14 Novembre 2025 | Tempo lettura: 7 minuti
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Salmastra: dove il mare di Catania incontra comunità, arte e impegno civile

Nel borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, a Catania, un gruppo di giovani ha dato vita a Salmastra, un’associazione che intreccia arte, ecologia e partecipazione civica per ricucire il legame tra la città e il suo mare.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
porticciolo salmastra
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In breve

Nel borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, a Catania, l’associazione Salmastra promuove festival, laboratori e progetti condivisi con i pescatori locali, coniugando cultura, sostenibilità e impegno civile.

  • Da un’idea di Federico e Bruna nel 2022 nasce l’associazione Salmastra con il desiderio di dare vita a qualcosa di condiviso, dedicato a Catania e al suo mare. 
  • Con il nome “Salmastra” ci si riferisce all’acqua che bagna Catania: quella che scende dall’Etna e incontra il mare, fredda e salata, miscela tra dolce e salato. Una metafora perfetta per lo spirito dell’associazione che cerca di mischiare mondi diversi.
  • L’associazione ha sede nel borgo di San Giovanni Li Cuti, un luogo dove il mare non è solo paesaggio, ma lavoro, cultura e comunità. Qui si incontrano i pochi pescatori locali, minacciati dalla mancanza di un ricambio generazionale, e bagnanti provenienti da ogni parte della città con background sociale differenti.
  • Salmastra ha dato vita all’interno del borgo a un calendario di attività che mescola arte contemporanea, educazione ambientale e ricerca sociale, nel rispetto delle pluralità umana e sociale locale. Mycto.forme, Fudda festival, pescaturismo, residenze d’arte, sono alcuni esempi.
  • Salmastra ha offerto supporto alla Freedom Flotilla Coalition, tra giugno e settembre proprio dal porto di San Giovanni Li Cuti sono partite due missioni dirette a Gaza.

“Salmastra è l’incontro tra acqua dolce e acqua salata: due flussi che si intrecciano tra loro e che generano una pluralità abitata da voci, punti di vista e lingue diverse. Salmastra è situata in prossimità del mare e, da una prospettiva che tiene insieme costa, profondità e isole, interroga e promuove relazioni alternative tra l’umano e l’ambiente acquatico”.

È questo il cuore e il senso dell’associazione Salmastra, nata nel 2022 grazie a Federico Guarnaccia, giovane economista con un master in innovazione del patrimonio culturale in Sicilia, e la sua amica d’infanzia Bruna, drammaturga e filosofa, con il desiderio di dare vita a qualcosa di condiviso, dedicato a Catania e al suo mare. Dopo aver coinvolto cinque amici e amiche, il gruppo ha trascorso il primo anno a delineare la propria identità, cercando di capire quale direzione intraprendere. «Non volevamo essere generici – racconta Federico – volevamo costruire una visione collettiva».

È così che parte un’analisi profonda del territorio: Catania, città di mare che però sembra aver perso il legame con l’acqua, con accessi limitati quasi inesistenti. La sede dell’associazione non può non essere a San Giovanni Li Cuti, storico borgo della città dove il mare è molto più di un paesaggio: è memoria, lavoro e appartenenza. Federico è cresciuto lì e conosce bene la comunità dei pescatori locali; una trentina di uomini, in media settantenni, uniti da un forte spirito collettivo e custodi di un sapere antico minacciato dalla mancanza di ricambio generazionale.

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Salmastra e il legame profondo con il borgo di pescatori

E da San Giovanni Li Cuti nasce la riflessione su come agire per il territorio senza cadere nella logica del turismo di massa o della gentrificazione. Il borgo infatti – nato tra i “cutilisci”, grandi ciottoli di pietra lavica levigati dal mare da cui prende il nome – è stato per secoli abitato da pescatori e ora rischia un processo di gentrificazione che snatura la sua identità storica e marginalizza gli abitanti originali.

Il borgo conserva ancora una vitalità autentica fatta di relazioni, memoria e cura del territorio: accoglie ogni giorno chiunque vuole accedere al mare al di là delle logiche di accumulazione ed esclusività. Bagnanti di provenienza e background sociale differenti sanno che San Giovanni Li Cuti avrà un posto per loro. La sua unicità sta in questo: nel saper essere, ancora oggi, un luogo dove le tradizioni vivono nella quotidianità, dove il mare non è solo paesaggio, ma lavoro, cultura e comunità.

