Città 30 km/h, a Helsinki nessun morto per incidente stradale nell’ultimo anno
Diverse misure, ma soprattutto il limite di velocità 30 km/h sta permettendo a Helsinki di raggiungere importanti sul fronte della sicurezza stradale.
Helsinki si era posta l’obiettivo di zero morti sulle strade entro il 2050. Pare che la città finlandese ci stia riuscendo molto tempo prima e il risultato non è frutto di un caso. Nell’ultimo anno non si sono registrati morti per incidenti stradali, l’ultima vittima risale a luglio 2024. Tra i fattori che contribuiscono a questo “successo” c’è prima di tutto il limite dei 30 km/h imposto in molte zone della città – misura che comincia a diffondersi anche in Italia ma che è stata attaccata duramente in Italia da Matteo Salvini, ministro dei Trasporti. Su oltre la metà delle strade di Helsinki non si possono superare i 30 chilometri orari, mentre prima il limite era a 50.
Due ricercatori del Politecnico di Atene hanno analizzato 40 città europee constatando che il limite di velocità di 30 km/h nelle aree urbane ha permesso di abbattere di più del 40% il numero di morti e feriti, oltre a registrare impatti positivi sull’ambiente, sulla salute e sull’energia. «Un aumento del 5% della velocità media comporta un incremento di circa il 10% di tutti gli incidenti con feriti e del 20% degli incidenti mortali. Il numero di pedoni deceduti aumenta dal 10% nelle collisioni a 30 km/h al 90% nelle collisioni a 50 km/h», spiegano i ricercatori.
A Roma, ad esempio, nel 2024 sono morte 115 persone a causa di incidenti stradali, mentre a Milano 35. Dallo studio dei ricercatori emerge che il limite di 30 km/h ha ridotto gli incidenti del 40% a Parigi, del 16% a Zurigo, del 10% a Bruxelles, del 9% a Helsinki, del 46% a Londra e del 38% a Edimburgo.
Chiaramente non è solo questione di velocità. Il governo finlandese ha aumentato il numero di telecamere per far rispettare il limite applicando delle multe anche molto elevate, proporzionate al reddito del conducente; ha ristretto le corsie costringendo gli automobilisti a rallentare; sono migliorate le infrastrutture per pedoni e ciclisti; è stata intensificata la collaborazione con la polizia stradale oltre a un miglioramento dei sistemi di sicurezza delle auto. Anche la presenza di alberi e cespugli nelle strade ha permesso di limitare il traffico in alcune aree.
Ad avere contribuito è anche il buon funzionamento del trasporto pubblico: riducendo l’uso dell’auto si riduce anche il numero di incidenti stradali. Negli ultimi 12 mesi a Helsinki se ne contano solo 277 con feriti e nessun morto, alla fine degli anni 80 erano oltre tre volte tanti, con circa trenta morti all’anno. In Italia è stato il Comune di Olbia a fare da apripista a questa iniziativa, seguito – fra le grandi città – da Bologna e Milano.
Anche a Bologna, come Helsinki, i dati fanno ben sperare: i decessi si sono dimezzati. Nel primo anno di attuazione, le persone decedute in incidenti stradali sono calate del 49%, 10 nel 2024 rispetto a una media di 19,5 nei due anni precedenti. Nessun pedone è stato ucciso, evento senza precedenti dal 1991, e i pedoni investiti sono diminuiti del 16%.







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