, una continuità tra i progetti educativi che interessano lo spazio specifico della comunità, e la possibilità per le loro ospiti di cimentarsi in un vero e proprio percorso di formazione e lavoro”, si legge nella carta dei servizi.

Con la nascita dell’agriturismo si riescono a integrare percorsi di integrazione sociale e culturale e progetti di reinserimento lavorativo che richiedono competenze specifiche, con progetti di agricoltura sociale e di turismo sostenibile.

Inoltre, è alle Grazie che ha sede l’ufficio amministrativo della Cooperativa. Il reinserimento socio-lavorativo di alcune delle donne ospitate nella comunità avviene soprattutto nell’agriturismo sociale, tra ettari di uliveto, un orto biologico, decine di polli, galline, tacchini, cani, gatti e conigli e turisti incantati dalla meraviglia del luogo e dalla qualità dell’accoglienza: «La riabilitazione in società passa attraverso la dignità. E noi cerchiamo di reinserire le donne nel mondo del lavoro offrendo loro uno stipendio e soprattutto uno spazio di libertà e autonomia», mi spiega Massimiliano.

utopia 2000 6

«La nostra idea acquisisce valore proprio perché prevede il coinvolgimento attivo della nostra utenza seguita dall’equipe educativa che, in relazione con i servizi invianti, valuta chi può essere inserito in certi progetti tenendo in considerazione le caratteristiche individuali di ognuno individuando le specifiche funzioni che a ciascuno si addicono».

In questa Utopia molto concreta ogni singolo operatore, utente, membro attivo o semplice conoscitore della cooperativa porta acqua a un mulino che alimenta un progetto più grande fatto di reinserimento socio-professionale, agricoltura sociale, turismo sostenibile, educazione e tutela ambientale, ma anche e soprattutto di una comunità in cui ogni membro si sostiene a vicenda e contribuisce a realizzare il sogno in continua espansione di Utopia 2000.

Ci sono vite da romanzo e romanzi che si trasformano in vita; ci sono sogni che si trasformano in realtà e realtà che assumono il contorno dei sogni e l’avventura di Massimiliano Porcelli e di tutto il gruppo della cooperativa Utopia 2000 lo dimostrano!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
A Caltanissetta arriva Custodi del bello: le persone fragili si prendono cura della bellezza
A Caltanissetta arriva Custodi del bello: le persone fragili si prendono cura della bellezza

La storia di Tania, che combatte la sclerosi grazie alla solidarietà della famiglia che l’ha accolta
La storia di Tania, che combatte la sclerosi grazie alla solidarietà della famiglia che l’ha accolta

Sant’Anastasia, la squadra di calcio femminile che aiuta a combattere le disparità di genere
Sant’Anastasia, la squadra di calcio femminile che aiuta a combattere le disparità di genere

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Piscinas, l’arsenico in mare – INMR Sardegna #24

|

Il borgo di Castel del Monte rinasce grazie alla cooperativa di comunità

|

Silvia Mecca: “Superare il lutto e la paura della morte ci permette di tornare a vivere”

|

Anche Roma sostiene il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

|

La gestione dei rifiuti in Sicilia, tra esperienze virtuose e assenza di governance

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

string(9) "nazionale"