6 Ottobre 2025 | Tempo lettura: 6 minuti

I sogni nella cultura sarda: tra bisu eru e galatzoni l’onirismo diventa radicamento

Un approfondimento legato ai sogni – “bisu” in sardo – dai riti ancestrali all’esperienza del sogno lucido e del viaggio astrale.

Autore: Marta Serra
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Il termine Bisu in sardo risuona molto con il senso della vista, non a caso. Nell’immaginario sardo il mondo onirico è strettamente legato alla capacità di visualizzazione e alla percezione legata ai sensi che si radicano nel corpo e nella realtà interiore ed esteriore. Nel primo mese, appena trascorso, dell’anno sardo – Cabudanni, settembre – inizia quella fase di riflessione interiore che ci permette di lavorare al meglio sull’onirismo.

Sognare cura l’anima

Gli studi storici e antropologici ci portano conferme sul fatto che è molto probabile nell’isola esistano ritualità ancestrali legate al sogno fin da prima della costruzione dei nuraghi. In particolare, il rito che molti commentatori classici e studiosi di storia delle religioni del mondo contemporaneo credono che i sardi avessero in comune coi popoli del Nord Africa, è quello dell’incubazione. Un rito conosciuto nel mondo classico, greco prima e romano poi, e praticato con fini divinatori.

Nel caso del contesto sardo la letteratura ci dice che lo scopo sarebbe stato per lo più quello di ristabilire l’armonia e l’integrità ai corpi e alle anime di coloro che vi si sottoponevano. Lo scopo era l’esilio dalla propria persona degli spiriti malevoli che li portavano a visioni infauste ritrovando un collegamento con gli avi guardiani dei luoghi preposti a questi riti. Rimanendo in tema, non mi sogno minimamente di entrare nel dibattito sulla funzione degli antichi monumenti sardi, non è mia competenza. Piuttosto darò delle indicazioni esoteriche geometriche e funzionali.

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Immagine di repertorio Canva

Cavità nella roccia nel nostro immaginario legate alle Janas sono luoghi di isolamento sensoriale e di grande risonanza sonora ed energetica. Cunicoli costruiti in pietre dalla forma taurina ma cambiando l’asse anche toroide, nel nostro immaginario legati a figure gigantesche e selvagge, sono passaggi perfetti per la sperimentazione sensoriale e il sigillo di nuove energie creative. Gli studiosi dicono che l’animismo sardo si manifesta per imitazione e continuità col passato. Per certi versi, come dare loro torto?

Bisus – Le visioni al di là del bene e del male

Uso spesso questa locuzione dal sapore nicciano quando parlo di Sardegna e in quest’epoca storica e cosmica ne sento ancor più la necessità. Non si scambi per ignavia, si tratta di focus esoterico ampio, anzi universale. Bisu è evidentemente visione, ma è anche vedere oltre, vedere altro. Perché i sardi avrebbero dovuto ripulirsi da queste visioni quando in tutto il mediterraneo coloro che possedevano questo dono erano considerati in grande onore e rispetto assoluto? Credo sia una domanda di tutto rispetto che non concede spazio a risposte semplicistiche.

I sogni sono il linguaggio privilegiato tra il corpo, l’anima e lo spirito

Il brutto sogno, detto comunemente anche incubo, dice molto più su coloro che sognano che su ciò che gli stessi sognano. Proprio come accade per i sogni luminosi, armonici vividi e colorati. I sogni sono sintomi che vanno ascoltati per comprendere ogni sfumatura interiore. I sogni sono segni che vanno accolti per comprendere le influenze del mondo esteriore e interiore. I sogni sono il linguaggio privilegiato tra il corpo, l’anima e lo spirito. In questo sistema comunicativo non dovrebbe esserci spazio mai per il giudizio ma sempre e solo per la comprensione. Capita che nel linguaggio comune bisu venga utilizzato per indicare poca coscienza della realtà, ma non è proprio corretto.

Camminatori di sogni

Il mio lavoro esoterico basato sull’oralità della nostra tradizione culturale e su tutte le notizie letterarie di varia estrazione mi porta a dire che la base del lavoro esoterico risiede nella padronanza sensoriale. Non è gestione, non è controllo, non è crescita, non è invenzione. Padronanza significa capacità di comprendere ciò che si possiede interiormente, così da trasbordare all’esterno, attraverso il corpo, una sostanza così intensa da pretendere materialità. Nascono camminatori di sogni continuamente nella nostra isola, un po’ per genetica e molto grazie alla scarsa densità di popolazione in connubio con una Natura selvaggia. Sì, c’entra sempre la Natura.

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Immagine di repertorio Canva

I cinque sensi sono profondamente legati ai cinque elementi e si accompagnano costantemente in danze, sequenze e sessioni che si esprimono in modi sempre nuovi che mutano in base al soggetto, ai luoghi e alla loro storia personale, karmica e universale. Nel mondo onirico il punto di riferimento per il discernimento tra quella che definiamo realtà e quello che definiamo sogno è il corpo coi suoi sensi radicati nella Natura e i suoi elementi.

La comprensione e l’accettazione di questa dinamica sacra è la padronanza della propria mappa sensoriale. Una mappa che permette a chiunque abbia il dono o la volontà, che spesso coincidono, di esplorare il mondo onirico in modi che nessun sognatore può nemmeno immaginare. Perché questo è il bello di sognare: il sogno più importante è sempre il prossimo che faremo.

Bisu eru e galatzoni – sogno lucido e viaggio astrale

Dal confronto con operatrici e operatori tradizionali anziani e meno anziani della mia terra, è risultato che i sogni possono essere di varia entità. In chiave temporale ci sono i bisus benidoris – letteralmente sogni del futuro o sogni premonitori –, i bisus a de di’ – letteralmente i sogni di giorno ovvero quei sogni che ripropongono eventi intensi della giornata – e anche su fragu ‘e bisu, cioè i sogni che riportano pari pari un ricordo del passato. I sogni però del tempo se ne fregano, sanno bene che il tempo non esiste e che nel loro mondo non è una legge fondante di quella realtà e quindi i sogni considerati davvero importanti si dividono in due categorie.

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Immagine di repertorio Canva

Su bisu eru – il sogno vivido o sogno lucido – è quel sogno in cui ci si rende conto di sognare e si inizia pilotare gli accadimenti, le forme, le ambientazioni e le sensazioni. Si tratta di una modalità onirica molto importante perché permette di lavorare in modo profondo sulle proprie componenti: corpo, anima e spirito. Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì: il sonno che guarisce! Su galatzoni invece è uno stato di coscienza profondissimo in cui il corpo cade in uno stato di quasi morte apparente, l’anima si stacca dal corpo ma non definitivamente permettendo al ricercatore di lavorare su dimensioni che vanno oltre il mondo onirico: si tratta del viaggio astrale.

Pratica sdoganata dalla moderna new age ma che affonda le radici in un mondo ancestrale fatto di connubi profondi con la Natura. Sognare consapevolmente sostiene il benessere in qualunque stato di coscienza. Per ironia della sorte però per sognare davvero bisogna essere presenti, essere svegli, vigili nei confronti di se stessi. Solo scardinando gli automatismi di sensi, elementi e mente possiamo comprendere il segreto linguaggio che il nostro corpo utilizza per sostenerci nel prezioso percorso che chiamiamo Vita e i sogni sono esattamente come la vita. Oh Umano, sogna perché se non sogni non sai e se non sai non sogni.