22 Feb 2023

Nasce Calabria Che Cambia (la regione che diede il nome all’Italia)

Scritto da: Daniel Tarozzi

Compiamo oggi un nuovo, entusiasmante passo per Italia Che Cambia. Grazie alla collaborazione con CCO - Crisi Come Opportunità, inaugura il primo step di Calabria Che Cambia – a proposito, sapevate che proprio questa regione ha dato il nome al nostro paese? Un momento importante che va nella direzione di scardinare pregiudizi e stereotipi mostrando ciò che di bello c'è in aree troppo spesso considerate arretrate e senza speranza.

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Lo avevamo annunciato, promesso, dichiarato e finalmente ci siamo. Oggi muoviamo i primi passi in una regione per noi strategica, fondamentale, essenziale: la Calabria. Nasce infatti Calabria Che Cambia, grazie al lavoro congiunto portato avanti dal nostro gruppo e dal nostro storico partner CCO – Crisi Come Opportunità, che del Sud in generale e della Calabria in particolare ha fatto la sua area prediletta di azione.

Nella nostra mappa “al contrario” – che al contrario non è –, la Calabria svetta lassù, in alto, subito sotto la Sicilia, regione in cui abbiamo appena messo la nostra sede nazionale. E mentre ancora oggi alcuni “innovatori” parlano di ponti sullo stretto – leggasi milioni di euro da spartire tra amici –, noi l’Italia vogliamo unirla davvero, connettendo le regioni del Sud nel nostro cuore pulsante di racconto, mappatura, messa in rete e ribaltamento di immaginari.

CALABRIA? ITALIA!

In pochi lo sanno, ma la Calabria ha dato il nome all’Italia. O meglio, la Calabria si chiamava Italia. Come riporta – tra gli altri – Focus infatti, Italia significa “abitanti della terra dei vitelli”. E aggiunge: “Fino all’inizio del V secolo avanti Cristo, con Italia si indicò solo la Calabria, in un secondo tempo il nome fu esteso a tutta la parte meridionale del Paese”. Solo nel 49 avanti Cristo, “quando anche alla Gallia Cisalpina furono concessi i diritti di cittadinanza romana, anche le regioni settentrionali della penisola presero il nome di Italia”. 

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Un’immagine dell’incontro di rete tenutosi il 17 ottobre 2021 a Isola Capo Rizzuto (Foto di Samuele Di Iorgi – Pizzodamare)

Quando l’ho scoperto ho molto riflettuto. Oggi, nell’immaginario becero e involgarito costituito da mass media stereotipizzanti, criminalità potenti e disastri amministrativi di uno Stato che qui – più che altrove – spesso mostra il lato peggiore, la Calabria risulta una regione arretrata, senza speranza, nota solo per la “Salerno-Reggio Calabria”, per la ‘ndrangheta e per pochissimi altri casi di cronaca.

In realtà, questa terra antica e meravigliosa – che ha dato il nome al nostro Paese – ospita tre tra i più bei parchi nazionali italiani con centinaia di chilometri di natura incontaminata, è bagnata da un mare spesso cristallino, contiene diverse minoranze culturali e linguistiche – grecaniche, arbresh e non solo –, è costellata da centri storici stupendi e viene vissuta da genti forti e determinate che portano avanti progetti di avanguardia assoluta.

LA CALABRIA CHE CAMBIA

Questo significa che la Calabria non ha problemi? Assolutamente no. La criminalità è fortissima e pervasiva, la spazzatura – in alcune zone – disarmante, l’abusivismo sfocia nel mitologico – con il “non-finito calabro” – e il degrado culturale in alcune zone è oggettivamente avvilente. Ma a fronte di uno Stato totalmente deficitario e di infrastrutture mancanti e che sembrano pensate per abbrutire e indebolire ogni speranza di futuro, il territorio calabrese è attraversato da fermenti di tutti i tipi, “ritorni” entusiasti e progetti che coniugano tradizione e modernità – perdonate il cliché.

calabria cco

Quello che apre oggi è il primo step di Calabria che Cambia. Permette la mappatura delle realtà della regione, la visione delle storie realizzate fino ad oggi, una serie di funzioni di “community” e molto altro. Nei prossimi mesi lavoreremo per aprire anche la redazione giornalistica che racconterà ogni giorno quanto avviene in questa fantastica regione. Nel frattempo però sono avvenute e avverranno tantissime altre cose.

Per darvene un assaggio vi lascio con le parole di Giulia Minoli – fondatrice di CCO, nostro partner in questo percorso – che in proposito ha dichiarato: «Dopo anni di progettualità per la cittadinanza attiva e la legalità arriviamo finalmente in Calabria con un progetto di grande respiro che porterà CCO – Crisi Come Opportunità a lavorare nelle scuole, rafforzerà la nostra presenza laboratoriale nell’Istituto Penitenziario per Minorenni di Catanzaro e porterà lo spettacolo Se dicessimo la verità – ultimo capitolo per la prima volta in scena in tre città calabresi, Catanzaro, Polistena e Roccella Ionica. Non ultimo, questo percorso permetterà di rafforzare la mappatura delle realtà valorose presenti nella regione».

Buon viaggio a tutte e tutti noi.

Nei prossimi mesi lavoreremo per aprire anche la redazione giornalistica che racconterà ogni giorno quanto avviene in questa fantastica regione

SCOPRI IL PROGETTO PONTI!

CCO – Crisi Come Opportunità si occupa di laboratori di formazione e sensibilizzazione di giovani e comunità locali attraverso l’uso dell’arte, in tutte le sue forme: teatro, rap, sceneggiatura, fotografia e cinema. Da oltre dieci anni realizza documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole del nostro Paese.

Le tematiche di cui si occupa sono legate alla cittadinanza attiva, questione di genere e lotta alle mafie. La metodologia di intervento privilegiata è quella della co-progettazione e della creazione di reti a livello locale e nazionale. Dal 2017 ha sede presso la Casa internazionale delle donne di Roma, di cui è socia.

La mappatura relativa al progetto Ponti è finanziata grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud.

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