Elezioni in Romania, il primo ministro Marcel Ciolacu si dimette
Dopo l’esito del primo turno delle elezioni in Romania, il primo ministro Marcel Ciolacu si è dimesso.
A seguito del risultato delle elezioni in Romania di domenica 4 maggio, il primo ministro in carica, Marcel Ciolacu, si è dimesso dopo un voto unanime dei dirigenti del Partito Socialdemocratico (PSD). Lo stesso partito lascerà il governo, mentre i ministri resteranno ad interim fino alla nomina del successore di Ciolacu.
A questo primo turno ad avere la meglio è stato George Simion, il candidato di estrema destra che ha ottenuto il 41% delle preferenze, seguito dal centrista Nicușor Dan con il 21%, attuale sindaco della capitale Bucarest, e da Crin Antonescu con il 20% dei voti. Quest’ultimo era sostenuto della larga coalizione di governo composta dal Partito Socialdemocratico (PSD, di centrosinistra), dal Partito Nazionale Liberale (PNL, di centrodestra) e dall’Unione Democratica Magiara di Romania (che rappresenta la minoranza ungherese nel paese).
Non è la prima volta che in Romania trionfa l’estrema destra, già a novembre 2024 le elezioni, poi annullate dalla Corte Costituzionale rumena, avevano visto come favorito per i ballottaggi Calin Georgescu, candidato si estrema destra, un outsider della politica, una novità assoluta, che è stato poi estromesso. Il turno di elezioni è stato annullato dalla Corte rumena per dubbi sulla regolarità e per non precisate interferenze straniere. A Georgescu è stato impedito di ricandidarsi alla tornata elettorale di domenica scorsa anche se il tribunale rumeno ha contestato la decisione.
George Simion, che ha trovato la strada spianata, è leader di Aur, un partito di estrema destra, alleato di Giorgia Meloni in Europa e vicino alla Lega. Simion ha ottenuto oltre il 40% dei voti, non abbastanza per ottenere una vittoria netta al primo turno, ma sufficienti per garantirgli, al netto di sorprese, un secondo turno abbastanza comodo. Ne sapremo di più il 18 maggio.
Nella puntata di Io Non Mi Rassegno dedicata alle elezioni in Romania di domenica, il nostro Andrea Degl’Innocenti fa una disamina della classe politica del paese definendola oligarchica, clientelare e stagnante, segnata da corruzione e instabilità. Un paese che stenta ancora nella sua transizione democratica dalla caduta del regime comunista nel 1989 e che vede molti ex membri dell’élite comunista riciclati nel nuovo sistema politico che non riesce a prendere il volo verso nuove forme.







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