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10:56 4 Agosto 2025 | Tempo lettura: 3 minuti

Città 30 km/h, a Helsinki nessun morto per incidente stradale nell’ultimo anno

Diverse misure, ma soprattutto il limite di velocità 30 km/h sta permettendo a Helsinki di raggiungere importanti sul fronte della sicurezza stradale.

Autore: Redazione
incidenti 30Km

Helsinki si era posta l’obiettivo di zero morti sulle strade entro il 2050. Pare che la città finlandese ci stia riuscendo molto tempo prima e il risultato non è frutto di un caso. Nell’ultimo anno non si sono registrati morti per incidenti stradali, l’ultima vittima risale a luglio 2024. Tra i fattori che contribuiscono a questo “successo” c’è prima di tutto il limite dei 30 km/h imposto in molte zone della città – misura che comincia a diffondersi anche in Italia ma che è stata attaccata duramente in Italia da Matteo Salvini, ministro dei Trasporti. Su oltre la metà delle strade di Helsinki non si possono superare i 30 chilometri orari, mentre prima il limite era a 50. 

Due ricercatori del Politecnico di Atene hanno analizzato 40 città europee constatando che il limite di velocità di 30 km/h nelle aree urbane ha permesso di abbattere di più del 40% il numero di morti e feriti, oltre a registrare impatti positivi sull’ambiente, sulla salute e sull’energia. «Un aumento del 5% della velocità media comporta un incremento di circa il 10% di tutti gli incidenti con feriti e del 20% degli incidenti mortali. Il numero di pedoni deceduti aumenta dal 10% nelle collisioni a 30 km/h al 90% nelle collisioni a 50 km/h», spiegano i ricercatori.

A Roma, ad esempio, nel 2024 sono morte 115 persone a causa di incidenti stradali, mentre a Milano 35. Dallo studio dei ricercatori emerge che il limite di 30 km/h ha ridotto gli incidenti del 40% a Parigi, del 16% a Zurigo, del 10% a Bruxelles, del 9% a Helsinki, del 46% a Londra e del 38% a Edimburgo.

Chiaramente non è solo questione di velocità. Il governo finlandese ha aumentato il numero di telecamere per far rispettare il limite applicando delle multe anche molto elevate, proporzionate al reddito del conducente; ha ristretto le corsie costringendo gli automobilisti a rallentare; sono migliorate le infrastrutture per pedoni e ciclisti; è stata intensificata la collaborazione con la polizia stradale oltre a un miglioramento dei sistemi di sicurezza delle auto. Anche la presenza di alberi e cespugli nelle strade ha permesso di limitare il traffico in alcune aree.  

Ad avere contribuito è anche il buon funzionamento del trasporto pubblico: riducendo l’uso dell’auto si riduce anche il numero di incidenti stradali. Negli ultimi 12 mesi a Helsinki se ne contano solo 277 con feriti e nessun morto, alla fine degli anni 80 erano oltre tre volte tanti, con circa trenta morti all’anno. In Italia è stato il Comune di Olbia a fare da apripista a questa iniziativa, seguito – fra le grandi città – da Bologna e Milano.

Anche a Bologna, come Helsinki, i dati fanno ben sperare: i decessi si sono dimezzati. Nel primo anno di attuazione, le persone decedute in incidenti stradali sono calate del 49%, 10 nel 2024 rispetto a una media di 19,5 nei due anni precedenti. Nessun pedone è stato ucciso, evento senza precedenti dal 1991, e i pedoni investiti sono diminuiti del 16%.

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