10 Ott 2022

Apre Cucina Popolare Genovese, la mensa costruita dal basso che distribuisce sorrisi e piatti caldi

Scritto da: Valentina D'Amora

Dall’idea di due amici di lunga data nasce una mensa progettata dal basso che da fine settembre distribuisce gratuitamente pasti caldi a persone in difficoltà del territorio della Valbisagno. Si chiama Cucina Popolare Genovese e noi ci siamo stati, abbiamo pranzato con loro e li abbiamo conosciuti più da vicino.

Salva nei preferiti

Genova - Sono da poco passate le 11 e dal fondo di un palazzo di una traversa di via Bobbio si sente un intenso lavorio di pentolame e stoviglie proveniente da una cucina. Mi avvicino e arrivano profumi diversi e mescolati tra loro che sanno di buono. Sto andando a curiosare nella Cucina Popolare Genovese: faccio capolino e mi vengono incontro Max e altri volontari, che mi accompagnano a esplorare gli spazi che hanno ristrutturato. Nel frattempo iniziano ad arrivare le prime persone che pranzeranno qui: fanno parte di un elenco fornito dalla Circoscrizione Val Bisagno, che li ha individuati come ideali fruitori della nuova mensa.

«Lo scopo di questo progetto non è solo riempire le pance, ma è soprattutto porre le basi per una socializzazione serena tra i volontari e le persone in difficoltà che vivono in questo territorio», mi spiega l’ideatore, Aldo Milfa. Ed è proprio l’atmosfera di convivialità che si respira nel salone a rendere ancora più piacevole il pasto: «Mangiare in compagnia fa bene all’umore», dice sorridendo una volontaria mentre porta in tavola diversi piatti di spaghetti aglio, olio e peperoncino.

CUCINA
Uno scatto in cucina

Carla e Luigi sono stati i miei vicini a tavola: si parla delle proprie storie, del quotidiano, dei propri animali domestici, delle proprie posizioni su questioni di attualità. Perché è proprio vero, pranzare da soli non è la stessa cosa. In questa prima fase di avvio del progetto, la cucina è aperta il martedì e il giovedì a pranzo, ma l’intenzione è quella di poter fare gradualmente esperienza e inserire nuovi volontari. «Spero, nell’arco di qualche settimana, di riuscire ad aprire la Cucina Popolare anche il lunedì, mercoledì e il venerdì in modo da coprire tutta la settimana», sottolinea Aldo.

LA NASCITA DEL PROGETTO

Nella testa di Aldo Milfa frullava già da tempo l’idea di istituire una cucina solidale che garantisse calore e dignità a chi mangia pane e solitudine. Così, chiacchierando con un amico da sempre impegnato nel sociale, Marco Furnò, il progetto di Aldo raggiunge la terraferma. «In lui ho trovato da subito un valido collaboratore», racconta. «Abbiamo poi avviato contatti con i responsabili di alcune associazioni che si occupano di terzo settore e di volontariato per chiedere loro consigli e indicazioni». E pian piano il lavoro di rete ha portato i suoi frutti.

Non vogliamo solo riempire le pance, ma soprattutto regalare due ore di convivialità

L’inaugurazione, avvenuta il 27 settembre scorso, è stata un momento di grande emozione per lui che ha creduto in questo progetto sin dall’inizio e per tutte le persone che gli sono state vicine in questi mesi. Per affrontare le prime spese di ristrutturazione e allestimento della cucina e del salone infatti sono intervenuti ben 140 sostenitori che hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo: la Cucina Popolare Genovese è un progetto di volontariato che non riceve finanziamenti dalle istituzioni.

«Buona parte della cifra che ci è servita per poter aprire è arrivata dalla vendita di un libro solidale. Calcio e Passione, realizzato da una schiera di ex calciatori, il Gruppo Dilettanti Liguri anni ’70 e ’80 – di cui anche Aldo fa parte – grazie al quale sono arrivati circa ottomila euro». Una raccolta di storie, aneddoti e testimonianze che danno vita a un documento storico, una fotografia di com’erano Genova e la Liguria in quei decenni.

volontari
I volontari
LA CALL: “ORA ABBIAMO BISOGNO DI SUPPORTO E DI NUOVI VOLONTARI”

«Vogliamo arrivare a ospitare trenta persone tutti i giorni». Oltre all’accordo con il Banco Alimentare, che dovrebbe essere ultimato in tempi brevi, il punto interrogativo resta su come coprire le spese non solo degli ingredienti dei piatti sul menu, ma anche delle utenze, dal riscaldamento per i prossimi mesi al gas per la cucina. Per questo, prima di salutarci, Aldo lancia un appello: «Chiunque voglia sostenere la Cucina Popolare Genovese con un piccolo contributo oppure dedicando qualche ora del proprio tempo tra le 11:30 e le 13:30 per cucinare o servire in tavola non esiti a contattarci, le nostre porte sono aperte».

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cooperativa sociale Etnos, da Caltanissetta un modello virtuoso di economia solidale 
Cooperativa sociale Etnos, da Caltanissetta un modello virtuoso di economia solidale 

L’Emporio della Solidarietà di La Spezia compie dieci anni
L’Emporio della Solidarietà di La Spezia compie dieci anni

Donare Italia, la rete di economia del dono che si ispira alla Natura
Donare Italia, la rete di economia del dono che si ispira alla Natura

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(7) "liguria"