Banca Etica trasforma gli scioperi in aiuti: 40 mila euro per la popolazione palestinese
Il Gruppo Banca Etica annuncia una donazione da 40 mila euro per la popolazione palestinese: le risorse arrivano da giornate di sciopero e dalla rinuncia ai regali natalizi, e saranno destinate a quattro organizzazioni impegnate sul campo.
Il Gruppo Banca Etica ha annunciato una donazione complessiva di 40 mila euro a sostegno di progetti umanitari rivolti alla popolazione palestinese. L’iniziativa nasce da una mobilitazione interna che ha coinvolto lavoratrici, lavoratori e management del Gruppo, unendo la partecipazione agli scioperi per Gaza a un sostegno economico concreto.
La somma deriva dalla rinuncia al costo delle giornate di sciopero alle quali numerose persone del Gruppo hanno aderito il 22 settembre e il 3 ottobre 2025, nell’ambito delle mobilitazioni che in autunno hanno attraversato diversi settori del lavoro per chiedere il cessate il fuoco e il rispetto del diritto internazionale. Le società del Gruppo Banca Etica hanno scelto di non trattenere le ore non lavorate, devolvendo invece gli importi corrispondenti a organizzazioni impegnate nelle emergenze umanitarie nei territori palestinesi.
A questo primo contributo si è aggiunta la rinuncia ai tradizionali regali di Natale aziendali. La direzione del Gruppo ha deciso di destinare anche queste risorse alla raccolta solidale e di raddoppiare il budget inizialmente previsto per i doni natalizi, portando così la donazione complessiva alla cifra di 40 mila euro.
I beneficiari delle somme raccolte sono stati individuati dal Comitato dei soci-lavoratori del Gruppo Banca Etica, organismo che rappresenta le persone che lavorano nelle diverse realtà del Gruppo. Le risorse andranno a quattro organizzazioni socie e clienti dell’istituto, attive nella tutela dei diritti umani e nell’assistenza umanitaria nei territori palestinesi: Medici Senza Frontiere, Global Movement For Justice, Un Ponte Per e Freedom Flotilla Italia.
«La sofferenza della popolazione palestinese e le continue violazioni del diritto internazionale hanno colpito profondamente la nostra comunità di lavoro», ha dichiarato Nazareno Gabrielli, direttore generale di Banca Etica. «Di fronte alla massiccia adesione agli scioperi, come direzione abbiamo ritenuto doveroso trasformare lo stipendio a cui colleghe e colleghi hanno rinunciato in un aiuto concreto, attraverso realtà che condividono i nostri valori».
Secondo Gabrielli, l’iniziativa si inserisce nella cornice della finanza etica, che esclude il finanziamento dell’industria bellica e sostiene invece cooperazione, diritti umani e pace tra i popoli. Nel messaggio diffuso dal Gruppo, la donazione viene presentata come una scelta coerente con questi principi e con l’identità dell’istituto.







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