Earth Overshoot Day, esaurite le risorse naturali per il 2025. Ecco come invertire la tendenza
Anche quest’anno i conti con le risorse naturali della Terra non tornano, sono state esaurite prima del tempo. Ridurre l’impronta ecologica globale con un’azione mirata è ancora possibile.
L’Earth Overshoot Day è il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili della Terra a nostra disposizione, una sorta di budget annuale che ormai arriva sempre prima. La data dell’Overshoot, infatti, si è spostata da fine dicembre nel 1970, a luglio nel 2025. L’Italia è già in debito con la Terra dal 6 maggio scorso. Da questo momento in poi la popolazione mondiale vive “a credito” e consuma risorse più velocemente di quanto la Terra sia in grado di rigenerare. Si aggrava così il debito ecologico, accumulando scarti, rifiuti ed emissioni a danno delle generazioni future.
Oggi la popolazione mondiale consuma l’equivalente di 1,8 pianeti Terra ogni anno, superando dell’80% la capacità rigenerativa degli ecosistemi terrestri. Per recuperare questo debito, servirebbero per il Pianete 22 anni di piena produttività ecologica. Si tratta di un calcolo teorico perché avendo perso intere foreste, eroso suoli, impoverito mari, la capacità rigenerativa non è più intatta. Se si aggiunge anche la crisi climatica in corso…
Numeri che non sembrano far paura a quei governi che fanno ancora fatica a comprendere che invertire la rotta è necessario e per farlo è necessario ridurre l’impronta ecologica globale del 60% rispetto ai livelli attuali. È possibile, infatti, spostare a più in là, la data dell’Overshoot Day agendo sulla transizione energetica, sull’economia circolare, sull’alimentazione sostenibile, sulla mobilità green e sulle politiche globali. Non sarebbe così complicato.
Come spiega il WWF in un comunicato, se riducessimo del 50% le emissioni di Co2 sposteremmo la data di ben 3 mesi (93 giorni). Se diminuissimo del 50% il consumo globale di carne, guadagneremmo 17 giorni. Se fermassimo la deforestazione, recupereremmo 8 giorni. Soluzioni come l’agricoltura rigenerativa, la mobilità sostenibile e l’efficienza energetica non solo riducono l’impronta umana, ma creano valore economico e resilienza sociale. Solo spostando l’Overshoot Day di 5 giorni all’anno, entro il 2050 torneremmo in equilibrio con le risorse del Pianeta.
La crescita illimitata dei consumi materiali non è compatibile con le risorse finite del nostro Pianeta. Il PIL non può più essere l’unico indicatore di sviluppo, la realtà è molto più complessa e serve misurare anche la salute degli ecosistemi, il benessere psicologico e la coesione sociale. Serve che tutti facciano la propria parte anche con una sola azione. E il WFF, con la sua campagna Our Future, chiede a tutti di imparare a vivere nei limiti di un solo Pianeta, oggi più che mai.







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