Chi è Catherine Connolly, la nuova Presidente dell’Irlanda

Cresciuta a Galway – di cui è stata anche sindaca – in una famiglia proletaria, Catherine Connolly è stata eletta Presidente dell’Irlanda con una maggioranza schiacciante, quasi il 64% dei voti. Indipendente di centro sinistra, Connolly ha intercettato le simpatie di tutto lo schieramento, comprese quelle dello Sinn Fein, storico partito che si batte per un’Irlanda unita e indipendente. Nonostante il cambio di sponda politica, si può individuare – almeno su alcuni temi – una certa continuità con il Presidente uscente Micheal Higgins.

In campagna elettorale Catherine Connolly ha chiarito la sua posizione su alcuni temi chiave, primo fra tutti il genocidio e, più in generale, la posizione nei confronti della politica bellica di Stati Uniti e Unione Europea. «Vogliamo una repubblica di cui essere orgogliosi, una repubblica che non chiuderà mai un occhio di fronte alla normalizzazione del genocidio», ha detto, senza nascondere le responsabilità americane nella questione palestinese. Grande preoccupazione è stata espressa anche per il piano di riarmo europeo, in particolare per la posizione della Germania, «sta ridando vita alla sua economia attraverso l’industria militare».

Una delle parole chiave della linea politica di Catherine Connolly è “neutralità”, che secondo la nuova Presidente è una caratteristica imprescindibile affinché l’Irlanda si possa porre come ambasciatrice credibile per una chiamata alla pace nella scenario internazionale. Connolly è particolarmente seguita dalle giovani generazioni grazie anche a una campagna giocata su terreni a loro familiari come TikTok, Instagram, diversi podcast e “alleanze” con personaggi come i Kneecap, gruppo rap irlandese che recentemente si è esposto in maniera manifesta a sostegno delle vittime del genocidio di Gaza.

Ma la vittoria di Catherine Connolly fa emergere anche un dato interessante: quello dell’astensionismo. Lei e Heather Humphreys del Fine Gael erano infatti gli unici due candidati – un terzo si è ritirato prima del voto per uno scandalo che l’ha coinvolto – e sembra che questo bipolarismo sia stato poco apprezzato dall’elettorato. Si è infatti recato alle urne solo il 46% delle persone aventi diritto – una percentuale abbastanza bassa per gli standard irlandesi – e il 13% di loro ha espresso un voto nullo.