L’associazione Salmastra si approccia con questa attitudine, orizzontale e partecipativa, proponendo attività che si rivolgono a diverse umanità. Attività pratiche come laboratori di riciclo per bambini o esperienze di pescaturismo in collaborazione con i pescatori, escursioni in barca per sensibilizzare alla pesca sostenibile e momenti di divulgazione con conferenze, incontri con biologi e docenti universitari che raccontano lo stato di salute del mare e la necessità di adottare comportamenti più consapevoli. L’obiettivo è creare connessioni tra chi il mare lo vive ogni giorno e chi magari lo conosce solo da lontano.

L’associazione lavora per coinvolgere la comunità sfaccettata del borgo: anziani, famiglie, giovani dei quartieri popolari. Col tempo si è costruita una rete di relazioni solide e genuine che ha reso possibile un dialogo continuo tra chi abita il luogo e chi vi arriva per curiosità o interesse culturale. Un punto di riferimento imprescindibile del borgo è l’Associazione Pesca e Mare San Giovanni Li Cuti, composta da pescatori e residenti, costituita con l’obiettivo di tutelare e valorizzare la cultura locale.

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Per Salmastra la collaborazione con l’associazione e i pescatori è fondamentale: «Ragioniamo molto su come affiancarli senza essere invadenti e rendere la collaborazione sostenibile, anche da un punto di vista economico. Le nostre attività si svolgono spesso nel cortile dei pescatori, ci prestano anche le barche per performance e iniziative: un segno della fiducia reciproca costruita nel tempo», continua Federico.

Alcune delle attività organizzate da Salmastra tra arte, ecologia e partecipazione

Salmastra ha dato vita a un calendario di attività che mescola arte contemporanea, educazione ambientale e ricerca sociale. Tra queste il festival Mycto.forme, una rassegna intermediale che trae origine e iniziativa dai myctophiformes, una famiglia di pesci di mare – i cosiddetti pesci lanterna – la cui luminescenza diviene metafora per illuminare paesaggi e discorsi poco frequentati. Un festival che propone performance, arte contemporanea, momenti di letture collettive, pescaturismo, ma anche incontri con biologici e proiezioni di documentari che raccontano il territorio. 

Salmastra collabora anche con numerose realtà artistiche e culturali, ospitando residenze d’artista internazionali attraverso bandi europei. Ogni residenza, della durata di due mesi, ha un tema legato al mare e alla pesca e mette in relazione gli artisti ospiti con le associazioni del territorio, generando scambi e progetti condivisi.

Oggi l’associazione sta lavorando a nuovi bandi e progetti di laboratorio, tra cui attività di riciclo, mappatura della costa e la realizzazione di un documentario in collaborazione con l’Istituto Nautico di Catania e il Comune. A breve arriveranno anche i volontari del Servizio Civile che porteranno linfa fresca a un gruppo ormai stabile di sette persone: oltre a Federico e Bruna, ci sono anche Gaetano, Ada, Enrico, Erica, Chiara e Selenia.

L’associazione Salmastra si approccia con questa attitudine, orizzontale e partecipativa, proponendo attività che si rivolgono a diverse umanità

Le novità e gli intrecci non mancano mai, fanno parte dello spirito e dell’anima di Salmastra. Lo testimonia anche Fudda Festival – Festa delle intersezioni che propone un’idea di arte collaborativa e non competitiva, aperta a tutte e tutti, e a tante forme di contaminazione con gioia e leggerezza. E a proposito di leggerezza, tra gli eventi più partecipati dell’ultima estate c’è stata una giornata di bagno collettivo aperta a tutta la città, con gonfiabili, gare di tuffi e premi per i ragazzi dei quartieri popolari. Un modo per restituire il mare alla cittadinanza, con leggerezza appunto e comunità.

L’essenza di Salmastra: incontro tra culture, linguaggi e generazioni

Il nome “salmastra” nasce proprio dall’acqua che bagna Catania: quella che scende dall’Etna e incontra il mare, fredda e salata, miscela tra dolce e salato. È una metafora perfetta per lo spirito dell’associazione che cerca di mischiare mondi diversi – arte e tradizione locale e internazionale, attivismo e accoglienza – senza chiudersi in schemi o contrapposizioni.

Negli ultimi mesi Salmastra ha anche offerto supporto alla Freedom Flotilla Coalition. Proprio dal porto di San Giovanni Li Cuti sono partite due missioni dirette a Gaza precedute da giornate di eventi, incontri e dibattiti. Momenti di grande partecipazione civile che hanno coinvolto numerose realtà catanesi, tra queste Catenesi solidali con la Palestina, e rafforzato il legame tra cultura e impegno civile. A novembre sono previste nuove attività sempre insieme alla Freedom Flotilla Coalition.  «Vogliamo continuare a crescere senza perdere la nostra natura ibrida, salmastra appunto», conclude Federico. «Un luogo dove l’arte, il mare e la comunità si incontrano, si contaminano e si trasformano insieme».