Asti, esposto alla Corte dei Conti per i platani abbattuti
L’associazione SEquS ha depositato alla Corte dei Conti un esposto dopo l’abbattimento dei sette platani ad Asti.

Sette platani di 80 anni sono stati abbattuti ad Asti, il 14 aprile scorso, per non intralciare la realizzazione di un supermercato, ne abbiamo parlato in questo articolo. Già prima dell’abbattimento e subito dopo non si sono placate le proteste, le denunce e le richieste di chiarimenti rivolte all’amministrazione comunale. L’associazione SEquS, che sta per sostenibilità, equità e solidarietà, rete ispirata all’omonimo libro di Maurizio Pallante, in prima linea in questa vicenda, ha fortemente contestato la scelta tanto da inviare una diffida all’amministrazione per fermare l’intervento.
In questi giorni ha presentato un esposto alla Corte dei Conti con l’accusa di danno erariale dopo la quantificazione del danno economico e ambientale causato dall’abbattimento. Il danno stimato è di 70mila euro all’anno per tutti gli anni che gli alberi, in attesa di essere sostituiti da analoghe piante, non potranno svolgere le loro funzioni ecosistemiche.
La stima del danno potrebbe arrivare fino a 2 milioni di euro, ma come specificato da Giuseppe Sammatrice, portavoce astigiano di SEquS, «se i responsabili del taglio mettessero a dimora sette platani in una sorta di compensazione, al di là delle opere già effettuate (secondo SEquS non sufficienti), il danno diminuirebbe con il crescere degli alberi. Gli alberi abbattuti oltre a rappresentare un patrimonio storico e naturalistico, offrivano servizi ecosistemici fondamentali per la qualità della vita urbana. La loro rimozione, secondo gli esperti, avrà un impatto significativo sull’inquinamento atmosferico, sulla biodiversità e sulle temperature locali, aumentando l’effetto ‘isola di calore’ in una zona già critica per la qualità dell’aria».
I platani abbattuti svolgevano importanti funzioni, benefici erogati gratuitamente dalla natura, un risparmio per le Pubbliche Amministrazioni che dovrebbero sostenere costi aggiuntivi per il raffreddamento artificiale degli edifici in presenza delle cosiddette isole di calore.
Rispetto alla vicenda di Asti, Maurizio Pallante, presidente nazionale di SEquS, ha sottolineato come la scelta di abbattere sette platani per favorire la realizzazione di un supermercato sia l’esempio tangibile di una mentalità che preferisce soluzioni economiche a breve termine senza pensare che queste possano compromettere la nostra capacità di affrontare le sfide climatiche di lungo periodo.
La partecipazione civile, come nel caso di Asti, è necessaria non solo per denunciare iniziative poco sensate, ma anche per promuovere un cambiamento culturale e politico del rapporto essere umano – natura.
«Gli alberi, pur tagliati, gemmavano ancora, solo ieri, con le trivelle hanno triturato tutto. Sarà la magistratura ad accertare le responsabilità», ha concluso Giuseppe Sammatrice. Intanto sono state annunciate analoghe iniziative per gli alberi abbattuti al parco Pollaro di Portacomaro, sempre in provincia di Asti.
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