Aborto, in Sicilia è stato approvato l’obbligo di assumere medici non obiettori di coscienza
In Sicilia, una delle regioni in Italia in cui è più difficile abortire, è stata approvata una legge che obbliga gli ospedali ad assumere medici non obiettori.

In Sicilia è molto difficile abortire, in alcuni territori addirittura impossibile. La Regione Siciliana infatti è tra quelle che detengono il numero più alto di personale sanitario obiettore di coscienza con l’81,5% di ginecologi, il 73,1% di anestesisti e l’86,1% di personale non medico. Nella provincia di Messina nessun medico pratica l’aborto, in provincia di Trapani solo uno. Solo il Molise supera questi numeri con il 90,9% di ginecologi obiettori di coscienza.
L’approvazione di una norma, che nasce da un emendamento di minoranza presentato da Dario Safina del PD, passata con voto segreto con 27 favorevoli e 21 contrari – quindi almeno dieci voti sono arrivati dalla maggioranza di destra –, apre a nuovi orizzonti perché introduce l’obbligo di assumere medici non obiettori nelle strutture pubbliche dell’isola.
«Il nostro obiettivo è che il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza sia reale, non solo teorico. Troppe siciliane si sono scontrate finora con un muro fatto di carenze organizzative e di un altissimo numero di obiettori. Con questa norma, poniamo le basi per un sistema sanitario più equo, efficiente e rispettoso dei diritti di tutte», è il commento del deputato Safina.
Con l’approvazione della norma è previsto che le aziende del servizio sanitario regionale istituiscano delle aree dedicate all’interruzione volontaria di gravidanza dove ancora non siano presenti. In Sicilia solo il 47% delle strutture con un reparto di ginecologia pratica l’aborto. La media in Italia è del 61%. Inoltre, al momento dell’assunzione del nuovo personale dove si pratica l’aborto, sarà necessario assicurarsi che una percentuale idonea di esso sia non obiettore. Una volta assunti, se si cambierà idea dichiarandosi d’improvviso obiettori, si procederà alla risoluzione del contratto. In questo caso le aziende saranno obbligate a provvedere alla loro sostituzione. Saranno dunque previsti concorsi appositi per medici non obiettori.
Per la Sicilia è davvero una grande svolta, non solo perché si tratta di una norma passata contro ogni aspettativa e che non ha molti precedenti in Italia, ma anche perché riconosce la legittimità dell’obiezione di coscienza. Con la legge 194 del 1978 viene garantito in Italia il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, ma se tutti fanno obiezione quel diritto resta tale solo sulla carta, rendendolo impraticabile. Vedremo dunque se questa nuova legge sarà applicata davvero e se qualcun’altra regione prenderà ispirazione.
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